Milleproroghe: uomini delle Istituzioni contro le Istituzioni
La Costituzione consente al Governo dāaggirare il Parlamento e governare senza di esso, ma solo in casi eccezionali: con i Decreti, su singole questioni ben individuate, veramente āgravi ed urgentiā: calamitĆ naturali, guerre, cigni neri, Smaug, ecc. Il Comune di Roma stava per fallire: il Governo ha ritenuto che fosse un fatto grave e urgente (dovāera fino a ieri?). E ha predisposto un Decreto Legge, detto āSalva Romaā. Poi ha pensato dāinfilarci dentro di tutto: in barba alla Costituzione; che ormai la Casta non vede perchĆ© si dovrebbe rispettare. E lo ha intitolato āMisure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorioā. Ć esclusa la Luna.Una Costituzione. Un Decreto che lāabusa. Un Parlamento, saturato dallāattivitĆ di conversione in Legge dei Decreti governativi, in cerca di un ruolo. Come fare, se non infilandosi nelle Leggi di conversione dei Decreti Legge governativi? Ormai ĆØ prassiā¦ (In Agosto, per esempio, erano riusciti ad infilare in un Decreto contro il femminicidio la questione ā urgente e grave ā dei fuochi dāartificioā¦). E cosƬ il Decreto āMilleprorogheā si appesantisce; gli emendamenti fioccano. Con la regia del Governo. Che non si oppone, anzi: in Commissione dĆ āparere favorevoleā su quasi tutto. Lāassalto alla diligenza procede velocemente, grazie ai tempi contingentati dai regolamenti Parlamentari, che consentono ormai al Parlamento italiano di approvare Leggi in tempi record.