Con la Meloni nessuna rottura di Cristallo”

Nessuna rottura del tetto di cristallo vi è stata con l’elezione della Meloni a Presidente del Consiglio: lo dice la sua stessa storia, la sua appartenenza e il modo stesso come è arrivata a conquistarsi questo ruolo.
Ha strillato molto e per anni in tutte le piazze e pochissimo in Parlamento, luogo dove avrebbe dovuto svolgere il suo ruolo di parlamentare, e si è limitata solo a fare una finta opposizione.
Nella sua storia non vi è traccia di battaglie per i diritti delle donne, per la conquista delle pari opportunità. Ha solo avuto e saputo sfruttare l’opportunità di mettersi alla guida di un partito, ai minimi storici, che ha fatto crescere, senza che mai abbia dato la sensazione o l’indicazione di un pensiero nuovo in politica economica, ambientale, culturale e sociale. Rimettere in discussione la legge sull’aborto, approvata dagli italiani con un referendum, è stato ed è un suo obiettivo. Ha cambiato il nome al ministero pari opportunità in “MInistero Pari Opportunita Famiglia e Natalità” , affidandolo a una persona con idee che ci riporteranno indietro di anni.
Gli va riconosciuta comunque caparbiatà e ferrea volontà di raggiungere il suo obiettivo,che non può comunque essere intesa come rottura di un tetto di cristallo, come la realizzazione di nuove opportunità per le donne. Basti vedere il suo esecutito formato a stragrande maggioranza di uomini per capire che lei si è uniformata alle scelte fin qui particate dagli uomini nell’assegnare i ministeri. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, se non solo le nuove denominazioni di quest’ultimi, alcune azzeccate altre per nulla.
Le donne di sinistra, spiace dirlo, non hanno saputo trovare il coraggio di sapersi imporre, hanno lottato per le pari opportunità, per modificare l’art.51 della costituzione per garantire loro le pari opportunità, hanno rivendicato le quote rosa e persino la doppia preferenza di genere: si sono perse dietro questi tecnicismi e non hanno mai provato ad affrancarsi dai loro leader, che ahinoi, hanno sempre preferito le donne fedeli e messe di lato quelle che si sono ribellate.
Peccato davvero!
Oggi mi pare inutile e fanciullesco prendersela con la Meloni, gridando al lupo al lupo, mentre sarebbe opportuno fare una profonda autocritica.
Personalmente sono lontana anni luce dalla Meloni, ma oggi, vista anche la grave situazione economica, sociale del Paese e visto soprattutto il pericolo incombente della guerra, non posso che augurargli buon lavoro, con la speranza che possa portarci fuori da questo pantano.
Sono convinta che per lei sarà comunque difficilissimo nelle condizioni date, visto anche gli alleati che si ritrova e i ministri che ha nominato.
Nella Toscano

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