“Chi ha poco non paghi nulla, chi ha molto paghi molto” diceva Berlinguer e chi si dice di sx non può che aspirare a questo.

Credo che sarebbe opportuno aprire un dibattito serio sulla situazione degli enti previdenziali in Italia , che, ahinoi, sono in uno stato confusionale oramai ai limiti della sopportabilità, non già per mancanza di risorse, che pure scarseggiano, ma per l’incapacità a trovare soluzioni da parte dei partiti, politici e governi, che si sono succeduti negli ultimi decenni.
Non sono una economista, ma a guardare quello che è successo e sta succedendo in questo Paese un’idea me la sono fatta.
Sono sempre più convinta che i nostri mali sono cominciati con la riforma del titolo V° della Costituzione, voluta da Bassanini, che ha teorizzato anche la liberalizzazione degli stipendi ai menager pubblici e privati, con annessi premi di produttività, come se i lauti stipendi non bastassero a ripagare la “produttività”, che, a ben vedere, in questo Paese è propria andata a male, visto che siamo arrivati al punto che non funziona più nulla.
Il passaggio dai lauti e ingiustificati stipendi ai vari menager alle pensioni d’oro è stato un attimo. Infatti, quelli dei lavoratori sono rimasti al palo e le pensioni, per colpa della riforma Fornero, di tutto il ceto medio sono quasi inesistenti, nonostante in molti casi siano stati versati contributi per oltre 40 anni, riducendo così alla fame sia lavoratori che pensionati.
Uno stato serio dovrebbe partire da qui e chiedersi seriamente come fare per riportare equilibrio nelle finanze pubbliche e negli enti previdenziali al collasso.
Purtroppo non l’ha fatto nessuno e non lo si sta facendo nemmeno ora, stando a quello che si preannuncia.
Assistiamo solo alle performance del solito Salvini, che non risolvono nulla, ma servono a lui “per aumentare i consensi e diventare il primo partito italiano”, come ha dichiarato stamani. Pensavamo che la campagna elettorale fosse finita e invece no, siamo e rimaniamo in perenne campagna elettorale mentre il Paese affonda.
Per affrontare e risolvere il problema pensionistico non basta tappare buchi con bonus, qui serve una riforma profonda, servere riscrivere regole certe e che abbiano un fondamento di giustizia sociale. Per prima cosa si dovrebbe iniziare ad applicare la Costituzione, così tanto vituperata e sfreggiata da tutti, prevedendo una tassazione progressiva, per arrivare così a una redistribuzione del reddito ed evitare l’accumulo di capitali per pochi e riduzione alla fame di molti.
“Chi ha poco non paghi nulla, chi ha molto paghi molto” diceva Berlinguer e chi si dice di sx non può che aspirare a questo.
Purtroppo la sx in forma partito non esiste più e,quindi, possiamo rassegnarci alle famose briosches , che vengono elargite sotto forma di bonus e /o di contributo dei ricchi ai poveri,come chiesto da Landini, che oramai la sx l’ha dimenticata e pure la costituzione.
Rendiamo non vi potrà essere senza una contribuzione elevata per i ricchi e le pensioni alte.
La legge Fornere è stata disastrosa: ha allargato le disegueglianze, ha creato milioni di poveri pensionati, mentre ha lasciato intatte quelle di chi ha avuto la forttuna di andare in pensione con il vecchio sistema. Questo si chiama disparità di trattamento che non dovrebbe mai esistere in uno stato democratico quale dovrebbe essere l’Italia!!!!
Nella Toscano

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