Un tempo i partiti di massa orientavano gli elettori ….

Fiorenzo Meioli
Un tempo i partiti di massa orientavano gli elettori, selezionavano il ceto politico, educavano e attivavano la partecipazione. Con il neoliberismo e con lo sviluppo della tecnologia, ha fatto la sua comparsa il mero “consumatore della politica” che ha affiancato “il consumatore del mercato”. La politica è così diventata prima di tutto comunicazione e show. Il cittadino elettore vota, i “poteri forti” governano, la politica si è trasferita soprattutto nei mass media e sui social con i continui annunci alla qualunque. La politica è diventata un’agenzia di marketing elettorale con la conseguente banalizzazione e scadimento della vita politica e culturale del paese. I partiti bene organizzati e i corpi intermedi garantivano per un verso un sistema di controlli e di equilibri in grado di limitare il potere delle oligarchie e delle lobby. La globalizzazione senza regole e il neoliberismo hanno consegnato la politica nelle mani dei “poteri forti” al servizio dei grandi gruppi industriali e finanziari, gruppi capaci di orientare i governi e gli elettori attraverso possenti mezzi di informazione. Oggi i partiti non orientano più, non educano, inseguono gli istinti della piazza, inseguono il chiacchiericcio e la spettacolarizzazione. Il lavoratore è spesso solo davanti al padrone, il cittadino solo davanti al potere. E’ la vittoria dell’offensiva del “pensiero unico” che lavorando per indebolire il sistema dei partiti e dei corpi intermedi della società, ha consegnato la sovranità politica ed economica ai potentati economico-finanziari. Abbiamo bisogno di rimettere in cantiere idee forti e una nuova cultura politica. La sinistra deve tornare ad intercettare il grido di dolore che viene da una larghissima parte del paese e riscoprire una parola chiave:il partito. Adornato nel 1983 intervistò Enrico Berlinguer e tra le tante domande gli fece questa: “quindi tu non credi che anche i partiti storici possano diventare solo dei partiti-immagine [… ] Berlinguer rispose:”possono, certo che possono. Bisogna attrezzarsi per saper essere anche partiti-immagine e partiti d’opinione. Il rischio è di diventare solo questo. Perché sarebbe un impoverimento non solo della vita politica, ma della vita dell’uomo in generale”.

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