Perché non interverremo alle assemblee di questo fine settimana e a quella del 3 dicembre


Ci rivolgiamo a tutte e tutti coloro che hanno camminato con noi nel percorso del Brancaccio, verso la “Sinistra che ancora non c’è”.

Abbiamo risposto per sincero spirito costruttivo e di responsabilità ai tanti appelli che si sono succeduti in questi giorni e di cui ringraziamo tutti. Lo spirito del Brancaccio ha seminato bene, e di questo siamo felici.

Eravamo e siamo a tutt’oggi convinti che la formazione di un’alleanza fra cittadini e forze politiche per la difesa della Costituzione e la riaffermazione dei diritti cancellati dalle politiche neoliberiste degli ultimi governi, la costruzione di un fronte unico e innovativo della Sinistra verso un progetto più grande dei suoi singoli pezzi, il rilancio delle politiche per l’uguaglianza e per una democrazia compiuta, in tutte le sue forme partecipative e sostanziali siano e restino l’obiettivo primario di ogni ragionamento e azione politica della stagione che viviamo.

Ma, a oggi, la nostra proposta alle forze politiche, perché il percorso verso una lista unica a Sinistra potesse essere ampiamente partecipato, democratico, libero e trasparente, non ha avuto alcuna risposta.

Il risultato è che ormai si corre a grandi passi verso due liste: una di Mdp, Possibile, SI; l’altra di Rifondazione Comunista e altri soggetti.

Nessuna di queste due proposte corrisponde a quella idea di unità, credibilità, partecipazione, innovazione, radicalità lanciata nel nostro appello del 18 giugno, che prefigurava l’inizio di una nuova stagione per il paese e per la Sinistra.

Di più, le ragioni e i fini che sembrano muoverle – nel rispetto della piena autonomia dei soggetti politici che le guidano – non richiamano, neanche lontanamente, il metodo e lo spirito del Brancaccio.

Nessuno ­ – a cominciare da noi due – può pensare di imporre agli aderenti a quell’appello una linea comune circa le decisioni che tutti ci troveremo a dover prendere nelle prossime elezioni: scegliere tra due liste diverse, guardare altrove o prendere la tristissima e dura decisione di non votare.

In queste ore si moltiplicano gli appelli pubblici e privati a noi stessi e a tante personalità della cosiddetta società civile perché si esprimano a favore di uno dei due processi a sinistra: naturalmente ognuno degli interpellati deciderà in totale libertà.

Ma noi teniamo a sottolineare che il progetto dell’ “alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza” era quello di fornire ai cittadini comuni gli strumenti per incidere davvero in un processo politico: una cosa molto, molto diversa dall’invitare cittadini dai volti noti a fare i testimonial di una lista, di fatto, controllata dalle segreterie dei partiti. E molto diversa anche dalla partecipazione personale a un’aggregazione di centri sociali organizzati e altri partiti.

Sappiamo che in tutta Italia una parte degli iscritti a Mdp, possibile, Sinistra Italiana si sta mobilitando, anche con toni di palese protesta, perché le assemblee dei prossimi giorni abbiano qualche possibilità di scardinare un copione prescritto e avvilente. Siamo con loro: la loro aspirazione di democrazia e di rinnovamento è la nostra.

Ma crediamo che, nelle condizioni date, per chi, come noi, non ha la tessera di nessuno dei tre partiti impegnati in questa alleanza non ci siano le garanzie minime per poter partecipare e portare costruttivamente il nostro contributo.

È per questo che noi non interverremo alle assemblee di questo fine settimana e a quella del 3 dicembre, pur augurando a tutti buon lavoro e il miglior successo.

Ed è ancora per questo che vogliamo andare avanti, nello spirito e per i fini che hanno ispirato il nostro appello del 18 Giugno e che hanno portato tante persone a mobilitarsi nella bellissima esperienza partecipativa delle “100 Piazze per il Programma”.

Vogliamo impegnarci a fondo perché tutto questo lavoro comune abbia un seguito: perché è qui, è legato alle cose, alle idee, ai problemi e alle loro soluzioni il nucleo più autentico del cammino che abbiamo condiviso, un cammino che non vogliamo interrompere.

Abbiamo un grande desiderio d’incontrarci, e di recuperare l’occasione dell’assemblea che siamo stati costretti ad annullare. Apriremo a breve un percorso di confronto ampio e partecipato sui risultati del lavoro di sintesi fatto sulle proposte programmatiche emerse dalle 100 piazze e sulle scelte che dovremo compiere per organizzare al meglio il nostro lavoro futuro. A gennaio presenteremo a Roma i risultati di questo percorso, discutendolo con quanti di voi vorranno partecipare.

Anche se il percorso del Brancaccio non porterà a alcuna lista, crediamo che sia importante per tutti che nella prossima campagna elettorale possa avere spazio la nostra visione del futuro: che potrà essere un metro su cui misurare le proposte e le promesse delle diverse liste. E anche un anticipo della costruzione della Sinistra che ancora non c’è, e che bisognerà pur deciderci a costruire.

Crediamo che proprio dall’incontro di gennaio potremo riprendere insieme il percorso: decidendo quale forma, quale mèta, quale passo vorremo e potremo tenere insieme.

A presto, dunque, e grazie,

Anna Falcone e Tomaso Montanari

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2 Risposte

  1. Agostino Marrella ha detto:

    Buona sera a tutt*.

    L’unità della Sinistra (non soltanto nominalistica, però) è auspicabile, ma non è… un dogma di fede.

    Propongo, a tal proposito, una mia noterella del 27 Agosto scorso, che, però, mi pare ancora attuale.

    https://www.facebook.com/notes/agostino-marrella/autorinverginati-e-smemorati/10155763304504875/

    • ricostruirestatoepartiti ha detto:

      Sono assolutamente d’accordo con Te, non esiste altra strada, bisogna ripartire dal basso, lasciando al loro destino tutti i vari partitini che dicono di essere di sinistra, ma che, secondo me, non lo sono più da un bel pezzo, proprio perchè hanno portato avanti politiche neoliberiste …