Il monito dell’Onu: CETA e TTIP violano i diritti umani

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All’indomani del Brexit, arriva dall’Onu la dura condanna dei trattati di libero commercio, TTIP e CETA, che la Commissione sta negoziando – in segreto – con Stati Uniti e Canada.

Intanto, in 24 mila firmano su Progressi per dire no ai trattati. Di seguito il comunicato coi particolari.
Grazie per l’attenzione

Chiara Saturnino

COMUNICATO STAMPA

Il monito dell’Onu: CETA e TTIP violano i diritti umani
In 24 mila si mobilitano online per dire no ai trattati commerciali con USA e Canada

All’indomani del Brexit, arriva dall’Onu la dura condanna dei trattati di libero commercio, TTIP e CETA, che la Commissione sta negoziando – in segreto – con Stati Uniti e Canada, rispettivamente.

“La ratifica del CETA e del TTIP potrebbe avviare una corsa al ribasso in termini di diritti umani e potrebbe compromettere seriamente lo spazio di regolamentazione degli Stati. Tutto ciò è contrario agli scopi e ai principi della Carta ONU e andrebbe a rappresentare un serio ostacolo al raggiungimento di un ordine internazionale democratico e giusto”. Sono le parole di Alfred de Zayas, esperto di diritti umani delle Nazioni Unite, che avverte dei pericoli a cui andremo incontro scavalcando i parlamenti nazionali nei controversi accordi commerciali.

Infatti i negoziati di TTIP e CETA stanno avvenendo a porte chiuse da mesi, nonostante la pressione forte della società civile, soprattutto in Nord Europa. Diversi studi confermano che con i nuovi trattati commerciali sono a rischio la tutela ambientale, i diritti del lavoro e la stessa salute pubblica, dato che andremmo a importare prodotti alimentari e chimici da Stati Uniti e Canada, dove gli standard sono notoriamente diversi. Tutto questo di certo non favorirebbe le piccole e medie imprese del comparto agroalimentare italiano, in rapporto asimmetrico rispetto alle multinazionali alimentari americane. Altro punto inaccettabile è il cosiddetto ISDS, ovvero la possibilità per quelle grandi imprese di rivalersi sui singoli Stati nel caso cambiassero le leggi a tutela di cittadini e consumatori e questo ne riducesse i profitti.

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