Bari 16-17-18 luglio 2010

Il mio intervento
Quando Rita mi ha proposto di far parte della rete delle donne in un primo momento avevo pensato di non aderirvi, perché pensavo a qualcosa che richiamasse i vecchi coordinamenti di donne nei partiti, di cui, per certi versi, non conservo certo un buon ricordo.
Quando mi ha spiegato il senso di questa iniziativa ed il valore aggiunto che ha portato all’elezione di Nichi Vendola a presidente della Puglia ho capito l’aspetto rivoluzionario di questa proposta ed ho cominciato da subito a lavorare per costruire la rete in Sicilia ed il 26 giugno scorso si è costituito il direttivo regionale.
Fin da subito questa proposta è stata accolta con entusiasmo da molte donne e molti uomini la guardano con favore, infatti, non sono pochi quelli che mi hanno incoraggiata ad andare avanti e molti si sono iscritti anche al gruppo che ho costituito su fb!
Questo entusiasmo e questa partecipazione mi ha incoraggiata a lanciare questa sfida, perché sono convinta che per cambiare il nostro paese, per uscire da questo degrado morale, civile e politico in cui siamo precipitati c’è bisogno del contributo ideale e di passione delle donne, per trovare, come dice Nichi, la via del cuore dei cittadini e delle cittadine di questo paese!
Sono però altrettanto convinta che per vincere la sfida di un cambiamento possibile è necessario anche un patto tra uomini e donne, che possa veramente abbattere tutti quegli steccati costruiti in passato per tenere lontano le donne dai luoghi dove si decide.
Le donne possono e debbono fare la differenza, cominciando con il costruire legami con il territorio per tornare nei luoghi abbandonati dalla politica, per cercare di capire ed interpretare i bisogni per poterli poi tradurre in azione politica.
Una rete da insinuare e diffondere fin nei luoghi più remoti per raccontare a quanti non sanno quello che sta avvenendo veramente nel nostro paese e per metterli a conoscenza di tutto ciò che non sapranno mai dai mezzi di informazione, che sono ormai quasi tutti sotto il controllo di questa maggioranza, per raccontare il grave pericolo che sta correndo la nostra democrazia, della situazione economica disastrosa del paese, per dire che la ricchezza e l’informazione concentrata nelle mani di poche persone sta sfasciando il paese, che la crisi è tutta sulle spalle dei lavoratori sempre più precari, che vedono allontanare sempre di più la possibilità di raggiungere la pensione, che vedono aumentare le tasse e che sono stati presi in giro da questo governo e da questa maggioranza persino sull’ICI, tolta da Prodi ai meno abbienti e poi tolta da b. ai ricchi per tornare ora con una nuova tassa sulla casa più gravosa sulle spalle dei più disagiati.
Ed ancora per informare sullo stato devastante in cui versa la giustizia e la sicurezza, a cui ogni giorno vengono sottratte risorse e per dire loro che questo governo con le sue 46 fiducie non ha fatto altro che fare gli affari della cricca.
E’ chiaro che così non si può continuare ed è altrettanto chiaro che fino a quando tutti i cittadini non saranno informati correttamente niente potrà cambiare, allora spetta a noi cercare di invertire questa tendenza e possiamo farlo solo se riusciremo a rendere consapevoli i cittadini e le cittadine dei rischi che stiamo correndo, in questo credo che le donne possono fare molto proprio per la loro capacità di costruire relazioni, con la innata capacità di accogliere, ascoltare e di pensare al femminile, come dice Anna Gloria!
C’è davvero bisogno di pensiero al femminile per aiutare la società a procedere ed evolversi.
Naturalmente la rete delle donne non si limiterà ad informare ed a costruire legami, che sono sicuramente alla base dell’agire politico, ma vuole essere parte attiva nella costruzione di un programma politico capace di dare risposte ai gravi problemi che attanagliano il nostro paese, partendo proprio dall’analisi dei bisogni che via via emergeranno a tutti i livelli, a partire dalla periferia al centro.
Il programma del governo vogliamo costruirlo quindi dal basso, tenendo conto di quali sono i bisogni reali di tutti, perché solo costruendo dal basso si può realizzare il cambiamento necessario e per dirla con Nichi, per iniziare un nuovo racconto.
Un programma politico sulla base del quale chiamare i partiti della sinistra a confrontarsi e per spingerli a trovare la necessaria unità sulle cose concrete da fare.
Abbiamo già individuato quali sono le priorità per fare uscire il paese da questa grave crisi economica e sociale:
Al primo punto c’è il lavoro e la redistribuzione della ricchezza.
