La percezione disvalore è stata smarrita!

10343681_10203960337719266_4883072129003767278_nA seguire il dibattito di questi giorni sull’avviso di garanzia recapitato ai due esponenti del Pd candidati alle primarie dell’Emilia Romagna, mi sono tornate alla mente le parole di Piercamillo Davigo, che ho riportato anche nel mio libro, sulla mancata  “percezione del disvalore”.
Infatti,oggi l’lllegalità non è più intesa come disvalore, ma come opportunità o come titolo di merito per accedere ad incarichi importanti: mangia e fai mangiare ripetono in molti!
Nel corso del Tg dei giorni scorsi sono stati intervistati alcuni volontari della festa dell’Unità – senza unità- di Bologna e nell’ascoltare le dichiarazioni in merito all’opportunità dei suddetti candidati di ritirarsi dalla corsa per le primarie, diversi di loro, con assoluta naturalezza, hanno  dichiarato apertamente  che non era il caso: sono bravi ragazzi e,tutto sommato, gli si contestano solo piccole cifre.


Quindi,secondo questi militanti del PD se rubi poco puoi andare tranquillo, non fa niente,  si rimane sempre bravi ragazzi  da  sostenere persino per la candidatura aPresidente della regione.
Inutile dire che sono rimasta esterrefatta di fronte a queste disarmanti e preoccupanti risposte. Ho potuto toccare con mano come oramai in questo Paese la legalità,la correttezza,  l’opportunità politica non vengono percepiti più come valori alla base della vita politica e della convivenza civile, nemmeno dai vecchi militanti di quella che una volta era la sinistra.
Questo ovviamente non può che rafforzare la convinzione che se siamo a questo punto non è solo colpa dei politici, ma, soprattutto, di tutti quei cittadini che avallano i loro comportamenti, che li votano, quasi sicuramente e molto spesso,anche per trarne vantaggio personale, dimentichi che l’illegalità  è un disvalore.
Non c’è dubbio che la corruzione delle coscienze che si è radicata profondamente in molti ed oggi è il nemico più insidioso che ci troviamo a combattere, che  conseguenza, ci condanna  all’impossibilità di un cambiamento a breve termine.
E’ però stupefacente come tutti dichiarino di avere fiducia nella magistratura, salvo poi dirsi innoccenti e continuare come se niente fosse.
Ma  come  si fa a non capire che  quando ci si candida ad un’incarico politico di qualsiasi tipo nessuna nube può e deve essere tollerata sul proprio conto?
E’vero che un avviso di garanzia non è una condanna e di questo dovremmo esserne tutti consapevoli, ma è pur sempre una nube che si addensa e che deve essere spazzata via prima di accettare qualsiasi candidatura. Chi lo riceve mentre è in corsa ha il dovere di ritirarsi, mentre chi riveste incarichi pubblici,politici o non ha il dovere di dimettersi, per potersi poi  difendere adeguatamente da semplice cittadino,come tutti i cittadini.
Chiaritala sua posizione, se scagionato da qualsiasi accusa, potrà poi tornare alla politica, come avviene in tutti i Paesi civili.
Invece, in Italia non si usa più così, si preferisce puntare il dito contro la giustizia ad orologeria: ieri lo faceva Berlusconi, oggi lo fa Renzi e tutto il PD.
Non so se questi provvedimenti adottati dalla Magistratura, alla vigilia delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, possano essere considerati giustizia ad orologeria. E’certo però che le indagini hanno tempi prestabiliti, che si devono concludere entro un determinato limite di tempo, che può o meno coincidere con una tornata elettorale, senza che di questo si possa dare colpa a nessuno, se non ai tempi propri della giustizia, che non possono e non debbono coincidere con quelli della politica.
Sarebbe opportuno quindi evitare il solito vittimismo alla Berlusca con il solo fine di accattivarsi il facile consenso di un popolo plaudente e non pensante.
Facciano tutti un atto di umiltà e sgombrino il campo quando è opportuno e necessario per il bene del Paese, che per colpa loro, dei politici corrotti e avidi sta vivendo uno dei periodi più drammatici del dopoguerra.

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