Cacciari: “Vogliono trasformare il green pass nella carta d’identità della nostra salute”

scritto da Alessandro Rossi 24 Novembre 2021
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Autore originale del testo: Antonello Sette
Cacciari: “Vogliono trasformare il green pass nella carta d’identità della nostra salute”

Cacciari: “Mi pare evidente che tutti questi provvedimenti di inasprimento del green pass non servono assolutamente a nulla”

Cacciari, Il governo è in procinto di varare il super green pass e di accorciare i tempi previsti per la terza dose. A quanto pare, per tutta una serie di attività ludiche i tamponi non basteranno più. Lei applaude o dissente?

Le rispondo portandola a conoscenza di uno dei casi, che ci sono a centinaia in giro per il mondo, premette l’ex Sindaco di Venezia rispondendo a SprayNews. Il centodiciotto per cento della popolazione di Gibilterra ha fatto due dosi di vaccino. Il trentatré per cento anche la terza. L’anomalia del centodiciotto per cento è dovuta ai pendolari spagnoli, che per entrare dovevano avere il green pass. A Gibilterra, nonostante questo, si registrano aumenti di contagi talmente diffusi che, nella speranza di fermare questa onda anomala, hanno deciso di cancellare ogni manifestazione pubblica o privata per Natale. Eppure, ad aprile, il primo ministro aveva dichiarato che la popolazione di Gibilterra era finalmente libera dal Covid. E’ evidente che il vaccino, dopo sei o otto mesi, faccia lei, perde la propria efficacia ed è, quindi, altrettanto evidente che tutti questi provvedimenti di inasprimento del green pass non servono assolutamente a nulla. Non avrei niente altro da aggiungere.

Non crede che le sue affermazioni avvalorino la necessità della terza dose?

E poi la quarta? La quinta? La sesta? Allora si dica che si vuole trasformare il green pass in una sorta di carta d’identità del nostro stato di salute, perché è chiaro che questo farmaco, cosiddetto vaccino, perché molti importanti scienziati hanno sottolineato come non si tratti di un vaccino come gli altri, se è vero che ha avuto degli effetti nella riduzione dell’intensità e della gravita del male, oggi non basta più e, quindi, bisogna pensare a un’altra strategia. Bisogna pensare a convivere con una forma di Covid, che attualmente mi pare causi un quarto delle morti per tumore, un terzo di quelle per disturbi cardiovascolari e la metà di quelle derivate dalle complicazioni del diabete. E via scorrendo.

Perché allora, secondo lei, il Governo italiano sul Covid è così severo?
Perché sono i potenti. Perché, grazie al Covid, stanno insieme. Incollati gli uni agli altri.

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