Il disagio degli Italiani ignorato dal PD!

Ho letto diverse analisi sul risultato del voto elettorale, alcune condivisibili, altre meno, altre, a mio modo di vedere, superficiali.
Quella che per molti è stato una sorpresa a me è sembrato il risultato di un modo di governare questo Paese, per non avere saputo ascoltare minimamente il disagio di un popolo, che si andava diffondendo sempre di più a ogni provvedimento del governo.
Io non sto a fare analisi sofisticate e filosofiche, voglio solo attenermi alla realtà dei fatti, che sono successi in questi anni di governo Pd, che ci hanno disvelato la vera natura di questo partito, che non è mai stato di sinistra.
Per quanto mi riguarda, avendo capito da subito la sua natura me ne sono allontanata, perchè all’atto di costituzione degli organismi dirigenti la spartizione dei posti tra DS e Margherita è stata qualcosa di osceno, che anticipava quel che oggi sta succedendo.
Come dicevo innanzi, questo partito con le politiche attuate ha definitivamente cancellato persino l’idea di sinistra, quindi, pretendere che il popolo di sinistra potesse rimanere fedele a un partito che ha girato le spalle ai lavoratori con il jobs acte, ai pensionati con la legge Fornero, ai giovani con la visione di un futuro precario e senza speranza, agli insegnanti e agli studenti con la buona scuola, ai professionisti che hanno perso la speranza di prospettive di lavoro e sono senza tutele, a tutta la parte più debole della popolazione che è sotto la soglia della povertà, a chi non ha una casa e vive per strada ecc . è qualsosa che solo una mente bacata come quella di Renzi e dei renziani poteva pensare.
La cosa più grave è che non avendo capito niente, o non avendo voluto capire fino in fondo il grande disagio degli italiani, gli altri partitini, della cosiddetta galassia di sinistra, hanno pensato bene di dividersi ancora e hanno messo in campo più liste, che hanno avuto il sapore di una gran presa in giro, vista la riproposizione di personaggi, che erano stati alleati o militavano nel PD, avevano condiviso e votato le leggi disastrose volute da Renzi, e, non ultimo, la riforma costituzionale, votata da tutti per fedeltà al partito.
E’ evidente, quindi, che non poteva succedere niente di diverso da quello che è successto.
E’ con grande rammarico che dico che far fallire il progetto del Brancaccio è stato un grande errore politico: è stata la fine di una speranza che ha portato molti a non esprimere un voto o/a rifiutare la scheda, non sentendosi rappresentati da nessuno, perchè nessun partito era riconducibile all’idea di sinistra.
Potere al popolo? No, impossibile votarlo sia perchè voleva l’eliminazione del 41 bis, sia perchè esprimeva candidati in buona parte provenienti da rifondazione, che tra l’altro non hanno saputo trasmettere un messaggio di speranza, cosa che, invece, è riuscita benissimo al M5S con la sua promessa di reddito di cittadinanza a tutti e alla Lega con l’abolizione della legge Fornero. E così molti compagni hanno deciso di votare il primo, per protesta, come ultima spiaggia e anche per provare il nuovo, per la promessa di reddito per tutti.
Un voto di protesta dunque, una vera rivoluzione, che , però, non ci ha regalato una maggioranza solida, creando, quindi le premesse di ingoverbilità.
Diciamocelo chiaramente: dalle urne non è uscito nessun vincitore, ma due partiti di minoranza quali PD e LeU e due maggioranze relative: la coalizione di cd e M5S che si contendono il governo del Paese, ciascuno senza cedere niente. Insomma, un prendere o lasciare che in politica non dovrebbe mai esistere, perchè tutti i partiti politici dopo il voto dovrebbero sedersi attorno a un tavolo per trovare la soluzione migliore per il Paese, per farlo uscire dal caos.
Qui, invece, stiamo assitendo a uno spettacolo davvero incredibile, che non porterà niente di buono.
Purtroppo, quando non ci sono partiti capaci di scegliere una classe dirigente degna di tale nome, poi capita, com’è capitato che si portino in Parlamento, non i migliori, ma quelli che sono venuti fuori da una lotteria.
In questo momento credo che si possa fare ben poco per cambiare lo stato delle cose, ma si potrebbe di sicuro cominciare a lavorare per costruire un nuovo soggetto politico, che si ispiri ai valori costituzionali e che si ponga a tutela dei lavoratori, dei pensionati, della scuola e sanità pubblica, dei servizi sociali, della giustizia veramente uguale per tutti, che faccia pagare le tasse a chi ha troppo e redistribuisca la ricchezza verso il basso, a tutela della parte più debole della società ripensando a un sussidio per chi non ha reddito o lavoro, tenendo conto dello stato di ognuno.
Non so se ne saremo capaci, ma di certo è necessario per risare dignità a un Paese mortificato e in mano a chi non ha mai amminisrato nemmeno un condominio.

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