Nel nostro paese ormai è diventato insopportabile vedere come la ricchezza sia concentrata nelle mani di poche persone, che diventano sempre più ricche, mentre larghe fasce della popolazione diventano sempre più povere, con il 50% della ricchezza nelle mani del 10% della popolazione. L’Istat nel rapporto annuale sulla povertà in Italia ci riferisce che Nel 2009, nell’anno della crisi economica, il numero dei poveri e delle famiglie in condizioni di povertà è rimasto stabile, Sono due le ragioni per le quali il numero dei poveri non è né aumentato né diminuito : l’80% del calo dell’occupazione ha colpito i giovani, mentre due ammortizzatori sociali fondamentali hanno mitigato gli effetti della crisi sulle famiglie: la famiglia, che ha protetto i giovani che avevano perso il lavoro, e la cassa integrazione che ha protetto i genitori dalla perdita dell’occupazione (essendo i genitori maggioritari tra i cassintegrati). Le famiglie in condizioni di povertà relativa (che serve per misurare le diseguaglianze) sono pari a 2 milioni e 657mila, rappresentando il 10,8% delle famiglie residenti. Si tratta, precisa l’istituto di statistica, di 7 milioni e 810mila poveri, il 13,1% dell’intera popolazione. Il fenomeno della povertà relativa continua a essere maggiormente diffuso (22,7%), tra le famiglie più ampie (24,9%), in particolare con tre figli (24,9%), soprattutto se minorenni (26,1%). E’ fortemente associato a bassi livelli di istruzione (17,6% che al massimo ha conseguito la licenza elementare), a bassi profili professionali (14,9%, operai) e all’esclusione dal mercato del lavoro: l’incidenza di povertà tra le famiglie con due o più componenti in cerca di occupazione (37,8%) è di quattro volte superiore a quella delle famiglie dove nessun componente è alla ricerca di lavoro (9%). Quindi milioni di poveri, che continuano a crescere soprattutto nel mezzogiorno .
Da questo si capisce come sia drammatica la situazione occupazionale nel paese dove ogni giorno si perdono migliaia di posti di lavoro. Bisogna ripartire da qui e creare le condizioni per dare lavoro a tutti, per dare a tutti la dignità di essere uomini e perché finalmente venga attuato l’art. 1 della nostra costituzione che recita “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”.
Per mettere un freno a questo scempio bisogna costruire regole certe da rispettare e far rigorosamente rispettare.
Bisogna mettere un paletto ben conficcato tra il potere politico e quello economico che non devono mai essere concentrati nelle mani di una sola persona, come è per adesso in Italia, perché come stiamo amaramente constatando questo porta alla distruzione della democrazia stessa.
E allora è arrivato il tempo di dire basta, chi è titolare, sia personalmente che tramite suoi familiari, di mezzi di informazione o di qualsiasi altra attività che presuppone concessioni statali deve essere ineleggibile, solo così in Italia potremo risolvere il conflitto di interesse!!!
Al secondo punto legalità e giustizia
Il primo obiettivo che la sinistra deve avere tornando al governo è quello di cancellare tutte le leggi vergogna volute dalla destra per ridare senso alla stessa e per fare in modo che i cittadini tornino ad avere fiducia in essa.
La giustizia e la legalità vertono in uno stato disastroso, non solo perché mancano le risorse, che mancano ed è già molto grave, ma per tanti altri motivi, non ultimo per le leggi farraginose e poche chiare che spesso sono soggette ad interpretazioni le più disparate e che molto spesso portano i cittadini a non avere più fiducia nella stessa a cui si aggiunge la lungaggine dei processi, soprattutto civili, che allontana i cittadini e perché non c’è la certezza della pena per i criminali!
Senza una giustizia funzionante e senza certezza della pena in questo paese non si potrà mai parlare di legalità.
Al terzo punto l’ambiente ed il cibo, che a mio parere sono in stretta correlazione e riguardano direttamente la nostra salute ed il nostro benessere, la nostra vita.
Come affermato da don alex Zanotelli ci stanno uccidendo con scelte scellerate come ad esempio quelle degli inceneritori.
Preservare l’ambiente significa quindi preservare la nostra salute e preservare la salute di ognuno significa meno spese sanitarie!
Per noi sono prioritari la solidarietà e accoglienza , la cultura e la difesa della Costituzione e quindi della democrazia .
La difesa della dignità, della libertà e dei diritti delle donne, contro questo potere maschile che utilizza le donne come oggetto di scambio, che mortifica le donne nella rappresentazione fuorviante che ne danno i media, dove l’unica cosa che conta sono le belle nudità messe in evidenza.
E’ intollerabile che tutto ciò avvenga nel silenzio assordante non solo della sinistra, o meglio di quel che resta della sinistra, ma delle donne medesime, che da un giorno all’altro si sono viste aumentare l’età pensionabile di cinque anni, senza che nessuna abbia avuto il coraggio di ribellarsi nemmeno per questa ingiustizia. Ci hanno preso in giro ancora una volta dicendoci che è stata imposta dall’Europa quando tutti sappiamo bene che non è così!
Non possiamo certo tacere il concetto di donne che ha questa politica, questa destra, questo presidente del consiglio.
Pretendiamo il rispetto dovuto ad ogni genere umano e vogliamo prenderci il posto che ci spetta nella gestione della cosa pubblica. Vogliamo entrare nei luoghi dove si decide anche per noi per poter dire la nostra, per difendere la democrazia e la nostra Costituzione.
Siamo profondamente convinte che senza l’unione delle forze di sinistra sarà molto, ma molto difficile battere b. ed è per questo che ci attiveremo per unire la sinistra. Non siamo più disponibili ad accettare veti incrociati di capi e capetti che servono solo a conservare le poltrone dei dirigenti, mentre il paese va alla deriva.
Vogliamo fare tutto questo non da sole, ma insieme a tutti quegli uomini che con lungimiranza vogliono partecipare a questo progetto. Fino ad oggi in Italia siamo stati governati quasi esclusivamente dagli uomini e quello che stiamo raccogliendo oggi sono solo macerie.
Come diceva Don Milan “Uscire dai problemi da soli è egoismo, uscirne insieme è politica” e noi vogliamo fare politica, uomini e donne insieme, per costruire una società più giusta e solidale!
Nella Toscano
Referente della Rete delle Donne Sicilia

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