Fondiamo la Sinistra del XXI° secolo!


Organizzato da Yvan Rettore

pinc/o Associazione Culturale Numen, via Francesco Passino 30/34 (Garbatella))
clock sabato 20 ottobre dalle ore 10:00 alle 18:00

Dettagli
PROPOSTA DI MANIFESTO PER LA FORMAZIONE DI UNA SINISTRA DEL VENTUNESIMO SECOLO

PREMESSA

Siamo un gruppo di persone di varia estrazione sociale, politica e culturale che hanno deciso di riunirsi per porre le basi della formazione di una Sinistra che sia adeguata e compatibile con le necessità ed esigenze sociali, politiche, ambientali e culturali del nostro tempo.
Ciò non significa affatto rinnegare né le esperienze né le ideologie di Sinistra che hanno consentito al nostro paese di evolvere positivamente in ogni campo fino agli anni ’80 del secolo scorso.
Da allora, si è passati purtroppo ad una involuzione che ha portato la Sinistra istituzionale ad un lento quanto irreversibile declino per scelte di campo sciagurate quanto irresponsabili e per una negazione della sua stessa essenza storica ed ideologica nelle politiche adottate che hanno di fatto compromesso l’insieme del nostro Stato Sociale e peggiorato la qualità della vita della maggior parte delle persone sia su un piano materiale che morale.
Detto questo non abbiamo l’intenzione di promuovere una effimera alleanza tra forze politiche esistenti, né tanto meno una lista civica nazionale.
Il nostro primo obiettivo è di aggregare in una federazione tutte quelle entità e soggetti presenti sul territorio che si stanno opponendo da tempo, ma in modo sparso e scoordinato, alle politiche deleterie e distruttive di governi che non hanno a cuore gli interessi della nostra collettività, ma privilegiano nettamente quelli di una minoranza di affaristi senza scrupoli che agiscono unicamente in un’ottica di lucro e arricchimento personale.
Per realizzare le basi di una svolta questa forma unitaria è la più idonea sia perché risulta essere quella più rappresentativa della Sinistra presente nel nostro paese, sia perché darebbe uguale dignità ad ogni entità e soggetto coinvolto.
Infatti, a differenza del verticismo congenito dei partiti italiani, noi propendiamo per una gestione interna attraverso una democrazia partecipativa e una militanza attiva degli aderenti, elementi che dovrebbero essere le peculiarità tipiche dell’essere Sinistra nella nostra epoca.

FINALITA’

NO AD UN VUOTO ELETTORALISMO, SI’ AD UN PROTAGONISMO DELLA GENTE COMUNE
Partecipare alle elezioni, lanciare referendum, proporre iniziative incisive, denunciare, informare, dare voce a chi non ce l’ha sono tutte azioni lodevoli e caratteristiche di una vera forza politica di Sinistra. Ma noi non intendiamo rimanere dipendenti da un elettoralismo fine a sé stesso perché le elezioni bisogna cercare di vincerle e per farlo è necessario coinvolgere e rendere protagonisti politicamente e istituzionalmente le entità di lotta e soggetti presenti sul territorio. Questo perché lo scopo primario non è in un primo momento di entrare in Parlamento, ma di restituire progressivamente il potere politico sull’insieme del territorio all’unico soggetto autorizzato a detenerlo in una democrazia che si voglia definire compiuta e non rimanga confinata al formalismo attuale: il popolo sovrano!

SUPERAMENTO DEL SISTEMA NEOLIBERISTA E REALIZZAZIONE DI UNA SOCIETA’ SOLIDALE E APERTA FONDATA SUL SENSO DI COMUNITA’ E DI CONDIVISIONE
Il sistema neoliberista si fonda sull’individualismo, sul consumismo ad oltranza e sullo sfruttamento persistente di risorse naturali. La natura ci sta già dimostrando da tempo che non si può proseguire su questa strada, ma anche a livello sociale, finanziario ed economico il suo futuro appare ormai segnato, perché risulta dannoso e distruttivo per l’insieme del genere umano ed è in completa antitesi con il rispetto dei diritti umani ed in particolare dei diritti civili e sociali di ogni individuo.

