In Cda Rai accuse a Report per l’inchiesta su Lega-Russia. Ranucci all’Huffpost: “Contattato tre volte Salvini per una replica” Nel board di viale Mazzini il dito puntato contro la trasmissione per violazione della par condicio pre-elettorale. Salvini: “Su Savoini voglio le prove, basta menate sui soldi russi”

POLITICA
23/10/2019 10:46 CEST | Aggiornato 3 ore fa
In Cda Rai accuse a Report per l’inchiesta su Lega-Russia. Ranucci all’Huffpost: “Contattato tre volte Salvini per una replica”
Nel board di viale Mazzini il dito puntato contro la trasmissione per violazione della par condicio pre-elettorale. Salvini: “Su Savoini voglio le prove, basta menate sui soldi russi”
Diventa un caso politico la puntata di lunedì scorso di Report, su Raitre, sui rapporti fra Lega e Russia. Matteo Salvini ne respinge i contenuti, “su Savoini voglio le prove” afferma, mentre il dibattito si scalda sul tavolo del Cda Rai, con i consiglieri di Lega e Fdi che accusano la trasmissione di aver violato la par condicio in vigore a pochi giorni dalle elezioni regionali in Umbria. Accuse a cui Sigfrido Ranucci replica dicendo che “per ben tre volte abbiamo contattato invano Salvini, invitandolo a dire la sua sul materiale che avevamo raccolto”.

“In Rai sono stato sempre libero e mi sento libero – prosegue Ranucci, parlando con Huffpost – Questa è una cosa essenziale per chi fa giornalismo d’inchiesta. Le inchieste vanno valutate per la loro attendibilità, non con la lente della politica. Su questo mi aspetto un giudizio. La puntata andrà in replica come sempre anche sabato (giorno prima del voto in Umbria, ndr), e lunedì torneremo su questo argomento” assicura.

Nel cda Rai, secondo quanto si apprende, a muovere le accuse sono stati i consiglieri Igor De Biasio (indicato dalla Lega) e Giampaolo Rossi (indicato da Fratelli di Italia). Una tesi respinta da Rita Borioni (Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti) che hanno difeso la trasmissione, che avrebbe solo esercitato il diritto di cronaca. L’amministratore delegato Fabrizio Salini, a quanto si apprende, ha detto che verificherà il tutto. “Nel servizio pubblico si difenda la
libertà di espressione. Se qualcuno deve esprimere opinioni diverse o fornire versioni alternative ha il diritto di farlo. Ma censurare non può farlo nessuno” twitta Nicola Zingaretti. “Salvini la smetta di scappare, giù le mani da Report” commenta Emanuele Fiano, deputato del Pd, ricordando che è stata depositata in Parlamento un’interrogazione urgente al Governo affinché faccia presto chiarezza sui rapporti fra Lega e Russia.

Salvini è convinto che non ci siano elementi per la magistratura. “Non sarebbe la prima e unica volta che un audio viene montato e smontato, c’è un’inchiesta, facciamo lavorare i giudici, ma io voglio delle prove” afferma il leader leghista in merito alla registrazione del Metropol di Mosca, nella quale l’ex collaboratore Gianluca Savoini era al tavolo con i russi per una presunta trattativa per finanziare la Lega.

“L’Italia vera ha altri problemi, non chi incontrò Salvini anni fa”, dice il leader leghista ad Agorà in merito ai suoi incontri con l’oligarca russo Malofeev. “Mi sembra surreale. Smettiamola con questa menata dei soldi. Secondo lei, vado a Mosca a chiedere 65 milioni di dollari per il petrolio? Nessuno ha mai chiesto o preso soldi, se questo signore, Malofeev, pensa che i gay sono malati e le donne devono fare le casalinghe io dico che non è il mio pensieri. Un altro paio di maniche sono l’utero in affitto, che mi fa schifo al pensiero, e che i bimbi non siano adottati da una mamma e un papà”. Per Salvini “quel che è certo è che Soros finanzia partiti italiani in Parlamento. Io Malofeev l’ho visto un anno e mezzo fa, prima di andare al governo, incontro centinaia di persone”. E su Gianluca Savoini, coinvolto nell’inchiesta milanese, il segretario leghista ha detto: “Per me gli italiani sono innocenti fino a prova contraria. Io aspetto che i giudici ci dicono che cosa è successo. C’è un’inchiesta, facciamo lavorare i giudici. Voglio delle prove, non sarebbe la prima volta che un audio viene montato e smontato, aspettiamo le prove”.

Salvini rilancia poi la palla sull’audizione di oggi del premier Conte davanti al Copasir. “Mi aspetto la verità. Non ero a quelle riunioni e non le avrei mai organizzate. Una parte politica usualmente non incontra i servizi segreti, ognuno fa il suo mestiere. La politica fa politica e le istituzioni si tengono fuori”. Comunque, ha proseguito, “il premier spiegherà cosa ha fatto e perché lo ha fatto”.

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