Ornella Mariani e il non voto «Mattarella vuole blindare il Paese per i prossimi 5 anni, ma è finita l’epoca degli sceriffi»

17 Agosto 2022 Arianna Fisicaro
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Di Ornella Mariani Forni potremmo dire molte cose. E’ una famosa storica e saggista, scrittrice e ricercatrice. Vanta numerose pubblicazioni e recentemente ha assunto una posizione piuttosto netta sulle prossime elezioni del 25 settembre. A me piace descriverla come persona informata sui fatti. A KartaCanta ha concesso un’interessante chiacchierata su passato, presente e futuro prossimo del nostro Paese, dei rapporti con la Russia e qualcosa di più di un pettegolezzo su diversi personaggi.

Dottoressa Mariani, da tempo lei lotta, fortemente ostacolata, per la ricerca della verità e di una soluzione ai problemi del Paese. Ma chi glielo ha fatto fare?

Me lo ha fatto fare il diritto di vivere secondo le regole che mi sono state inculcate e che ho a mia volta trasmesso ai miei figli. Il diritto alla libertà: di espressione e d’opinione. Il diritto al rispetto dei principi sanciti dalla Carta Costituzionale e regolarmente compressi, se non spesso ultimamente revocati.

Non è cosa da poco per una società che si è svuotata di valori. Com’è cominciata?

Come è cominciata dovremmo chiederlo al signor Mattarella che dovrebbe spiegarci, per esempio, perché la scelta di dirigere un governo sia ricaduta su un quisque de populo come Giuseppe Conte, che oggi sembra disperatamente a caccia di una immunità ed in carico al quale nessun magistrato, riscattando le umiliazioni inflitte agli italiani, va a fondo per le deliranti iniziative che hanno annientato un Paese la cui credibilità è ai titoli di coda. Viviamo una condizione di instabilità preoccupante e pericolosa, giusta a prevedere che qualcosa accadrà.

Letta ha rilasciato delle dichiarazioni che imputerebbero a Matteo Salvini…

Salvini chi, scusi? Quella sorta di satrapo che ha l’eleganza di farsi fotografare con la Nutella mentre un pezzo d’Italia crepa di fame? Quel signore che bacia i crocefissi per ancora gabbare gli ingenui? Quel tizio che urlava “prima gli italiani” per poi tradirli rendendosi complice di un regime illiberale e liberticida?

Insomma pare che alla fine sia colpa di Putin se il governo Draghi è caduto, secondo alcuni…

Io non andrei a cercare le ragioni e le colpe di chi ha fatto cadere il governo Draghi ma quelle di chi lo ha voluto premier, pur nella consapevolezza che, per servire le élite finanziarie costui avrebbe distrutto perfino l’ultima chance del Paese. Di lui, opportunamente definito da Francesco Cossiga “un vile affarista” e da una pletora di cortigiani “il capo del governo dei migliori”, va detto che: è privo di competenza politica e diplomatica ed anche incapace di distinguere l’economia dalla finanza. In definitiva, egli è solo il maggiordomo dei poteri forti.

Si riferisce al presidente Sergio Mattarella dunque?

Lo ha detto lei. Tuttavia, il problema vero risiede anche nei personaggi da circo che lo hanno sostenuto.

Lei è stata definita l’unica interlocutrice del popolo italiano con la Russia…

Io non aspiro ad una definizione così importante. Mi sono limitata alla riscossione dell’interesse e dell’attenzione dei media russi: la settimana scorsa una troupe televisiva moscovita ha registrato una lunga conversazione presso la mia abitazione. Da qui a dire che sono un’interlocutrice, ne corre.

Come si pone la Russia nei confronti del nostro Paese?

Le idee che posso essermi fatta della Russia sono assolutamente generiche. Non conosci uno Stato in una settimana, anche se puoi capire molte cose. Siamo di fronte certamente a un grande Paese e ad un grande statista. Nondimeno, essere uno statista oggi non è difficile se consideriamo i nani ed i comici che impegnano lo scenario politico internazionale e soprattutto italiano. La mia impressione è che la Russia sia un grande Paese, non immune tuttavia da contraddizioni. E la mia solida sensazione è che sia abitata da un popolo sano ed operoso, disponibile ed affettuoso con il popolo italiano.

Molti pensano e temono però una possibile invasione russa…

Credo che molti siano ancora quelli che guardano i film conclusi dall’ “arrivano i nostri”. Oggi non arriva nessuno, poiché sono cambiati i tempi ed i metodi: le armi letali sono lo strozzamento economico e l’annichilimento sociale delle masse, assai più dolorosi di una invasione. Se è vero quello che ho letto di recente, a settembre il potere d’acquisto di 1.500 euro corrisponderà a 930 euro: la gente dovrà decidere se mangiare o pagare il fitto di casa o il mutuo, conseguenza delle scelte di un governo irresponsabile. E le prossime elezioni insedieranno lo stesso ciarpame già progettato dalle segreterie dei partiti: gente come Giorgia Meloni, persa in improbabili e squallidi funambolismi filoatlantisti e un esercito di analfabeti privi di ogni etica.

