EMERGENZA IMMIGRAZIONE. Il mio punto di vista di Giangiuseppe Gattuso


Morti annegatiUn barcone di migranti approda nel porto di Lampedusa, oggi 9 aprile 2011. ANSA / ETTORE FERRARI catastrofe-umanitaria-nel-corno-d-africa-la-carestia-dei-bambini_1520Bimbo lacrime
di Giangiuseppe Gattuso – Prima di scrivere questo articolo ho riflettuto molto, ho ascoltato opinioni, ho letto attentamente pensieri postati di qua e di la. Ho ripassato anche gli argomenti trattati su PoliticaPrima, che tra circa 700 articoli e un dibattito di oltre 8000 commenti costituiscono una ‘libreria’ da cui attingere a piene mani.

La questione è rovente e molto sentita all’opinione pubblica. E, ovviamente, lo faccio nel rispetto della linea del blog, che è quella di ospitare ogni opinione liberamente e senza pregiudizio. Vale anche per me.

SalvataggioIl tema, l’immigrazione che arriva dalle sponde del Mediterraneo, è scabroso, delicato, le opinioni sono diversificate, si intrecciano pregiudizi, paure, sentimenti xenofobi, ma anche solidarietà e tanta generosità. L’Italia, e il popolo siciliano ancor di più, hanno accolto migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini, arrivati con ogni mezzo sulle nostre coste. E Lampedusa, in questo caso, ha svolto la funzione di ponte che collega le due sponde, dimostrando al mondo intero quanto altruismo e spirito d’accoglienza può esserci in una così piccola realtà territoriale.

Mare NostrumLe difficoltà, è indubbio, sono oggettive. L’impegno e lo sforzo per sostenere l’operazione “Mare Nostrum”, iniziata quasi un anno fa per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria dovuto all’arrivo di migranti, tutti provenienti da Africa e Medio Oriente, ha consentito il recupero e il salvataggio in mare di oltre 80.000 esseri umani. Abbiamo contribuito, in questo modo, a limitare il numero di morti nel Mediterraneo. Ma ciononostante, dall’inizio del 2014, ne abbiamo contati oltre 3.000, più del doppio del 2011, l’anno delle primavere arabe, e complessivamente ben 22.000 dal 2000 ad oggi. Siamo di fronte a cifre spaventose (dati ufficiali dell’’Organizzazione internazionale per le migrazioni).

acqua12Per questo mi stupisco come certe persone, di cui apprezzo l’intelligenza, e di cui so del loro attaccamento ai valori del cristianesimo e della chiesa cattolica, possano confondere il dolore, la tragedia, la sofferenza, la disperazione con il business che ruota intorno, con le finte preoccupazioni di invasioni islamiche, e con la guerra di religione per cui noi bravi cristiani siamo in pericolo, e rischiamo grosso se non ci convertiamo all’Islam.

Bambino-disperato-in-Sudan-povertà-940x250E che quindi, secondo alcune stralunate tesi, dovremmo armarci a difesa della cristianità per non essere risucchiati in un nuovo medioevo. Arginando in ogni modo (probabilmente anche con le mitragliatrici sulle coste o direttamente in mare) l’invasione dei barconi e gommoni, affollati di uomini e ragazzi, madri stremate, donne partorienti e bambini.

Lam-Vid-mMa, togliendo di mezzo le armi, e le esagerazioni da fanatismo nazionale, quello che percepisco, e tocco con mano, è un sentimento alquanto diffuso di accesa contrarietà che pervade tantissimi cittadini, lettori e commentatori di questo blog e un numero spropositato di frequentatori della rete. Quelli che uso definire, con una certa affettuosità, “fascistelli inconsapevoli”. E sono tanti. Quelli che appena sentono di nuovi arrivi e di nuovi morti, di sofferenza e dolore, si voltano dall’altra parte e si pongono il problema di quanto ci costano. Quanti euro ci vogliono ogni giorno per ogni migrante. Quanti speculatori potranno lucrarci. Ed anche quanto lavoro potranno togliere ai nostri figli. E, facendo un’opera di rimozione incredibile, ricordano che ‘loro’, fuggiti verso altri paesi con le valigie di cartone, si erano sempre comportati bene. Non come ‘questa gente’.

