Coronavirus, Burioni: «Il plasma ha dei limiti». E De Donno lo attacca su Facebook

I due medici hanno posizioni diverse sulla cura utilizzata al Poma e i fan del primario di Pneumologia si scagliano contro il virologo
VIN.COR 29 Aprile 2020

MANTOVA. “Nessuno tocchi il supereroe con camice e mascherina”, devono aver pensato le centinaia di persone che hanno commentato e condiviso il post di Giuseppe De Donno. Perché con il plasma non si scherza.

Ieri sera il primario di Pneumologia del Poma ha pubblicato un video con protagonista il virologo Roberto Burioni, figura diventata famigliare a milioni di italiani che da settimane ne ascoltano quotidianamente i pareri in tv, in radio, sui giornali e su internet. Ma cosa ha fatto arrabbiare De Donno e i fan della sua pagina Facebook? A dirlo è lo stesso medico del Poma: «Il signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il coronavirus non sarebbe mai arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune – ha scritto De Donno sulla pagina Facebook creata di recente dopo il boom di popolarità delle ultime settimane che ne ha intasato il profilo personale – Forse il prof non sa cosa è il test di neutralizzazione. Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma. Visto che noi abbiamo il supporto di Avis. Glielo perdono. Io piccolo pneumologo di periferia. Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa. Ora ci andrà lui a parlare di plasma iperimmune. Ed io e Franchini alzeremo le spalle, perché… l’importante è salvare vite! Buona vita, quindi, prof Burioni. Le abbiamo dato modo di discutere un altro po’. I miei pazienti ringraziano. Condividete questo post, amici. Forse arriviamo al prof. E gli potrò chiedere un autografo!».

De Donno probabilmente non ha apprezzato il tono con cui Burioni ha spiegato che l’uso del plasma dei guariti è una pratica non certo di recente scoperta, anzi è stata studiata già a inizio ’900.

Come a dire: bravi i colleghi di Pavia e Mantova ad averci pensato, bene che molti pazienti guariscano, ma non si sta parlando di una terapia valida per tutti come invece potrebbe pensare l’uomo della strada.

Non solo. Burioni ha affermato senza troppi giri di parole che per verificare la validità della strategia adoperata dal team di De Donno, serviranno test approfonditi e studi che non si concludono in poche settimane.

La reazione della torcida De Donno è stata veemente. Decine i commenti al grido di “Burioni vergognati”. «Mitico dottor Giuseppe Didonno (De Donno, ndr), non sono credente ma ogni sera vorrei pregare Qualcuno che la tenga in salute – scrive un ammiratore del primario di Pneumologia – Avevo anche pensato di promuovere una raccolta fondi per garantirle una scorta, perché penso che a molti può dare fastidio il suo operato. Tutta la mia stima e ammirazione».

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