eferendum, Renzi: “Piazza del Popolo, non del populismo”

182249780-9d299601-f6ca-488c-9625-7934ed94333bManca la minoranza Pd, ma Cuperlo c’è: “Segno di rispetto per il popolo dem”. Il fronte del No in Sicilia con il M5s e a Genova con FdI. Manifestazione “cento piazze contro”
di ALBERTO CUSTODERO
OMA – “Questa è Piazza del Popolo, non dei populismi”. Esordisce così Matteo Renzi aIla manifestazione per il Sì al Referendum. Il segretario dem entra poco nel merito del Referendum (“Se ne discute da 35 anni”, spiega). Preferisce attaccare lo schieramento di chi è contrario, quelli all’interno del Partito “che hanno avuto il tempo di fare le riforme, ma non le hanno fatte”. Quelli di Forza Italia che “hanno cambiato idea dopo aver indicato un nome per il Quirinale”. Quelli della Lega, che propone di “aiutare i migranti a casa loro, e poi hanno portato i soldi del finanziamento pubblico in Tanzania”. E quelli del M5s, che parlano di “onestà” “ma non fanno nulla per cambiare le cose e così non sono credibili”. Renzi esprime tutta la sua preoccupazione per la crisi della sinistra nel mondo “che rischia di portare alla Casa Bianca Trump”. A proposito di migranti, Renzi sferza l’Ue: “Cara Europa – chiosa – torna te stessa.

Altrimenti ti faremo tornare noi a casa perché non accettiamo la parola egoismo”. “Noi non accetteremo mai di inserire il fiscal compact nei trattati – aggiunge- se ne facciano una ragione. Si torni a crescita e innovazione”. “Ricordo a Orban e a tutti i Paesi che vengono da una storia diversa – ha sottolineato, dopo il botta e risposta a distanza di ieri – che l’italia non solo è tra i Paesi contributori dell’Ue, ma si è messa in gioco per garantire la libertà a chi l’aveva perduta. Prima di parlare dell’Italia si sciacquino la bocca”.
L’appello: “Alternativa tra futuro e passato”. Renzi dal palco di Piazza del Popolo lancia un appello: “Il nostro destino è cambiare l’Italia, non litigare al nostro interno”. “Il referendum è una alternativa tra futuro e passato”, ammonisce poi il segretario dem, rivolgendosi “a quell’Italia che dice Sì e non si rassegna alla paura”. “L’importante è che non si passino i prossimi 20 anni, noi del Pd, a domandarci chi ha ucciso l’esperienza riformista italiana semplicemente perchè qualcuno voleva riprendersi il posto che gli era stato tolto”. “Il referendum non è il punto di arrivo, ma è il punto di partenza, senza la quale si riparte dal via dopo trentacinque anni, dando l’idea di una politica inconcludente. Vi rendete conto del rischio che stiamo correndo?”.

Referendum, da 35 anni la discussione. “La discussione nel merito? – ironizza Renzi -. Ma è da 35 anni che ne stiamo parlando. Non è stata frettolosa come mi viene contestato. Il referendum nel merito è semplice da spiegare. Siamo gli unici ad avere due Camere che danno fiducia al governo. E abbiamo Camera e Senato formate in modo diverso, e giù inciuci. Il governo in carica è durato di più di tutti i governi guidati da Alcide De Gasperi, da Aldo Moro. Perfino i governi di Giulio Andreotti sono durati meno”. “Meno male”, urla un manifestante. “Quello che è durato di più è stato di Berlusconi”, replica Renzi.

Contro il M5s: “Onestà non basta”. “Onestà è il nostro moto – dice alludendo allo slogan dei grillini -. Ma se parli di onestà e non risolvi i problemi del tuo Paese, non sei credibile. Non basta onestà, è la pre condizione, senza non si può partire”. Poi, riferendosi al frigogate di Roma ipotizzato dalla sindaca Virginia Raggi, il premier scherza coi manifestanti: “Mi raccomando, nessuno si permetta di abbandonare frigoriferi in piazza, i complotti non li accettiamo”.

L’attacco alla Lega. “Il relitto della nave affondata dagli scafisti la metteremo a Bruxelles davanti alla sede dell’Ue. L’Europa non può permettersi 4 mila morti all’anno, tre volte tanto i morti dell’Isis”. “Non si fa come le ‘camicie verdi’ che in Tanzania hanno portato i soldi del finanziamento pubblico. E poi i leghisti dicono di aiutarli a casa loro”.