immigrati_desertoIl problema, dicono in molti, va affrontato senza ‘pietismi’, ‘moralismi’ e ‘buonismi’. Va affrontato con la concretezza della sostenibilità economica e sociale da parte dei paesi ospitanti. Va affrontato con una politica internazionale mirante ad un nuovo ordine mondiale. Anche perché ‘loro’ sono mussulmani, cattivi, sporchi, pericolosi, portatori di malattie, invasori e, diciamocelo, forse anche potenziali decapitatori.

lampedusa0308072013Si tratta, invece, molto più semplicemente, di solidarietà, di impegno etico-sociale a favore di chi ha bisogno. Di aiuto umanitario, di carità e fratellanza, di interventi in favore di bambini stremati, di donne e uomini che a rischio della vita tentano di arrivare sulle nostre sponde e che, spessissimo, non sanno nemmeno di essere arrivati in Italia e in Sicilia. E che non vogliono neppure restarci, ma andare subito altrove verso altri paesi dove magari c’è già un parente, la moglie un fratello. Nella speranza di trovare qualcosa di meglio della loro terra dove le carestie, la povertà estrema, la violenza, la sopraffazione, sono la quotidianità.

Tutto il resto, amici che condividerete e, a maggior ragione, chi non condividerà affatto, riguarda altro. E cioè gli aspetti tecnico economici, l’organizzazione dell’accoglienza, le politiche dell’integrazione, l’ordine pubblico, la sicurezza, i servizi sanitari e sociali. E poi la politica estera, i rapporti con gli altri paesi dell’Unione e con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ma sono aspetti, non mi stanco di ripeterlo, che non c’entrano nulla con la gravissima emergenza umanitaria di cui parliamo.

Giangiuseppe Gattuso
30 Settembre 2014

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1 Risposta

  1. NELLA ha detto:

    L’immigrazione è sicuramente uno dei grandi problemi che l’Italia si trova a fronteggiare e , purtroppo, dobbiamo dire che lo fa malissimo. Io penso che un’emergenza di così vaste proporzioni non si può lasciare nelle mani dei volontari che si occupano di questo immane problema umanitario. Si perchè è di problema umanitario che si tratta. Purtroppo nel nostro Paese si semplifica sempre tutto e non si arriva mai al nocciolo del problema, che intanto rimane irrisolto. Io penso che prima di tutto avremmo bisogno di una politica estera all’altezza della situazione, mancando essa manca il punto di partenza. Penso anche che il flusso dell’immigrazione dovrebbe essere regolato e distinguere tra chi chiede asilo politico e chi invece viene qui per cercare lavoro o per fare altro. Questo operazione ovviamente risulterebbe più facile se si facessero accordi bilaterali.
    La nostra Costituzione garantisce e tutela chi viene per motivi politici e quindi bisognerebbe solo attuarla. il problema semmai è il come attuarla. sappiamo che in Italia purtroppo arriva di tutto. Accanto ai bambini ci possono essere anche terroristi. Infatti, non è un caso se è da pochi giorni che alle pendici dell’Etna è stato scoperto un loro campo di addestramento. Io però non voglio cadere nella trappola di chi dice che chi è musulmano è un terrorista. Giorni fa ad esempio a Milano alcuni musulmani, tra cui molte donne, hanno manifestato contro il terrorismo e la guerra e si sono dissociati da quei musulmani che invece vogliono la guerra e non amano la pace. La prima cosa che dovremmo imparare a fare è informarci ed informare correttamente i cittadini, perchè solo conoscendo la realtà si possono evitare le guerre sante, di cui davvero non abbiamo bisogno. Grazie a Giangiuseppe per questo articolo che offre importanti spunti di riflessione .