Milleproroghe: uomini delle Istituzioni contro le Istituzioni

di  | 30 dicembre 2013


La Costituzione consente al Governo dā€™aggirare il Parlamento e governare senza di esso, ma solo in casi eccezionali: con i Decreti, su singole questioni ben individuate, veramente ā€˜gravi ed urgentiā€™: calamitĆ  naturali, guerre, cigni neri, Smaug, ecc. Il Comune di Roma stava per fallire: il Governo ha ritenuto che fosse un fatto grave e urgente (dovā€™era fino a ieri?). E ha predisposto un Decreto Legge, detto ā€˜Salva Romaā€™. Poi ha pensato dā€™infilarci dentro di tutto: in barba alla Costituzione; che ormai la Casta non vede perchĆ© si dovrebbe rispettare. E lo ha intitolato ā€˜Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorioā€™. ƈ esclusa la Luna.Una Costituzione. Un Decreto che lā€™abusa. Un Parlamento, saturato dallā€™attivitĆ  di conversione in Legge dei Decreti governativi, in cerca di un ruolo. Come fare, se non infilandosi nelle Leggi di conversione dei Decreti Legge governativi? Ormai ĆØ prassiā€¦ (In Agosto, per esempio, erano riusciti ad infilare in un Decreto contro il femminicidio la questione ā€“ urgente e grave ā€“ dei fuochi dā€™artificioā€¦). E cosƬ il Decreto ā€˜Milleprorogheā€™ si appesantisce; gli emendamenti fioccano. Con la regia del Governo. Che non si oppone, anzi: in Commissione dĆ  ā€˜parere favorevoleā€™ su quasi tutto. Lā€™assalto alla diligenza procede velocemente, grazie ai tempi contingentati dai regolamenti Parlamentari, che consentono ormai al Parlamento italiano di approvare Leggi in tempi record.

Ma nel corso del passaggio dal Senato alla Camera, grazie al bicameralismo perfetto, qualcosa sā€™inceppa. Lā€™opposizione alza la voce sugli affitti dā€™oro; qualcuno nota che non cā€™ĆØ piĆ¹ copertura finanziaria; altri ricordano che cā€™ĆØ in giro una certa aria di rivolta: la gente sta prendendo il brutto vizio di scendere in strada con la Costituzione in una mano e i forconi nellā€™altra. Persino Napolitano fa sapere che cosƬ non va. E allora il Governo, tutto teso a un solo obiettivo (chi indovina quale?), ritira il suo Decreto Legge in dirittura dā€™arrivo. Tanto, morto un Decreto, se ne fa un altro. Non una bella vicenda. Presidenza della Repubblica, Governo, e Senato giocano a scarica-barile; i giornali commentano con durezza. Ma ĆØ virtĆ¹ dei ā€˜grandiā€™ trasformare i rischi in opportunitĆ . PerciĆ² Letta dichiara: ā€œTutta la vicenda ha reso evidente quanto in questo paese sia essenziale una riforma complessiva del procedimento legislativoā€, a partire ā€œdal bicameralismo perfettoā€, a cui bisogna mettere mano ā€œnel 2014ā€.
La vicenda del Milleproroghe ripete uno schema ormai collaudato. La Casta calpesta la Costituzione (le regole) per farsi gli affari suoi (o di chi assicura il suo potere). Quando fa una figuraccia, rovescia la frittata e dĆ  la colpa alla Costituzione. La stampa non obietta; il distratto cittadino ci crede. Qual ĆØ lā€™obiettivo?
Buon Anno nuovo.

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