La polemica con Fi. “Fi aveva detto Sì, poi aveva indicato un nome per il Quirinale. Ma dopo che è stato eletto Mattarella hanno cambiato idea. E se hanno cambiato idea per questo non avevano chiaro che il Pd non tratta e non fa inciuci sui valori fondamentali. Nel patto del Nazareno non c’era il presidente della Repubblica. Avete visto chi aveva ragione”. “Il vero partito della Nazione – ha attaccato – è quello del No, che va da Brunetta a Travaglio, che sull’Europa mette insieme Monti e Salvini, che tiene insieme Gasparri e De Mita, che da Berlusconi a Grillo a D’Alema dice solo no, questo è il partito che vuole bloccare l’italia”. Renzi attacca le opposizione anche sulle tensioni nella Ue sui migranti. “Mi colpisce – ha dichiarato – che in questa battaglia in Europa siamo soli, nessuna voce dalle opposizioni, le avrei volute sentire dire ‘giù le mani dalle discussioni italiane'” replicando agli attacchi di Orban.

Le tensioni con la minoranza. Rivolto a chi l’ha preceduto nel suo partito, ma non solo, Renzi tuona: “Se voi avete fallito, non fate fallire anche noi, voi non siete riusciti a cambiare il Paese, lasciate provare a noi”. “Hanno gia dimostrato cosa sono stati capaci o non capaci di fare”, continua. “Essere progressista, non vuole dire stare solo a lamentarsi, significa costruire il futuro. Tocca a noi decidere se essere tra quelli che lo lo costruiscono o tra i tanti che decidono di non salire sul treno per pigrizia”.

I fischi a D’Alema. “Parole di D’Alema su anziani? Vorrei che siano state parole scappate per sbaglio, loro votano Sì perché ci dicono: ‘lo abbiamo conosciuto, li abbiamo visti all’opera, loro sono stati il problema a non cambiare le cose”. Fischi dalla piazza quando Renzi ha citato il nome dell’ex premier. Rivolta a D’Alema (che ha organizzato una campagna per il No) la battuta di Renzi su Sanders: “Bernie Sanders quando ha perso le primarie non si è messo a fare campagna contro la sua compagna di partito per farle perdere le elezioni. Sanders! Se ti avanza del tempo vieni da noi…”.

La sinistra in crisi nel mondo. “I democratici mondiali devono ritrovare intorno ai valori fondamentali la propria carta di identità. Se anche gli Usa rischiano di avere un populismo al governo, quello di Trump, qualcosa vorrà dire. Obama ha dimostrato che in 8 anni si può scrivere la storia. Ma la sinistra è in difficoltà in Europa. L’Europa sembra avere perso l’anima, di aver tradito gli ideali di Ventotene. Chiedo a questa piazza la forza di fare una battaglia non demagogica o politica contro l’euro e l’Europa. Ma che restituisca l’anima al continente europeo che gira la testa di fronte all’immigrazione”.

“Una cena alla settimana”: la proposta di Renzi. “Trentasei giorni mancano da qui al referendum. Faremo sms, tavolini in piazza, volantini, dibattiti sui social. Tutto bello. Ma io voglio farvi una proposta. In questo momento di odio sui social e di violenza verbale, vi propongo una sfida curiosa. Il pd provi a costruire una comunità in Italia. Non accettiamo di diventare solo codici fiscali. Vi propongo di essere donne e uomini che fanno politica non dentro i circoli, non chiusi a chiave dentro i nostri equilibri interni. Ma di spalancare le finestre all’Italia e di organizzare una cena alla settimana per il Sì. I giovani devono esserci nelle Università”.

Messina Denaro mi toglie il sonno. “Il Matteo che mi toglie il sonno – ironizza il segretario dem – è Matteo Messina Denaro, non Matteo Salvini. Faremo il G8 a Taormina e non a Firenze (chiedo scusa ai fiorentini) per dimostrare che la Sicilia non è solo ‘mafia’, come mi sento dire quando vado all’estero”.

I preparativi alla manifestazione. ‘La Piazza è del Popolo’ era il titolo della manifestazione di Roma. Il segretario dem di buon mattino aveva postato alcune foto che lo ritraevano in piazza nella notte: “Stanotte sopralluogo: tutto è pronto per abbracciarci #sivainpiazza. Buon viaggio al popolo dem in cammino verso Roma”, era stato il suo tweet. Da tutta Italia sono arrivati pullman di manifestanti.

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