L’Italia è un Paese per privilegiati e incompetenti.

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Mentre Genova è sommersa dal fango e molti volontari lavorano incessantemente per fare tornare alla normalità la città devastata apprendere che il comune ha elargito premi di migliaia di euro ai geologi dipendenti comunali, per la loro produttività e , quindi, per i presunti risultati raggiunti per il dissesto del territorio, è qualcosa di incredibile, è come ricevere uno schiaffo non solo per i genovesi, ma l’intero Paese.
Il Sindaco è sicuramente una brava persona, governa da soli due anni e mi sembra ingiusto dare a lui tutte le colpe, che, invece, vengono da lontano e ricadono inevitabilemnete su tutti coloro che in questi ultimi decenni hanno amministrato non solo Genova, ma anche la regione Liguria e tutto il Paese.
Sappiamo, infatti, che episodi come quelli di Genova non sono casi isolati.

Di certo però non possiamo che prendere atto della leggerezza con cui si distribuiscono soldi pubblici per premiare dirigenti, che, molto spesso, se non quasi sempre, non hanno mai raggiunto risultati apprezzabili neppure minimi, come è appunto il caso di Genova.
La cosa grave e sconcertante è che questo è previsto dalla legge Bassanini, si di quel tale che ha rovinato l’Italia con la modifica della pubblica amministrazione, che lascia l’assegnazione di questi premi alla discrezionalità del Sindaco o assessore che sia.
Non è difficle immaginare che in un Paese corrotto fino al midollo come il nostro questo è un bellissimo esempio di sperperio di denaro pubblico che va a rimpinguire le tasche di chi ha già tanto, senza avere fatto niente di buono e forse neppure il proprio dovere verso lo Stato ed i citatdini, anzi!

Fa rabbia che in un Paese in affanno, dove molti non arrivano a fine mese, dove si contano milioni di disoccupati ci sono dirigenti che vanno ad aggiungere al loro lauto stipendo la stratosferica cifra di €.17.000,00 per presunti risultati raggiunti.
Fa rabbia soprattutto perché quelle stesse amministrazioni comunali Italiane quasi sempre rifiutano di pagare chi ha lavorato per loro creando ricchezza.
Come oramai dovrebbe essere noto ai più, le amministrazioni non hanno quasi mai denaro per pagare le parcelle ai professionisti che non si fanno corrompere, che lavorano anticipando le spese di tasca propria, se non sono loro amici e/o sodali.
Fa rabbia che spesso questi professionisti con la schiena dritta non hanno nemmeno il conforto di una legge che li tuteli, perché, come si sa, in Italia fatta la legge si trova l’inganno, o meglio si fanno le leggi per consentire di trovare la scappatoia.
Nel caso dei professionisti ad esempio hanno fatto una bella legge che proibisce ai comuni di mettere clausole che vincolino il pagamento dei compensi all’avvenuto finanziamento.
Ebbene tutti devono sapere che questo non avviene mai, questo vincolo non lo rispetta nessuno e quando si va davanti al magistrato, spesso se non sempre, dice ai professionisti che siccome c’è la clausola non hanno diritto a niente.
Ma scusate, se quella clausola è vietata, perché mai nessuno, dico nessuno sansiona i comuni che la impongono ai professionisti?
Se è vietata dalla legge non dovrebbe considerarsi nulla comunque?
Inutile dire che non è quasi mai così.
In questo Paese si fanno le leggi e poi si ignorano regolarmente per chi non ha i santi in paradiso, e si danno i premi a chi non avrebbe diritto.
Perché un dirigente dovrebbe essere premiato oltre il suo lauto stipendio?
Non basta lo stipendio adeguato alle sue mansioni?
Non dovrebbe sempre e comunque fare il suo lavoro bene per come è pagato?
In Italia non pare sia normale così, ma è certo che così non si può continuare: è necessario cambiare questo Paese, basta con i privileggi ingiustificati delle varie casta, non se ne può davvero più.
Per cambiare c’è bisogno dell’impegno di tutti quelli che hanno a cuore il bene del Paese, non possiamo lasciarlo in mano a Grillo e Casaleggio, sarebbe davvero la fine.
Nella Toscano
13.10.2014

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