Per una “rivoluzione sociale e politica nel senso gramsciano e moderno del termine.”

Che in questo Paese c’è bisogno di un vero partito di sinistra per combattere le destre mi sembra del tutto evidente, oltre che urgente. Il problema è però capire come riuscire a risolvere questo problema. Molti pensano che basta unire i vari partitini di sinistra per raggiungere l’obiettivo, dimenticando, però, che in Italia, purtroppo, di partiti di sinsitra che si riconoscono in pieno nei suoi valori non ne esistono più da diverso tempo.
Abbiamo assistito a continue scissioni, ma nessuno degli scissi ha saputo interpretare, o meglio portare avanti le politiche e i valori diella sinistra. Tutti i vari leader che si sono resi protagonisti di queste scissioni non hanno fatto altro che pensare solo a costruirsi un proprio spazio di potere. Se guardiamo, senza pregiudizio, a come siamo ridotti non è difficile da comprendere il disastro che è stato fatto.
Prenderne atto con onestà intellettuale credo sia il miglior servizio che si possa fare ,non solo alla sinistra, ma soprattutto al Paese.
Non è unendo tanti fallimenti che si possono riaffermare i valori e le politiche di una vera sinistra, ma, sono convinta, che vi si possa riuscire se si capisse che è necessario azzerare tutto, per ricominciare a costruire una nuova storia, che parta dal basso, lasciando al loro destino tutti coloro che si sono resi responsabili di questo disastro.
Nel Paese ci sono tante persone che si riconoscono nei valori di sinistra e che chiedono un partito che li sappia interpretare, per tornare a votare. Mi domando allora perchè continuare su questa strada?
Perchè continuare a proporre un’unità che sappiamo già fallimentare e che allontana sempre più l’elettorato di sinsitra? Io credo che continuare a farlo è da irresponsabili, e sono, altresì, convinta che se non si dovesse riuscire a cambiare radicalmente il Paese e la democrazia soccomberanno. E’ arrivato il momento di ascoltare, di capire i bisogni di chi non ce la fa più, di dare un punto di riferimento a quanti si sentono orfani di un vero partito di sinistra, “per contrastare la disoccupazione, la precarietà del lavoro, per riaffermare i valori di solidarietà e uguaglianza, per contrastare l’insicurezza sociale, la povertà e la paura che cresce ogni giorno di più, gli attacchi del Capitale nei confronti del Lavoro, le politiche ultraliberiste europee e la deregolamentazione della finanza speculativa, per un welfare che metta al centro i diritti sociali conquistati nel Novecento”, perchè come afferma ancora Fiorenzo Meioli, “quando non esiste una sinistra socialista che organizza il suo blocco sociale è inevitabile che lo faccia poi la destra. Se non ci occupiamo della sinistra, sarà la destra ad occuparsi di noi. Se si destrutturano i valori e i fondamenti culturali di storie politiche che hanno attraversato il Novecento, rimane poi un deserto politico e culturale. Lenin diceva che “i militanti del movimento operaio appartenenti alla corrente opportunistica difendono la borghesia meglio degli stessi borghesi”.
Prendere atto di questo vuol semplicemnete dire mettersi seriamente al lavoro per fondare un nuovo partito di sinsistra di cui c’è un disperato bisogno, per una “rivoluzione sociale e politica nel senso gramsciano e moderno del termine.”

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