E’ tempo di cominciare a pensare come ricostruire il Paese.

Credo che sia arrivato il momento di pensare a come ricostruire questo Paese.
Non si può pensare, però, di cambiare se il popolo non sarà capace di ribellarsi a questa dittatura strisciante.
La pandemia ha messo in evidenza tutti i disastri che la politica in questi ultimi trent’anni ha causato, nell’incosapevolezza di un popolo che ha firmato deleghe in bianco senza chiedere nulla in cambio, se non di potere vivere al di sopra delle proprie possibilità e al di fuori delle regole.
Per ricostruire c’è bisogno dell’impegno di tutti e, soprattutto, della parte sana e migliore del Paese,ma per farlo bisogna comprendere che c’è bisogno di una visione comune e dell’impegno straordinario di ognuno.
E’ necessario che la politica ritrovi il suo ruolo e la sua missione e, soprattutto, che sollevi la testa, per ristabilire l’equilibrio con gli “oligopoli che dominano l’economia e che hanno sottomesso la politica.” Per uscire da questo stato occorre togliere potere alla finanza e alle grandi concentrazioni industriali, a cominciare dalle multinazionali del farmaco: le farmaceutiche devono essere messe nelle mani dello stato, solo così i cittadini possono tornare a essere garantiti i cittadini e tutelare veramente la loro salute.
Con questa pandemia abbiamo visto gli interessi che ruotano attorno alla farmaceutica e abbiamo avuto la conferma di come la salute dei cittadini passa in secondo piano rispetto agli interessi economici delle multinazionali, che, ahinoi, i nostri governi hanno foraggiato abbaondandemente.
Non sarà facile nè indolore uscire da questa situazione, ma per riuscirci è necessario che il popolo cominci a capire e a ribellarsi.
Chiunque ha potuto vedere e capire come questa pandemia è stata condotta malissimo: non c’è stata trasparenza su nulla, il caos regna totale e questo genera mostri.
Il potere è riuscito, infatti, nell’intendo di dividere il popolo, di metterci uno contro l’altro, fomentando odio e terrore a piene mani, perchè un popolo terrorizzato non ha la forza di ribellarsi. Dobbiamo chiedere e pretendere di conoscere la verità, perchè solo così si può cominciare a pensare seriamente cosa fare per uscire da questo incubo.
Accanto al problema della pandemia c’è anche quello economico, che è il problema dei problemi:la finanziaria approvata non risolve nessuno dei problemi del Paese, ma si è progettato di distribuire bonus, che non ci aiuteranno a crescere, ma ad aumentare il debito.
Già questo ci fa capire l’inedeguatezza di questa classe dirigente, di questi partiti oramai incapaci di risolvere nulla.
Per ricostruire il Paese è, quindi, necessario e urgente una nuova classe dirigente che ridia dignità al lavoro, alla salute, all’ambiente, alla classe media e le piccole imprese umiliate da questo sistema.
Possiamo, quindi, sperare in un 2021 migliore dell’anno appena andato solo se riusciamo a unire le forze per progettare un cambiamento vero. Ci riusciremo? Non lo so, ma so di certo che se non siamo capaci di provare non possiamo aspettarci nulla di buono in questo nuovo anno.
Nel Nel

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