Presupposto necessario per cambiare il Paese è l’informazione corretta e libera.

10458493_10204124796390630_8498498762488526433_nStamani ho provato a seguire il dibattito che ogni mattina si svolge su RAI 3 con rappresentanti dei vari partiti e giornalisti.
Il tema del lavoro è senza dubbio interessante e molto attuale e, quindi, mi sono messa con pazienza ad ascoltare i vari commentatori, con la speranza di capire almeno qualcosa su come i vari partiti intendono risolvere questo drammatico problema.
Come sempre, ci sono stati interventi che, francamente, mi hanno lasciata a dir poco perplessa; è stato avvilente assistere alla solita rissa ed a dover di conseguenza prendere atto ancora una volta che da nessuno di questi interventi è emerso niente di costruttivo che potesse in qualche modo far intravvedere una strada oltre il tunnel.
Una vera torre di babele dove le voci si sono sovrapposte, senza che nessuno sia stato capace di azzardare un minimo di analisi sul grave problema del lavoro, ma solo slogan buttati lì: reddito di cittadinanza come soluzione di tutti i mali, via l’art.18 per essere un Paese competitivo, flessibilità come soluzione della disoccupazione e tasse uguali per tutti: una sola aliquota del 20% per combattere l’evasione, dice Salvini!
Quindi, secondo questo scienziato, uno che guadagna mille euro dovrebbe pagare quanto uno che guadagna un milione e oltre per combattere l’evasione.
Una proposta a dir poco indecente, che chiunque dotato di buon senso non può che definire illogica, oltre che irricevible, ingiusta, non risolutiva dell’evasione fiscale e, soprattutto, in contrasto con quanto stabilito dall’art.53 della nostra Costituzione, che recita:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
I politici però la Costituzione la ignorano, anzi stanno lavorando per cancellarla proprio, e continuano a sparare idiozie, ovviamente, per fini elettorali, sapendo bene che le loro proposte non possono mai essere attuate proprio perché incostituzionali, almeno finchè la legge fondsmentale della Stato rimane in vigore.
Il problema è che, essendoci molta ignoranza, molti cittadini sono portati a credere a questi politicanti di quattro soldi.
La cosa grave è che in una trasmissione televisiva vengano lanciati questi messaggi distorsivi, che inevitabilmente contribuiscono a formare il consenso, senza che nessuno intervenga per chiarire e spiegare, per dire come stanno effettivamente le cose.
Diciamolo chiaramente: queste trasmissini non sono fatte per informare correttamente, ma servono solo a non far capire niente, a confondere le idee, a ingannare i telespettatori più ingenui, che sono tantissimi.
Infatti, non vi è alcun dubbio che questo modo di organizzare e condurre questi dibattiti è deleterio e distorsivo della realtà ed è gravissimo che questo avviene ad opera dell’informazione pubblica.
La Rai è pubblica ed i cittadini avrebbero il diritto ad avere un servizio pubblico degno di tale nome, che ci racconti onestamente la realtà politica, economica e sociale del Paese, perché solo così potremmo formarci un’opinione corretta fondamento di uno Stato democratico. Non sono però questi contenitori – che secondo me andrebbero chiusi tutti- a potere svolgere questo ruolo: da una torre di babele, da ospiti messi lì per caso non verrà mai niente di buono.
Per raggiungere l’obiettivo, è superfluo ricordare che abbiamo bisogno di giornalisti indipendenti e capaci, sperando che ce ne sia ancora qualcuno in questo Paese e di un sonsiglio di amministrazione indipendente, che sappia programmare spazi di confronto autentico e libero tra persone capaci di sapere spiegare ai cittadini quello che succede.
E’ superfluo ricordare anche che ad aggravare la situazione dell’informazione contribuisce in maniera determinante il sempterno conflitto d’interesse, che nessuno vuole risolvere e che lascia intatta la concentrazione dell’informazione privata nelle mani di una sola persona, che, oltretutto, è uno che è stato messo fuori dal Parlamento ed interdetto per essere stato condannato definitivamente.
Tutto questo è davvero scandaloso e pericoloso per la tenuta democratica del Paese.
Ma chi è quella forza politica che vuole cambiare lo status quo?
Io non vedo nessuno e penso che è proprio questo è il dramma di questo Paese.
Nela Toscano
9.9.2014

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