PARI DIGNITA’ TRA LAVORO E CAPITALE
La moneta deve tornare ad essere considerata essenzialmente come un mezzo di scambi all’interno del mercato e non più come un elemento di accumulazione di capitali e quindi di ricchezze riservate unicamente a coloro che la controllano. Questo modo di concepirla dimostra il fallimento dell’Euro che anziché essere appunto un mezzo di scambi di beni servizi, è diventato fonte di arricchimento e di controllo da parte di potentati finanziari internazionali sui mercati che nulla hanno a che vedere col benessere dei popoli europei. Ma noi intendiamo andare oltre questo aspetto e rivendicare che il fattore lavoro deve avere pari dignità col capitale e che qualsiasi azienda dovrebbe quindi essere autogestita da chi vi opera e ne permette la presenza sul mercato grazie al proprio impegno e ai propri sacrifici. È giunto il momento di smetterla col precarizzare continuamente il mondo del lavoro, di remunerarlo con stipendi da fame e di lasciare che venga svolto in condizioni di sicurezza spesso assenti o non idonee. Il lavoro è l’espressione della competenza e dell’esperienza di un uomo in una determinata attività e come tale va rispettato e tutelato. E lo Stato in primis dovrebbe farlo a cominciare dalla reintroduzione dell’articolo 18 e operando una redistribuzione di redditi dall’alto verso basso il che consenta grazie anche ai progressi tecnologici una riduzione drastica dell’orario di lavoro a parità di reddito, perché lo svolgimento di un’attività lavorativa deve avere un carattere emancipatore e non oppressivo (come invece avviene sempre di più oggi!).

PER UNO STATO SOCIALE CHE GARANTISCA I DIRITTI ACQUISITI E DIFENDA I CETI PIU’ DEBOLI
Lo Stato Sociale dev’essere non soltanto mantenuto ma addirittura esteso ai ceti più deboli della società. Le prestazioni sanitarie devono tornare ad essere del tutto gratuite e la sanità stessa non può più essere assoggettata a squallide logiche di mercato che ne limitano fortemente l’universalità. Anche tutto il settore previdenziale e assistenziale, nonché quello formativo non possono più essere lasciati a soggetti privati e devono tornare esclusiva del settore pubblico, perché non è ammissibile in una società civile che ci siano entità autorizzate a lucrare su settori fondamentali per la vita e la dignità delle persone. Bisogna intendere l’accesso a tali servizi come diritti acquisiti e se è assolutamente indiscutibile che bisogna eliminare sprechi e gestioni clientelari degli enti pubblici, dev’essere altrettanto chiaro che lo Stato deve erogare pensioni dignitose ai propri cittadini e assistenze sufficienti ai diversamente abili e ai meno abbienti, evitando anche in questo caso che vi siano ancora dei cittadini che percepiscano mensilmente trattamenti pensionistici astronomici che consentono loro di arricchirsi ulteriormente anche a spese delle generazioni future. Su questo punto, sarebbe finalmente ora che si giungesse a definire una volta per tutte un plafond pensionistico al fine di mettere fine a tali iniquità. Infine, uno Stato Sociale degno di questo nome dovrebbe cominciare ad avere un occhio di riguardo per le famiglie aumentando sensibilmente gli assegni famigliari e il sostegno a politiche di incremento delle nascite.

BASTA CON UN SISTEMA GIUDIZIARIO CHE OPERA AL RALLENTATORE, E CHE RISULTA DEBOLE CON I FORTI E FORTE CON I DEBOLI.
Si potrebbe riassumere la nostra posizione con la frase seguente: “Meno leggi, più sentenze in giudicato!” Il fatto di avere tantissime leggi ha reso macchinoso e inefficiente il nostro sistema giudiziario al punto da essere debole e accondiscendente con coloro che si possono permettere i migliori avvocati e forte e insensibile nei confronti di chi non ha i mezzi sufficienti per difendersi adeguatamente nelle sedi giudiziarie. È fondamentale non soltanto rendere il nostro sistema giudiziario più equo, efficiente e operativo (riducendo i tempi delle sentenze, coordinando meglio le attività delle procure, eliminando inutili cavilli e iter burocratici…), ma anche reprimendo con maggiore incisività i reati dei colletti bianchi (corruzione, concussione, falso in bilancio…) cominciando con l’allungare i tempi di prescrizione e con la pronuncia di condanne severe ed esemplari. Non da meno è urgente intervenire maggiormente anche contro il crimine organizzato ed in particolare nella sua compenetrazione all’interno delle istituzioni e di aziende private che potrebbero avere un’importanza strategica per il paese. Da ultimo, ma non di minore importanza, sarebbe utile che il settore giudiziario e investigativo agissero con un carattere maggiormente repressivo contro il caporalato e la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro perché sono reati che non dovrebbero più esistere in una società civile e che vanno radicalmente “estirpati” una volta per tutte.

DIFESA AD OLTRANZA DEI BENI COMUNI E OPPOSIZIONE A QUALSIASI LORO FORMA DI PRIVATIZZAZIONE
Gli elementi naturali necessari alla vita dignitosa di ogni essere umano non possono essere oggetto di lucro, ma questa definizione va estesa anche a servizi quali la sanità, l’istruzione e le infrastrutture legate alle comunicazioni e ai trasporti. Dovrebbe essere ovvio per tutti che un imprenditore privato che gestisce un servizio pubblico avrà comunque sempre come priorità la difesa dei propri interessi a scapito di quelli della collettività.

