Germania. 9 novembre

Maurizio Giobbi

Il tempo gioca sempre a dadi. Incrocia le date. Le ripete. Il 9 novembre per la storia della Germania – e del mondo – è un giorno denso di significato. La “Notte dei cristalli”, Kristallnacht, e la caduta del Muro di Berlino. L’inizio della fine e la rinascita della Germania. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938, i nazisti bruciarono case, sinagoghe, negozi di proprietà degli ebrei. Incendi, saccheggi, stragi. Le strade erano un fiume di vetro – la “Notte dei Cristalli” – i danni per la Germania furono enormi sul piano economico e diplomatico. Il pogrom fu ordinato da Goebbels, fu una sorpresa, molti tra i nazisti non ne furono informati, e causò una crisi diplomatica mondiale.

La Germania non è ancora in guerra, ma la violenza nei confronti degli ebrei aumenta a livelli indicibili, è l’inizio della fine, il preludio del grande orrore. Quando il mondo annienta Hitler, la Germania trova una pace armata, vive un terzo conflitto, la Guerra Fredda, la città di Berlino viene spezzata in due, come il paese. Il Muro. Cominciano due storie parallele, separate, glaciali. Il mondo bipolare, il confronto del terrore nucleare tra Stati Uniti e Russia.

Il 9 novembre del 1989 quella storia si chiude, crolla il Muro di Berlino, la Germania Est si dissolve, l’Unione Sovietica nel 1991 sparisce, Helmut Kohl (ri)costruisce la Germania, diventa l’uomo dell’unificazione. Una giovane donna venuta dall’altra parte del Muro, Angela Merkel, ne segue le orme.

Merkel viene da un passato vicino, “dall’altra parte del muro”. E i fantasmi di quella Germania – e di quella precedente – sono là, un memento. Non è la storia che finisce, è un’altra storia che comincia. E giunge fino a noi. Conoscerla significa scoprire la catena degli eventi e immaginare il futuro.

P.S. domani Angela Merkel terrà un discorso per ricordare la tragedia immane de “la Notte dei cristalli”.

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