Per l’8 marzo 2022. Festa della donna.

Ricevo da Giusy Clarke Vanadia e pubblico
Mai come oggi, sulla soglia di una guerra nucleare che potrebbe distruggere l’intera umanità in un nano-secondo, il ruolo delle donne è dirimente ed essenziale.
La minaccia di una possibile esplosione ha spazzato con un colpo di spugna tutti i problemi del mondo attuale: pandemia, salute, lavoro, eco sistemi, biodiversità, riscaldamento globale, siccità, povertà, fame, migrazioni, diritti civili, diritti umani e costituzionali…tutto cancellato con un colpo di spugna!

Grazie all’entrata in guerra dell’Italia per la scelta scellerata di un Presidente del consiglio, servo dei poteri finanziari, la Nostra Costituzione, è stata fatta carta straccia e calpestata ancora una volta. “La guerra generale contro la Russia non è un’opzione, perché significherebbe l’olocausto nucleare”. Oggi, bisogna manifestare contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, ma anche e, soprattutto, contro l’espansione della NATO di cui non sentiamo mai parlare nella propaganda del mainstream. La pace non si costruisce armando i popoli, ce lo hanno in segnato le cruente esperienze in Jugoslavia, in Iraq, in Libia, in Siria, in Afghanistan. Paesi in cui si voleva esportare la democrazia e dove, invece, dopo averne abbattuto i regimi, sono stati consegnati a nuovi dittatori. La guerra è un cancro maligno da estirpare con le armi della diplomazia. E’ la Nostra Costituzione, mai richiamata dal presidente del Consiglio nei suoi discorsi, a darci lumi. Come scrive Gaetano Azzariti, sul Manifesto del 6 marzo: “L’art.11 non prescrive solo il ripudio della guerra offensiva, ma indica le organizzazioni internazionali come soggetti deputati a perseguire con ogni mezzo la pace. Nel dibattito parlamentare, la Costituzione è stata rimossa”.
Quella Costituzione che costò sofferenze immense, prigione, sangue, torture, vite umane alle partigiane e ai partigiani.
Generazioni Future vuole, oggi qui, ricordare una ragazza, staffetta partigiana a 16, anni, violentata dai nazisti, la più giovane donna della Costituente, si chiamava Teresa Mattei, zia paterna del Nostro Presidente Ugo. Il suo nome di battaglia “Chicchi”, colei che scelse un fiore povero, la mimosa, come simbolo della donna.
Oggi qui, come donna, chiedo che si alzi forte, il ripudio di ogni guerra, che si facciano passi concreti per sedare il conflitto seguendo le vie che ci indica la Costituzione. Generazioni Future, sollecita l’uscita immediata dell’Italia dalla Nato che con la sua partecipazione a troppi scenari di guerra, ha reso ognuno di noi, complice di interventi militari che rigettiamo. Generazioni future grida forte :
NO alla guerra! NO alla NATO !
Sì alla PACE !

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