PACE E RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI COME CARDINI DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA
In questi ultimi anni si è assistito ad una violazione costante dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Quindi è urgente ribadire per l’ennesima volta che l’esercito italiano dovrebbe essere soltanto volto ad azioni di difesa dell’incolumità territoriale e non può più essere attivo in zone di conflitto in giro per il mondo a difesa degli interessi di multinazionali e potentati finanziari presenti in loco. Anche i finanziamenti delle forze armate dovrebbero essere erogati unicamente in quest’ottica e non per arricchire qualche azienda privata del settore. Unito al rispetto dell’articolo 11 della Costituzione dovrebbe esserci anche quello del principio di autodeterminazione dei popoli che dovrebbe inaugurare una politica di effettiva collaborazione e cooperazione con i paesi del Sud del mondo anziché di sopraffazione com’è avvenuto finora anche da parte italiana in non pochi casi.

IMMIGRAZIONE: SUPERAMENTO DELLA LEGGE BOSSI FINI
È fondamentale abrogare tale normativa sostituendola con una in grado di proporre la creazione di corridoi umanitari di accoglienza e l’attuazione di una politica di immigrazione organizzata e sostenibile in funzione delle richieste e necessità del nostro sistema economico. Una legislazione ad hoc dovrebbe poi essere approvata sul tema dei richiedenti asilo con una riforma radicale del sistema attuale di accoglienza che risulta troppo inefficiente e improvvisato, togliendolo dalle mani dei privati e affidandolo alla gestione diretta dello Stato.

SI’ AD UNA INTEGRAZIONE DEI POPOLI (NON DEGLI STATI) EUROPEI
È necessario quanto urgente passare da un progetto europeo esclusiva degli Stati Nazionali ad un piano di rilancio dell’integrazione continentale fondata sul protagonismo dei popoli che ne sono interessati. Per questo motivo, il Parlamento europeo dovrebbe diventare l’organo decisionale effettivamente più importante della UE, al punto da consentire di armonizzare e rendere comuni le legislazioni di ogni paese membro ad ogni livello (sociale, finanziario, economico, formativo) e per sancire una politica di difesa comune. Non è più ammissibile che potentati burocratici e finanziari prevalgano costantemente in sede europea sui diritti dei cittadini e che questi ultimi siano succubi anche dei capricci delle lobby dominanti nei singoli paesi.

CONCLUSIONI E INVITO

Come indicato nel titolo, questa è una proposta e come tale può essere soggetta ad ulteriori modifiche e miglioramenti.
Tuttavia, chi intende aderire a tale progetto dovrebbe riuscire a riconoscersi almeno nelle finalità dello stesso e semmai apportare un suo contributo a completarlo o a precisarne certi punti che possono risultare carenti.
Ovviamente, non bisogna confondere tale proposta di manifesto fondativo con quella di elaborare un vero e proprio programma politico, perché in questa fase risulterebbe davvero precoce quanto fuori luogo.
Questo intende essere soltanto un documento di avvio di un progetto ben più ampio e articolato di cui dovremo porre il lancio con chi ci sta nel corso di un incontro sul tema da tenersi a Roma sabato 20 ottobre 2018 dalle 10’00 alle 18’00 presso l’Associazione Culturale Numen, in via Francesco Passino 30/34 (Quartiere Garbatella).
La sede dell’incontro è facilmente raggiungibile attraverso la Metro Linea B fermata Garbatella (5 minuti a piedi) o dal Capolinea Autobus Linea 673 fermata RHO.
Vedi Mappa:
https://www.google.com/maps/place/Via+Francesco+Passino,+34,+00154+Roma+RM/@41.8621251,12.4856917,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x13258a7c40cb0809:0xbacf2bcfa499fc07!8m2!3d41.8621251!4d12.4878804

In quel momento si dovranno stabilire:
– la forma definitiva del manifesto
– ruoli e funzioni del comitato promotore fra cui: portavoce ufficiali nei confronti della stampa, responsabili della individuazione di soggetti, entità e personalità potenzialmente interessati al progetto, responsabili della diffusione del presente manifesto e della creazione e gestione di mezzi di comunicazione (social, blog, siti, relazioni con la stampa)
– le date di un weekend in cui si svolgeranno gli “Stati Generali della Sinistra” in cui si definiranno l’organizzazione del futuro soggetto politico e il suo programma.
Sono esclusi da tale incontro ovviamente qualsiasi altra forza politica esistente, nonché i sostenitori o aderenti alle stesse.
Per aderire effettivamente alla riunione bisognerà scrivere indicando i propri recapiti (nome, cognome, città di residenza, numero di cellulare e indirizzo e-mail) a: [email protected].
Grazie fin d’ora a chi aderirà.

Comitato Promotore iniziativa

P.S. Vedi l’appello su youtube:

Ti potrebbe interessare anche...