Reddito di cittadinanza e debito pubblico.

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Ascoltare chi pontifica di economia in questo momento così drammatico e confuso non può che destare preoccupazione.
Credo che il momento drammatico che stiamo vivendo imporrebbe a tutti di guardare la realtà senza pregiudizi ed evitare di fare propaganda per soli fini elettorali.
Ascoltando questi politici mi dà la sensazione che vivono sulla luna: non c’è uno solo di loro che si ricordi, ad esempio, che molti Italiani sono rimasti senza lavoro e senza pensione, pur avendo versato fior di contributi, non c’è alcuno che ricorda che l’avere cambiato dall’oggi al domani il metodo di calcolo delle pensioni ha ridotto alla fame molti pensionati, che pure avevano versato fior di contributi.
Eppure in uno Stato civile e rispettoso delle persone è da qui che bisognerebbe ricominciare: ridare i diritti a chi sono stati sottratti!!!
Inutile dire che il governo non si dà proprio pensiero per risolvere questo problema. D’altronde meravigliarsi mi sembra superfluo. L’amara realtà è che questo è il governo che ha tolto il diritto di avere diritti.
Hanno favorito le grosse imprese con la decontribuzione per i nuovi assunti, per favorire le grandi imprese e senza copertura strutturale e adesso stanno a pontificare che ci sono nuovi assunti, mentre è stato cambiato solo il contratto ai fini della decontribuzione, che conviene alle imprese, che per tre anni non pagheranno i contributi per i dipendenti , cosa che, inevitabilmente, si traduce in mancanza di gettito per parecchi miliardi per lo Stato e per l’INPS e crea quindi un nuovo buco. Infatti manca la copertura per tutti e tre gli anni della durata del contratto a tempo indeterminato. Così facendo si sottraggono risorse al fondo pensioni, che ha come conseguenza quella di lasciare senza pensione chi ne ha diritto e, come se non bastasse, a farne le le spese è il meridione.
Trovo tutto questo davvero insopportabile, ma molti Italiani sono convinti che quel contratto a tempo indeterminato si tradurrà nella possibilità di accendere un mutuo per la casa, per la macchina e addirittura per la tanta agognata moto, e non sanno, quindi, che il tempo indeterminato non ha niente a che vedere con il vecchio contratto e che, di conseguenza, non è una garanzia per le banche.
A pensarci bene siamo messi peggio di prima.
Il reddito di cittadinanza potrebbe essere di aiuto ai cittadini disagiati, su questo non ci piove, ma in un Paese serio prima del reddito di cittadinanza bisognerebbe dare la pensione a chi ne ha diritto e tassare in maniera progressiva ed adeguata chi ha pensioni oltre il limite di sopportabilità ed i patrimoni immensi.
Per potere elargire il reddito di cittadinanza è necessario che ci sia la copertura, visto che, stando a quello che dice la Lenzi del m5s, la somma occorrente si aggirerebbe intorno a 16-17 miliardi di €.
Dove li troviamo?
Il m5s non ha dubbi,dice che per trovarli bisogna ricorrere al debito pubblico … bravi davvero no?
Abbiamo ancora bisogno di fare crescere in nostro esorbitante debito pubblico, che di suo continua a crescere in maniera esorbitante.
Io non sono un’economista e, ovviamente, posso sbagliarmi, ma siccome la matematica non è un’opinione, se due più due fa quattro, credo che quella che suggerisce il m5s è una strada sbagliatissima.
La cosa migliore da fare è: prima dare le pensioni a chi ne ha diritto per toglierli dal bisogno e poi fare pagare i contributi alle imprese, a quelle grosse, quelle che vivono di sovvenzioni dello Stato ed aiutare le piccole a crescere per creare occupazione, tassare le pensioni alte ed i patrimoni in maniera progressiva per trovare le risorse necessarie anche per il reddito di cittadinanza.
Nella Toscano

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