Caso Riace, Lucano: “Io fuori legge? La mia regola è la Costituzione e il rispetto degli esseri umani”

Il sindaco sospeso e ai domiciliari interrogato dal gip di Locri per l’udienza da cui dipenderà la sua scarcerazione. In tribunale anche la sua compagna
di ALESSIA CANDITO
LOCRI – “C’è mi accusa di non aver rispettato le regole ma forse la Costituzione italiana la rispetto più io di molti che si nascondono dietro “le regole”. La prima regola della Costituzione italiana che nasce dalla Resistenza è il rispetto degli esseri umani. E non hanno colore della pelle o nazionalità”. Così parla Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace e ai domiciliari, al termine dell’udienza davanti al Gip di Locri, durata circa tre ore.

Volto tirato che tradisce ore d’angoscia e una notte insonne, Domenico Lucano, si era presentato di primo mattino al tribunale, accompagnato dal suo legale e dal fratello. Alle 9 si è seduto di fronte al giudice Domenico Di Croce per l’interrogatorio di garanzia, da cui dipende una sua eventuale scarcerazione. “Rispondo a tutto, non ho niente da nascondere” ha detto prima di entrare. “Parlerò, certo che parlerò, se mi fanno parlare” ha sottolineato. Poco prima, uscendo dalla sua casa di Riace, aveva mormorato “è tutto assurdo, tutto questo è assurdo ” ma è bastata un’occhiataccia dell’avvocato per indurlo a non andare oltre. In tribunale questa mattina si è presentata anche la sua compagna, Lemlem Teshfahun, per ordine del gip destinataria di un divieto di dimora nella medesima inchiesta costata i domiciliari al sindaco sospeso di Riace.

Ti potrebbe interessare anche...