I mille pezzi del centro sinistra palermitano!
https://www.facebook.com/notes/nella-toscano/i-mille-pezzi-del-centro-sinistra-palermitano/437641009970 Da tempo vado dicendo che per vincere a Palermo sarebbe stato necessario un candidato/a completamente fuori dei partiti , assolutamente nuovo rispetto ai soliti personaggi e che avesse competenze adeguate e passione per la Politica intesa come servizio e non come il coronamento di un personalissimo sogno. Naturalmente la mia voce di donna fuori dal coro è rimasta inascoltata, figuriamoci!
Inascoltata dai partiti per ovvi interessi, inascoltata dalla così detta società civile, che riesce solo a lamentarsi, ma che poi alla prova dei fatti corre appresso a chi gli promette qualcosa o che gli elargisce un minimo favore o attenzione per i suoi personalissimi obiettivi e dagli intellettuali perché qui nessuno ha il coraggio di lottare per un cambiamento vero. E’ più comodo vivere all’ombra dei partiti non si sa mai.
E così siamo arrivati al drammatico epilogo che è sotto gli occhi di tutti con il rischio più che fondato di riconsegnare Palermo alla destra.
Dico sinceramente che non mi sarei aspettata che la battaglia per le primarie a Palermo assumesse l’epilogo drammatico che è sotto gli occhi di tutti.
E’ vero quello che scrive sul suo blog lo scrittore Alajmo. Qui appena si è capito che si poteva vincere “si sono scatenati gli istinti peggiori”. “Analisi lucidissima e drammaticamente vera. Il 4 marzo si vota per le primarie e il Pd va in mille pezzi, si frantuma Italia dei Valori. Ma il dato più drammatico è che si spacca il fronte degli uomini e delle donne che in questi anni sono stati i simboli della lotta alla mafia. Rosario Crocetta e Sonia Alfano appoggiano Fabrizio Ferrandelli, tessera Idv in tasca, insieme all’ex presidente dell’Antimafia Beppe Lumia e all’ala del Pd che sostiene il governo regionale di Raffaele Lombardo. Leoluca Orlando, invece, si batte per Rita Borsellino. La ginecologa Antonella Monastra, attivissima sul fronte sociale, corre per conto suo. Sull’altra sponda Davide Faraone, deputato regionale e “rottamattore”.
La cosa che più lascia sconcertati sono le accuse e gli apprezzamenti dei candidati l’un contro l’altro armati: c’è chi dice di essere contro l’alleanza con Lombardo, mentre alla Regione la sostiene e poi Ferrandelli che afferma “Palermo non può avere un sindaco come la Borsellino, qui il lavoro da fare sarà durissimo, troppo per una persona di 67 anni”.
C’è da rimanere senza parole di fronte a tanta sfrontatezza!
Quando si dice una cosa e se ne fa un’altra, quando si antepone il numero degli anni alle qualità di una persona allora siamo davvero caduti in basso, abbiamo davvero scavato un solco troppo profondo perché possa essere ricolmato.
L’altro aspetto che colpisce è che nessuno ha ancora capito cosa propongono i vari candidati per cambiare Palermo. Ad oggi nessuna idea degna di menzione è venuta fuori.
Quello che si capisce con certezza è che in questo giro di alleanze e cambi di casacca ognuno sta combattendo una guerra solo per se stesso!
Peccato davvero non si possa fare come a Genova, a Milano e Napoli!
Nella Toscano
Palermo 19.2.2011