La parità di genere mai realizzata

Ancora una volta le forze politiche parlamentari hanno dimenticato l’art. 51 della Costituzione che recita : “tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche  elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge …”
Infatti nella legge di riforma elettorale in discussione in Parlamento questo principio viene ancora una volta disatteso.

Ancora una volta le forze politiche parlamentari hanno dimenticato l’art. 51 della Costituzione che recita : “tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche  elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge …”
Infatti nella legge di riforma elettorale in discussione in Parlamento questo principio viene ancora una volta disatteso.
Qui non si tratta di quote, nessuno chiede quote, ma il rispetto di un principio, che, sicuramente, in presenza di liste bloccate non avrà cittadinanza.
Come sappiamo da sempre,  stabilire la presenza del 50% delle donne nelle liste bloccate non è una garanzia per la loro eleggibilità.
Sappiamo tutti che spesso alle donne vengono riservati solo gli ultimi posti nelle liste, tranne alcuni casi che  discendono dalla volontà dei capi partito e  che  spessissimo la scelta non è  da attribuire alle qualità delle donne e tanto meno degli uomini.
Come si può ovviare a questo?
Secondo me stabilendo per legge l’alternanza uomo donna nelle liste, senza quote. Le quote non servono, servono solo certezze e parità di trattamento.
Ci appelliamo quindi al P.R. ed ai Presidente di Camera e Senato perché si creino le condizioni per fare rispettare finalmente questo principio di parità.
Purtroppo il Parlamento si sta assumendo la gravissima responsabilità di approvare una legge elettorale che va contro quanto stabilito dalla Corte Costituzionale appena due mesi fa e che rischia ancora una volta di essere dichiarata incostituzionale, sia per l’elevato sbarramento, sia per l’abnorme premio di maggioranza distorsivo della democrazia, si per le liste bloccate ed in ultimo perché la stessa riguarderà solo la Camera dei Deputati.
Un disegno un po’ folle, come l’ha definito il Costituzionalista Ainis, che rischia di rendere non solo ingovernabile questo Paese, che diventerebbe una Repubblica completamente diversa da quella Costituzionale.
Auspichiamo, quindi, che questo disegno scellerato non arrivi a buon fine per il bene del Paese!
Nella Toscano

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