Contro il razzismo la destra si astiene

Il caso. Il Senato approva la «Commissione Segre» sull’odio razziale e l’antisemitismo. Le destre si sono astenute. È polemica
Roberto Ciccarelli
Edizione del 31.10.2019 Pubblicato 30.10.2019, 23:57

Non ha ottenuto l’unanimità la mozione che ha istituito la commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre. L’aula del Senato l’ha approvata ieri con 151 voti e 98 astensioni di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il voto è stato salutato da un lungo applauso. I senatori si sono alzati in piedi in segno di tributo alla senatrice presente a Palazzo Madama. Le cospicue astensioni delle destre hanno scatenato polemiche sia nel rinnovato raggruppamento a guida salviniana, sia tra gli ex alleati Cinque Stelle e Lega. «La mia Forza Italia non si sarebbe mai astenuta in un voto sull’antisemitismo – ha detto la vicepresidente della Camera Mara Carfagna – Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle».

«La storia di Forza Italia – ha aggiunto Sandra Savino (FI) – è una storia di lotta alle discriminazioni e di vicinanza alla comunità ebraica: per queste ragioni oggi i senatori avrebbero dovuto non limitarsi ad applaudire la senatrice Segre». Alle accuse di avere votato con l’estrema destra ha replicato Il vice-capogruppo vicario di Forza Italia al Senato Lucio Malan. «Sul piano dei contenuti riteniamo troppo ambiguo il passaggio sul contrasto ai nazionalismi – ha spiegato il senatore – e la necessità di colpire anche dichiarazioni “sgradite”, anche quando non siano lesive della dignità della persona. Per noi prevalgono sempre i principi della libertà di espressione sanciti dalla nostra Costituzione, nei limiti previsti dalla legge» ha detto assicurando che il partito collaborerà nella Commissione.

«È un violento attacco ai valori fondanti della Repubblica nata dalla Resistenza dopo la drammatica dittatura dell’epoca nazifascista e l’immane tragedia dell’Olocausto». Così i deputati dei 5 Stelle in commissione Cultura hanno attaccato i loro ex alleati della Lega che si sono astenuti. «Siamo contro razzismo, ma non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il “prima gli italiani”. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo, però non vogliamo bavagli e stato di polizia che ci riportano a Orwell» ha risposto Matteo Salvini (Lega). La «Lega sbandiera un becero fanatismo» ha risposto Alessandra Maiorino, capogruppo vicario del M5s. Per Laura Boldrini è «una scelta vergognosa». «Un’occasione persa. La destra ha provato a piantare le sue bandierine e non è stato possibile, neanche su un argomento come questo, trovare una condivisione senza se e senza ma» ha detto la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd). «È il segno della deriva di una destra che si consegna all’estremismo e lo difende» ha scritto Franco Mirabelli (Pd). Per Giovanbattista Fazzolari (Fratelli d’Italia) «non è una commissione sull’antisemitismo, come volevano far credere, ma una commissione volta alla censura politica».

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