Da leggere tutto d’un fiato Prof Augusto Sinagra

Che in Italia si usi il Virus come strumento di governo come è stato e forse è ancora per la mafia (“Non invincibile di per sé ma invincibile perché strumento di governo” come diceva l’On. Diego Caetani nel 1888) è sotto gli occhi di tutti.
Quel che è grave e sfugge all’attenzione è la deriva liberticida che ricorda i tempi bui del nazismo in Germania.
Io mi domando qual è la differenza tra l’ebreo marchiato con una stella gialla e impedito di accedere a pubblici locali o negozi, e chi dovrebbe per fare ciò esibire un “Green pass”?
Lo si chiama Green pass non per il solito, penoso e provinciale anglicismo, ma perché pare brutto chiamarlo con il suo vero nome di “lasciapassare”.

Mi domando quale differenza logica vi sarebbe tra la scritta sul Campo di Aushwitz -Birkenau “Arbeit macht frei” ed una nuova scritta “Impfstoff macht frei” (“Il vaccino rende liberi”)?
L’assurdo di cui non ci si rende conto è che in nome della salute pubblica viene negata quella individuale, con una imprevedibile violazione dello stesso art. 32 della Costituzione, oltre che dell’art. 117 che fa divieto allo Stato di legiferare in senso contrario agli accordi internazionali ratificati.
Penso al Patto dell’ONU del 1966 sui diritti civili e politici, alla Convenzione del 1950 sulla salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali, alla Convenzione di Oviedo del 1996, e ad altri accordi internazionali ancora.
La verità è che si vuol far saltare lo Stato di diritto obliterando la Costituzione, e con essa la democrazia.
A seconda della natura giuridica del provvedimento che volesse introdurre la pur solo indiretta obbligatorietà del “Green Pass” (e cioè atto amministrativo o legge), tutto dipenderà dai giudici amministrativi e/o dai giudici costituzionali in larga misura di nomina politica.
Se non interverrà la magistratura, necessariamente dovrà intervenire la piazza.
E forse sarà un bene perché si potrà forse ribaltare l’attuale situazione: il garante supremo della Costituzione tace o asseconda i governi da lui voluti; il governo non cura gli interessi nazionali; il Parlamento non rappresenta più niente e nessuno se non interessi lobbistici.
Solo dalla Piazza potrà nascere un nuovo ordine politico e giuridico che abbia cura dei veri interessi nazionali: dalla povertà ad un vero servizio sanitario pubblico; dalla dignità e identità nazionale al recupero della nostra sovranità monetaria. Non abbiamo bisogno di bancari, di Case farmaceutiche, di Ministri che negano pure il significato del loro nome e neppure di chi, ricoprendo cariche istituzionali, tende alla alterazione irreversibile dei profili etnici della Nazione.
Il cambiamento è urgente: i medici si mettano a fare i medici, i ricercatori scientifici tornino a fare vera ricerca, i giudici applichino la legge fuori da ogni criminosa logica correntizia, i militari si occupino della difesa dei confini nazionali e tornino a fare i militari.
È il momento che ciascuno non pensi solo a diritti irrinunciabili, ma assolva in modo implacabile i propri doveri verso la famiglia e verso la Nazione.
AUGUSTO SINAGRA
Avvocato e Professore Ordinario di Diritto Internazionale e Diritto della Comunità Europea Università di Roma

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