Fascisti a Predappio, bufera sulla Rai per il servizio del Tg regionale sulla commemorazione di Mussolini. Salini chiede chiarimenti Fascisti a Predappio, bufera sulla Rai per il servizio del Tg regionale sulla commemorazione di Mussolini. Salini chiede chiarimenti Il raduno dei fascisti ieri a Predappio

Due minuti di interviste, saluti romani e testimonianze nostalgiche senza contraddittorio. L’amministratore delegato Salini ha avviato un’indagine interna chiedendo una relazione dettagliata al direttore della Tgr Alessandro Casarin che si era già dissociato: “I suoi contenuti non corrispondono alla linea editoriale”. La denuncia di Anzaldi, Pd: “Apologia del fascismo
29 aprile 2019
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BOLOGNA – Bufera sulla Rai. Sotto accusa è finito il servizio del tg regionale dell’Emilia Romagna, andato in onda domenica sera nell’edizione delle 19.30, sulla commemorazione di Benito Mussolini avvenuta a Predappio. Il servizio è stato contestato da più parti per la mancata presa di distanza, “due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista” per dirla con le parole del deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che non esita a definirlo “apologia del fascismo”.

Nel servizio, il rappresentante dell’Associazione Arditi d’Italia parla di Mussolini come “il più grande uomo storico che abbiamo avuto in Italia”. Un’altra intervistata, in divisa nera, dice: “Bisognerebbe vivere il periodo per essere nostalgici, noi siamo fedeli, è diverso”. E poi le immagini del saluto romano per “onorare” il duce, le parole della nipote di Mussolini, Edda Negri, che parla di “affetto per il nonno”, gli interventi di altri nostalgici, il tutto senza contraddittorio né domande.

Dopo l’immediata presa di distanza della direzione della Tgr, il caso è finito sul tavolo dell’ad Fabrizio Salini che, a quanto si apprende, ha manifestato forte irritazione. Salini avrebbe visto il servizio e chiesto una relazione dettagliata al direttore della Tgr Alessandro Casarin. Insomma è scattata una verifica interna e rigorosa. Ed è arrivata la bocciatura del presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini (Fi): “Diritto di cronaca, pluralismo e libertà che devono caratterizzare il servizio pubblico non si possono tradurre in maldestri tentativi di diffondere un racconto nostalgico del periodo fascista”. Per questa ragione il presidente della Vigilanza chiederà all’amministratore delegato della Rai un resoconto delle verifiche predisposte.
Lo stesso Alessandro Casarin si era dissociato dal servizio ritenendolo non consono con la linea editoriale della testata, ed aveva preannunciato che d’intesa con l’azienda sarebbe stati fatti gli opportuni passi. “I suoi contenuti non corrispondono alla linea editoriale – aveva dichiarato il direttore -. Linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata, a garanzia di un contradditorio in tutti i servizi, dalla politica alla cronaca. Equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana. D’intesa con l’azienda saranno effettuate le valutazioni del caso”.

Anche il comitato di redazione della Tgr della sede dell’Emilia Romagna si è dissociato dai contenuti dai servizi sulle celebrazioni di Predappio. In un comunicato spiega che “la Rai servizio pubblico trova il suo fondamento nel Contratto di servizio, che è strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista. Pertanto non è ammissibile qualunque servizio che esca da questa cornice o – peggio – una assurda presunta par condicio tra neofascismo e antifascismo”. Il cdr precisa infine che la messa in onda dei servizi “è stata decisa dal caporedattore” della sede Rai bolognese.

La denuncia è partita dal dem Michele Anzaldi che ha ripubblicato in Facebook il video del servizio andato in onda ieri sollecitando lo stesso Salini a intervenire e successivamente chiedendo il licenziamento di Casarin. “Un servizio che nulla ha a che vedere con l’informazione e molto con quella che è apparsa come una vera e propria apologia del fascismo – scrive il deputato – Due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista di Predappio per l’anniversario della morte di Mussolini. L’amministratore delegato Salini spieghi se questa è la nuova informazione Rai. Chi ha deciso di mettere in onda quel servizio? Chi non ha controllato? Il direttore Casarin sia chiamato a risponderne”. Su questo replica Massimiliano Capitanio (Lega), segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Il diritto di cronaca non ha certo bisogno di servizi fuori luogo e storicamente sbilanciati. Bene ha fatto il direttore Casarin, da vero professionista, a condannare l’episodio. Le richieste di dimissioni da parte del Pd sono insensate e maldestre quanto il servizio mandato in onda dalla TgR Emilia Romagna”.

Lo scontro è più che mai acceso. E rimbalza ai vertici della Regione. “Non è accettabile l’esaltazione del ventennio fascista – dichiara il governatore Stefano Bonaccini – I giornalisti e la redazione regionale della Rai dell’Emilia-Romagna hanno dato tante volte prova di grande professionalità. Non mi permetto di giudicare il lavoro di chi è chiamato a raccontare i fatti, ma in un periodo in cui troppo facilmente trovano spazio revisionismi e tentativi di riscrivere la storia, bisogna stare attenti a non mettere mai fascismo e anti-fascismo sullo stesso piano”.

Ma c’è anche chi, come Enrico Mentana, non infierisce sulla Rai: “Si sta molto discutendo per un servizio andato in onda in un Tg Rai sul raduno di Predappio nell’anniversario della morte di Mussolini. Qui- scrive su Facebook il giornalista- sono di un’opinione diversa rispetto alla maggior parte delle voci che ho sentito. Credo infatti che un reportage, anche breve, debba documentare quel che sta avvenendo, senza il dovere di interventi riequilibratori (che nel caso avrebbero avuto ancor meno senso)”.

Il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, Pd, se la prende con i suoi compagni di partito: il servizio della Rai “ha fatto vedere quello che accade a Predappio tutti gli anni. Piuttosto che prendersela con il giornalista se la prendano con loro stessi. Il messaggio è chiaro: Predappio non va lasciata sola, serve una mano per fare il centro studi sul fascismo”. Invece, attacca, “è facile fare il deputato Pd e dire che fa schifo. Ma dov’era in questi anni? Sono sempre stato lasciato solo. Chi ora si arrabbia venga qui a dare una mano, altrimenti è la solita polemica di circostanza che va avanti da 10 anni. Non tollero più l’ipocrisia”.

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1 Risposta

  1. ricostruirestatoepartiti ha detto:

    E’ semplicemente una vergogna, basta davvero, che si cominci ad applicare la Costituzione: l’apologia del fascismo è reato e va perseguito!!!