Governo reazionario e maschilista, alla Famiglia e Disabilità un antiabortista e ultra tradizionalista

Veronese, 38 anni, una figlia, è vicesegretario della Lega e vicepresidente della Camera dei Deputati. Ha detto: “Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni”
Claudia Sarritzu 1 giugno 2018
Se durante il primo discorso da Ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha avuto l’esigenza di parlare di quale sia per lui -e quindi ora per tutto il Paese guidato dal suo governo fascista- la Vera Famiglia, quella costituita da un uomo e una donna, io a quelli che mi dicono “lasciamoli lavorare”, rispondo: un corno!

Dopo questa presa di posizione del ducetto all'Interno nonché vice premier, contro i gay la prima cosa che ho fatto è stata andare a vedermi il curriculum del ministro alla Famiglia e Disabilità che sostituisce un ministero già fortemente trascurato anche dai governi precedenti, quello alle Pari opportunità che manca del tutto. Si capisce benissimo che promuovere pari opportunità infatti non è la priorità di un governo di estrema destra come questo.

Si chiama Lorenzo Fontana: è leghista, veronese, 38 anni. Ha una figlia e ultracattolico e ha pronunciato una frase che fa intendere molto bene quello che pensa su aborto e fine vita: "Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni". "L'aborto è uno strano caso di ‘diritto umano’ che prevede l’uccisione di un innocente. Fino a quando ci sarà chi vuole eliminare la persona umana, scendere in piazza è doveroso". In un'intervista a Vita diceva: "La politica deve occuparsi della famiglia, non possiamo perdere altro tempo. I figli sono l’investimento del futuro. Ogni anno è come se perdessimo una città delle dimensioni di Padova, il calo demografico è paragonabile a quello provocato fra il 1918 e il 1920 dalla febbre Spagnola". Come per tutti i governi di destra la priorità è il concepimento non la qualità della vita delle donne anche non madri.

È intervenuto anche sul caso Alfie, il bambino inglese malato terminale e morto in una clinica inglese: "Una vicenda allucinante e purtroppo anche un segno premonitore di quello che potrà accadere in tutta Europa se la deriva nichilista dovesse continuare. Fa venire i brividi il fatto che un tribunale decida di far morire una persona, in questo caso un bambino di 23 mesi, perdipiù contro la volontà ferrea, eroica dei suoi genitori. Quello che sta succedendo ci permette di capire ancora meglio in che tempi viviamo oggi in Europa".

Donne, abbiamo appena festeggiato i 40 anni della legge 194 sull'aborto, stiamo in guardia e attente che con questo ministro alla Famiglia, non c'è molto da stare serene e rilassate. Ci aspettano cinque anni di lotta senza quartiere.

Ripensavo ai no al testo sulle Unioni civili e al biotestamento dei grillini perché le proposte del Pd erano troppo poco di Sinistra. Ora con Fontana, si divertiranno...

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