Unità e primarie a Palermo

Le elezioni comunali a Palermo si stanno inevitabilmente avvicinando e la confusione all’interno di quello che dovrebbe essere il centro sinistra regna sovrana.
Purtroppo in Sicilia all’Assemblea Regionale il PD è alleato e governa insieme all’MPA di Lombardo, mentre al Comune di Palermo è all’opposizione insieme alle altre forze della sinistra.
In queste condizioni mi pare davvero  arduo  intraprendere un cammino  che possa condurci  fuori da questo pantano e soprattutto mi pare  impossibile che si possa raggiungere la necessaria unità tra le forze della sinistra,   sperando che questo possa condurre poi alla vittoria elettorale.
Quando si sente invocare l’unità da parte di alcuni militanti del PD  viene da chiedersi: unità con chi?
Se qualcuno rispondesse a questa domanda con chiarezza e senza ambigutà penso che si farebbe un grosso passo avanti e si potrebbe poi passare alla seconda fase, la più impegnativa. 

E’ chiaro che senza un programma, senza una visione su ciò che si vuole fare, per fare uscire Palermo dal degrado in cui è precipitata, non si va da nessuna parte. 
Credo che gli strappi non si devono  fermare al  virtuale, ma devono riempirsi di contenuti, perchè in mancanza lasciano il tempo che trovano e la precondizione perchè siano credibili è che chi li propone abbia un profilo politico chiaro.
Allo stato non mi pare ci sia questa chiarezza, perchè fino a quando una persona mantiene due incarichi in ognuno dei quali  si allea  con maggioranze diverse, di destra nell’uno e di sinistra nell’altro non può mai essere credibile. Non basta certo  proporsi in quanto giovane perchè tutto il resto passi in secondo piano, perchè si sa che la gioventù non è un pregio, ma una stagione della vita e quindi non può, nè deve mai essere messa come scelta per cambiare la politica, perchè così non è ed i fatti lo dimostrano. Basti  guardare la Lega, i cui rappresentanti Istituzionali sono tutti giovani che hanno contribuito in maniera proficua a sfasciare l’Italia.
Se si uscisse da questa ambiguità si potrebbe poi pensare alle primarie a condizione che siano primarie vere e non pilotate come spesso avviene.
E’ chiaro che alle primarie dovrebbero presentarsi più soggetti, uomini e donne che   hanno voglia e coraggio per mettersi in gioco.
Purtroppo questa competizione nel caso di Palermo se si facesse avrebbe in se un vizio di fondo, perchè i candidati non potrebbero mai partire  tutti dallo stesso nastro di partenza , perchè come sappiamo tutti c’è chi fa campagna elettorale da un hanno e affigge manifesti un giorno si e l’altro pure, mentre eventuali altri nuovi candidati sono ancora tutti da inventare.
Questo, naturalmente, avrebbe ripercusioni non indifferenti e renderebbe le primarie solo una passerella  per legittimare chi parte in vantaggio.
Quando si invocano regole democratiche come potrebbero essere le primarie  bisognerebbe avere la sensibilità politica di aspettare che esse vengono indette per farsi la campagna elettorale, ma così non è stato e allora mi pare davvero arduo proporle ora a campagna elettorale più che avanzata da parte di alcuni.
Nella Toscano

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