Ma c’è mai stata una cultura politica vera?

C’era. C’era…

E quando si è interrotta?

Credo che si sia fermata a Cassibile, quando è stata scritta la più grande pagina del disonore italiano. Oggi abbiamo gli stessi generali: personaggi che non distinguono la strategia dalla tattica e che giudicano le mosse di Putin da esperti barzellettieri. Sono quei generali che ci hanno fatto perdere tutte le guerre. In proposito mi piace ricordare che hanno giurato fedeltà alla Costituzione e non ai ministri di turno, in sprezzo della stessa Costituzione. A mio avviso sarebbero tutti imputabili di alto tradimento. Colgo l’occasione per spiegare a Franco Gabrielli che egli è un pro tempore, che la gente che ci impartisce ordini, ovvero una polizia spesso violenta che crea imbarazzo e disagio, non ha giurato fedeltà a lui ma al popolo italiano e alla sua carta costituzionale.

Quindi perché lancia un appello al non voto?

Il mio appello al non voto ha un senso: è perfettamente inutile andare a legittimare una situazione che legittima non è. Non v’è dubbio che il presidente Mattarella si sia mosso nell’alveo costituzionale sciogliendo le camere, ma neppure v’è dubbio che è uno scandalo avere sciolto le camere in piena stagione estiva con mezza Italia in vacanza. Non si è visto in 75 anni di storia che si procedesse senza previe consultazioni in direzione di una soluzione balneare, in attesa della scadenza naturale degli eventi. Sicché se ne deduce che Mattarella ha inteso blindare per i prossimi 5 anni il Paese e consegnarlo ai già eletti delle segreterie politiche. Costoro non necessitano della nostra legittimazione mi offriranno l’occasione giusta per capire quanto decisa è la piazza… a fronte di una Resistenza controllata e di un regime che non si fonda su un pensiero unico, ma su un partito unico rappresentato da una maggioranza criminale e da una minoranza nel ruolo di protesi.

Secondo lei cosa succederà a settembre e poi in autunno?

A settembre gli italiani torneranno dal mare e si renderanno conto del prosciugamento dei loro risparmi fino a dover scegliere se mangiare o affrontare gli oneri quotidiani. Da quel momento potrà accadere di tutto.

Anche uno scontro civile?

Bisogna valutare più circostanze: tra queste anche gli sbarchi senza sosta e senza numero. Dove vanno questi giovani vigorosi e come il governo intende usarli? Sono perplessità e inquietudini che avanzano legittimamente.

È possibile che a quel punto gli italiani maturino una nuova consapevolezza di quanto è accaduto e di quanto sta accadendo?

Io credo che il processo di interiorizzazione degli eventi sia in atto e sia irreversibile. Perché quando finalmente si vede il re nudo, se ne coglie anche la ripugnanza e non si torna indietro. Molti ancora sono obnubilati dal pressing mediatico di personaggi che hanno seminato il terrore. Guardo ad esempio ai riposizionamenti di Fabrizio Pregliasco e di Massimo Galli e dello stesso Bassetti e immagino che per Roberto Speranza forse non sarà così facile imporre la leggenda di un’altra pandemia e di un’altra emergenza. Credo che questa volta dovranno lavorare di più e con maggiore intelligenza per persuadere un po’ di gente a accettare le loro narrazioni.

Secondo lei succederà qualcosa di buono, cambierà qualcosa?

Credo che avremo davanti un percorso di grandi sofferenze, difficile, accidentato, complicato; ma quanto più si intensificano le operazioni del regime in danno degli italiani, tanto più è verosimile che alle corde siano loro e non noi. Bisogna mantenere lucidità, nervi saldi, consapevolezza del proprio diritto e forza.

È psicologicamente devastante non sapere quanto durerà ancora…

Credo che potremo andare avanti fino a tutta la primavera del 2023. Poi gli eventi si succedono di giorno in giorno e quindi non è nemmeno facile essere precisi. Nessuno poteva prevedere le dimissioni di Boris Johnson o che Macron diventasse il presidente di se stesso o l’assassinio di un politico giapponese o il temporaneo crollo di Mario Draghi. L’attenzione deve essere rivolta alla Brics: acronimo utilizzato per indicare i cinque grandi Paesi in rapida crescita economica o comunque dotati di una significativa influenza politica: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica cui si aggiungeranno Argentina e varie realtà statuali arabe significando che l’America rischia un isolamento storico senza precedenti e che l’epoca degli sceriffi è definitivamente tramontata, malgrado Joe Biden ne sia ignaro.

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