Amministrative del 12 giugno a Palermo una scelta difficile quella del Sindaco!

I tentacoli e le strategie neoliberiste si estendono anche a Palermo, su questo non c’è alcun dubbio. Mi chiedo con quale criterio dopo avere candidato centinaia di persone si senta il bisogno di annunciare che di quei candidati il sindaco designato, se verrà eletto, se verrà eletto, non si avvarrà per il governo della città.
Perchè non ha messo in lista queste personalità che Franco Miceli ritiene meritevoli di fare l’assessore a Palermo? Perchè non sottoporli al vaglio degli elettori? Forse per lui non contano gli elettori? Perchè chiamare professoroni di Milano per governare Palermo? Conoscono meglio la realtà palermitana? Io non lo credo affatto e ritengo anche offensivo che un candidato sindaco ci annunci che chiamerà a governarci chi non ha nulla che vedere con la Sicilia e con Palermo in particolare, come se a Palermo mancassero personalità degna di tali incarichi. Non è difficile dedurre che orami si vota e poi a governare va chi viene designato da chi? Per fare cosa? Ci basta l’esempio nazionale per capire meglio il perchè di queste scelte e comprendere che del nostro voto i politici se ne avvalgono solo per essere eletti, per poi chiamare chi è fedele al potere a governare, per realizzare obiettivi di cui noi elettori siamo tenuti all’oscuro ? Direi basta a questa prassi deleteria che ha portato il Paese alla rovina: vadano a governare i politici eletti se sono capaci, altrimenti è meglio che si dedichino ad altro.
Su Lagalla e il c.d. è meglio stendere un velo pietoso: un ritorno al peggiore passato, che, davvero, Palermo non merita. Speriamo che gli elettori siano dello stesso parere, altrimenti ci converrà emigrare.
Mi chiederete allora chi scegliere?
Francamente non lo so. Penso che manca una figura carismatica che possa trascinare e convincere il popolo della sua bontà. Eppure una scelta bisognerebbe pur farla.
Penso alla Donata che ha condotto con coraggio la battaglia contro il green pass e la vaccinazione obbligatoria, forse l’unica che ha sollevato la testa contro il potere, di sicuro un attestato di merito.
Ferrandelli, quello che ha girato tutti i partiti dell’arco costituzionale ora sta con Calenda, cosa davvero inaccettabile. E poi c’è anche Rita La Barbera che è sicuramente del PD, anche se ora se ne è chiamata fuori e, infatti, ha designato assessori (ex ?) dirigenti Pd e infine Ciro Lomonte, che , purtroppo, persegue finalità autonomiste difficili da condividere.
Un panorama sconfortante non c’è che dire … Votare o non votare? Non lo so …

Ti potrebbe interessare anche...