UMANITA’… COS’E’ ?

Di Silvana Lari

Li ho visti arrancare in fila indiana, sudati e curvi, verso quei casermoni, mentre i villeggianti li studiavano come un’attrazione turistica, come la donna cannone dei circhi o i gemelli siamesi.
Li ho visti, seduti, sotto un sole di 45 gradi, ancora storditi per il viaggio in carretta, ancora traumatizzati per i morti ammazzati lungo il faticoso attraversamento del Canale di Sicilia… e non potevo far nulla.
Ecco: “Non potevo fare nulla”.
Su questo concetto mi vorrei soffermare.

Vedo la realtà come un insieme di vie intricate e la vita come estremamente complessa in tutte le sue forme. Non l’uomo al centro dell’universo, ma la coscienza unita al pensiero così diversificato dell’uomo che soffre e ragiona insaziabilmente, che non ha speranze di vedere la luce della verità, dell’uomo nella sua sconfinata miseria, che precipita nelle sue tenebre prive di liberazione. Oggi tutto si fonda sull’economia. Il nostro benessere economico si basa sullo sfruttamento di gran parte del genere umano che vive nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, in quel Terzo Mondo che ormai si vuole togliere di dosso il neocolonialismo che da secoli lo affligge.
Sappiamo bene che i principi democratici occidentali sono una spietata truffa ai danni dell’umanità.
Se agli interessi economici su cui si fonda il pensiero occidentale, aggiungi la religione, la razza umana non avrebbe mai alcuna speranza di diventare “umana”.
L’evoluzionismo, le neuroscienze, ci insegnano che l’ira verso il nemico, la violenza di fronte al pericolo sono parti inscindibili della natura umana. Pensa ai preti militari che benedivano le armi dei combattenti del Duce. Ma poi, molto più semplicemente, mi rivolgo a te e ti chiedo: “Che cosa o chi saresti senza i tuoi odi, le tue simpatie, le tue ire motivate o meno, i tuoi desideri nascosti inconfessati e inconfessabili? Questi sentimenti formano il tuo Io. Se tu o altro individuo venissi meno a questi sentimenti, perderesti la tua personalità, saresti un cactus.
I mali dell’umanità, come le guerre, la fame nel mondo, il respingimento dei profughi, la tortura, la discriminazione razziale, la schiavitù femminile… fanno parte della vita. E divento ancora più estremista: per me il Bene e il Male non esistono, sono solo dei nomi che soddisfano al bisogno umano di classificare gli eventi. Credo che siamo soltanto dei piccoli ingranaggi in questo straordinario meccanismo che è la vita, che essa si fondi su leggi naturali che non possiamo cambiare: la morte è parte della vita e viceversa, il dolore è un meccanismo fondamentale per la sopravvivenza degli organismi viventi, l’aggressività e l’ansia sono i meccanismi naturali che fanno parte dell’istinto di sopravvivenza. Per l’equilibrio naturale non ha importanza che a morire sia una farfalla o un essere umano, né che lo facciano soffrendo.
E in questo non c’è male, è una legge naturale.
Non mi sento affatto cinica perché apprezzo la vita e sono in grado di capire, di immaginare e di provare il dolore, la disperazione e la gioia delle persone che mi circondano. Allora arrivo a un compromesso e mi dico che tutto ciò che permette e rende possibile l’esistenza é bene, ciò che all’esistenza nuoce e la nega é male.
Su basi biologiche la distinzione fra bene e male é possibile: é male negare la vita ai bambini poveri del terzo mondo, usare violenza per sopraffare i propri simili, respingere i profughi… , è bene darsi ordinamenti (leggi) che assicurino la nostra esistenza, riconoscere agli altri nostri simili pari dignità.
Senza sforzo e senza interventi divini nasce da sé il concetto di etica. L’etica é un modello comportamentale che aiuta la vita, non la mortifica. Non ci sarebbe bisogno di ricorrere alla religione per darsi degli orientamenti morali. Sono stufa ad ogni telegiornale, di vedere il Papa circondato da una corte ricchissima, dentro palazzi grandiosi, vestito dai migliori sarti della moda italiana e vedere i cardinali quasi esplodere nelle loro vesti lussuose, grassi e soddisfatti. Sovrappongo con la mente, a questa orgia volgare di ricchezza, le immagini dei bambini stipati dentro barconi fatiscenti, dei loro corpi scheletriti, delle pance gonfie, degli occhi imploranti e mi chiedo: quale sarebbe il messaggio di Cristo? Perché il Papa non vende solo una sua statua? Solo con una Pietà di Michelangelo potrebbe sfamare mezza Africa e invece cosa fa? Ci dice che dobbiamo accogliere gli immigrati e che dobbiamo essere caritatevoli. Proprio lui!!
Sono questi manichini splendenti di lusso, che possiedono 1/3 delle proprietà immobiliari italiane, ma pare sia lo stesso in Germania e in tutti gli altri Paesi a confessione cristiano apostolica cattolica romana. Ce lo dicono loro di essere generosi, loro che costano allo Stato italiano 6,6 miliardi di euro all’anno e poi gli italiani si lamentano del costo della politica che è inferiore di 2 miliardi rispetto a quanto costa la CEI.

Ti potrebbe interessare anche...