Ischia: un disastro annunciato!

L’Italia è un Paese ad alto rischio idregeologico e questo si sa da molto tempo.
Purtroppo questo sapere non è servito a nulla: nè aicittadini, nè ai politici che non hanno veramente affrontato il problema per quello che è, nonostante nel corso degli anni vi sono state tragedie ambientali che hanno travolto intere parti del territorio. La situazione si è aggravata anche per effetto delle variazioni climatiche, che tuttavia non sono le uniche e preminenti cause del disastro che, in questi ultimi giorni , ha sconvolto ancora una volta Ischia.
Se si dovesse parlare di responsabilità bisognerebbe puntare da subito il dito contro chi non a fatto nulla per evitarli. Ovviamente la responsabilità maggiore la porta la politica, ma anche tutti quei cittadini che, incuranti delle regole e della sicurezza, hanno preteso di costruire dove non si poteva e non si doveva costruire.
La politica avrebbe dovuto fare regole severe e farle rispettare, ma per fare questo avremmo dovuto eleggere una classe dirigente capace di governare e non di appropiarsi delle istituzioni per fare i propri porci comodi.
Non si può consentire di costruire ovunque pur di fare cassa ai Comuni e ai politicanti da strapazzo per essere rivotati. Purtroppo, credo, che una delle conseguenza della modifica del titolo quinto della costituzione è stata proprio quella di lasciare ai comuni gli oneri di urbanizzazione, che, in mancanza di risorse adeguate , non hanno trovato niente di meglio che rilasciare permessi a costruire nei posti più impensati a prescindere dai piani regolatori.
Costruire abitazione ha poi avuto come conseguenza la costruzione di strade di collegamento e tutti i servizi primari , che, ovviamente, imbattano sul territorio in maniera negativa.
La somma di tutto questo scempio è la causa di quello che sta succedendo, inutile girarci intorno. E’ stata violentato il territorio e adesso la natura, che non si può cambiare, si sta riprendendo ciò che le era stato sottratto.
Un mio ricordo personale: durante la mia militanza nei DS ho fatto parte dell’associazione per l’ambiente, la cui presidente nazionale all’epoca era Fulvia Bandoli. In una riunione tenutasi a Palermo ho sollevato il problema dell’abusivismo e ho suggerito di far ricadere la responsabilità sui sindaci, che hanno il controllo sul territorio comunale, qualora non si attivassero subito per bloccare costruzioni prive di permesso a costruire e di disporne subito la demolizione.
La risposta a questa mia “ingenua o lungimirante?” proposta, che non è stata nemmeno discussa, è stata la mia estromissione dalle riunioni e il che la dice lunga sulla reale volontà politica di volere risolvere il problema abusivismo!
Nel corso della mia esperienza professionale poi, mi è capitato di dovere periziare diversi immobili abusivi, tra cui uno senza nemmeno il rispetto delle distanze legali. La conseguenza di tale accertamento doveva portare alla inevitabile demolizione. Ebbene, nel corso degli anni ho potuto constatatre che poco alla volta la costruzione in questione piuttosto che essere demolita è stata invece completata.
Di questi casi ce ne sono tantissimi e moltissimi aspettano ancora, dopo decennidi, essere sanati e intanto si continua a costruire.
Se questa è la situazione nel nostro Paese, poi non meravigliamoci se succede quello che, purtroppo, è successo. Nessun insegnamento dalle tragedie passate è stato tratto: la politica continua a rimanere sorda a quelli che sono i reali bisogni del Paese e non bastano certo i due milioni stanziati dal governo per far fronte a un disastro simile. Qui ci vuole un piano nazionale serio e fattibile per mettere in sicurezza il Paese, demolire tutte quelle costruzioni che sono a rischio ambientale e vietare assolutamente nuove costruzioni. Purtroppo, abbiamo politici che sanno solo dire parole al vento in tv a tutte le ore, senza avere la minima cognizione di quello che dicono, fanno o dovrebbero fare. E così mentre l’Italia va in frantumi quel genio di Colao ha avuto il coraggio di destinare ben 15 miliardi del PNRR nella digitalizzazione piuttosto che per mettere in sicurezza il territorio. Se questa non è follia ditemi voi cos’è?
N.T.

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