Quella pessima frase detta ieri in tv

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Giulio Cavalli
L’avevo notata in diretta ma vedo che Luigi ne scrive puntualmente nel suo blog:
«Con la consueta aria da gradasso, il Sommo Cretino ha sparato: «Io dico: “Cari giudici, fate il vostro lavoro, io faccio il mio: io devo fare le leggi, voi dovete applicarle”».
Tu devi fare le leggi? E allora il Parlamento a che serve? Domanda retorica: serve solo a convertire in legge i decreti del Governo, tutti coperti dalla foglia di fico dell’urgenza. Come non dargli l’opportuna delega, al Governo, quando si è dei semplici cooptati dalle segreterie dei partiti che lo sostengono? Fanculo alla separazione dei poteri: esecutivo e legislativo possono ben stare in capo a una sola persona, meglio se poi cumula le cariche di Presidente del Consiglio e di Segretario del partito di maggioranza relativa, che l’apposita legge elettorale trasformerà in assoluta. Perché tutto proceda in modo snello, togliamo l’intoppo di una seconda Camera, e poi che manca? Ah, sì, manca che al Quirinale ci sia un Mattarella e al Csm un Legnini: presto, portate una corona d’alloro, ché il gradasso la pretende.»

Frasi che costeranno care / 2
Pubblicato da luigi castaldi a 11:58 lunedì 9 maggio 2016
Dell’intervista che ieri sera Matteo Renzi ha concesso a Fabio Fazio (Che tempo che fa – Raitre, 8.5.2016) stamane ogni quotidiano ha dato il resoconto con scrupolosa analisi in dettaglio, ma nessuno sembra aver trovato alcunché da ridire su un passaggio che a me pare contenga un’affermazione estremamente grave, e mi riferisco a quella che fotografa una patologia ormai cronica nel nostro sistema politico, quella che ha trasformato il governare nelle leggi, e cioè nell’ambito delle leggi, nel governare mediante le leggi, che poi è un modo di sottrarsi al loro controllo (cfr. Giovanni Sartori, Democrazia: cosa è, Rizzoli 2006). Con la consueta aria da gradasso, il Sommo Cretino ha sparato: «Io dico: “Cari giudici, fate il vostro lavoro, io faccio il mio: io devo fare le leggi, voi dovete applicarle”».
Tu devi fare le leggi? E allora il Parlamento a che serve? Domanda retorica: serve solo a convertire in legge i decreti del Governo, tutti coperti dalla foglia di fico dell’urgenza. Come non dargli l’opportuna delega, al Governo, quando si è dei semplici cooptati dalle segreterie dei partiti che lo sostengono? Fanculo alla separazione dei poteri: esecutivo e legislativo possono ben stare in capo a una sola persona, meglio se poi cumula le cariche di Presidente del Consiglio e di Segretario del partito di maggioranza relativa, che l’apposita legge elettorale trasformerà in assoluta. Perché tutto proceda in modo snello, togliamo l’intoppo di una seconda Camera, e poi che manca? Ah, sì, manca che al Quirinale ci sia un Mattarella e al Csm un Legnini: presto, portate una corona d’alloro, ché il gradasso la pretende.

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1 Risposta

  1. ricostruirestatoepartiti ha detto:

    Quindi le leggi li fa lui e il Parlamento serve solo come ornamento?
    Prendiamone atto e andiamo a votare NO al prossimo referendum prima che sia troppo tardi.