Il monito di Mattarella: la Costituzione tutela le autorità indipendenti

11 Ottobre 2018
(ANSA)

«La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l’unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere. C’è un sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendenti, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti». Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella ricevendo alle domande arrivate dagli studenti di alcune scuole secondarie in visita al Quirinale. Nelle sue parole, un riferimento evidente al “caso Nava”. A metà settembre l’ex presidente della Consob Mario Nava rassegnò le dimissioni dall’incarico per effetto del duro pressing politico della maggioranza che aveva chiesto a più riprese un suo passo indietro per via del suo legame con la Commissione europea.

I due “antidoti” al senso di dominio
In Italia, ha spiegato il capo dello Stato, ex giudice della Corte costituzionale, «c’è un sistema complesso di pesi e contrappesi, come insegna la nostra Costituzione. Perché? Perché, vedete – ha chiarito – la storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere». Rispetto al pericolo di perdere il senso del servizio a vantaggio del senso di dominio nell’esercizio del potere, «ci sono – ha proseguito il capo dello Stato rivolgendosi ai ragazzi – due antidoti. Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti. C’è poi un altro antidoto che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo».

Autocontrollo e meccanismi di garanzia
La nostra Costituzione, ha aggiunto poi il presidente, «conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al Capo dello Stato, al presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione», ha messo in rilievo infine Mattarella.

«Difficoltà odierne? In passato anche maggiori»
Alla richiesta dei ragazzi di dare un giudizio sulle difficoltà politiche di questi mesi, il capo dello Stato ha spiegato ai suoi ospiti che «ogni Presidente della Repubblica che si succede in questo ruolo incontra problemi e difficoltà, incontra condizioni diverse», e che il suo pensiero è sempre per «quelle maggiori che vi sono state in periodi precedenti». «Quando penso alle difficoltà che vi sono in questo periodo, penso gli anni ’70», ovvero «il decennio del terrorismo, degli attentati, delle bombe», ha aggiunto Mattarella: «Venivano assassinate moltissime persone, spesso tra le migliori della Repubblica».

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