Presentazione del libro del Prof. Ugo Mattei “Il Diritto Di Essere Contro” a Viagrande (CT)

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Condivido le battaglie del Prof. Ugo Mattei ed in primis quella sulla difesa della costituzione e dei diritti e quindi del diritto di essere contro, che è anche il titolo del suo libro, di cui oggi parleremo. L’ho letto tutto di un fiato, perchè è bello, perché mi ha appassionato quello che ha scritto e come lo ha scritto, cosa molto rara nella produzione letteraria di questi ultimi tempi.
Il libro tratta appunto dei dirititti e affronta in maniera chiara e esaustiva in tutti i suoi aspetti e come questi nel corso degli anni siano stati via via soppressi e trasformati senza che la
maggioranza dei cittadini se ne siano resi conto.
Colpa dell’informazione mainstream, ma anche dell’ignoranza diffusa nel paese.
Un libro quello di Ugo, che, come lui stesso afferma, nasce in primis dall’esigenza di difendere e rivendicare il proprio diritto di essere contro non solo alla narrativa governativa fondata su una verità ufficiale che denigra ogni minoranza critica tacciandola come subumana, irrazionale e sleale, ma anche per una tutela giuridica forte, polititica e culturale del dissenso che dà parecchio fastidio, come abbiamo già sperimentato nel corso della pandemia, ma che non si è esaurito con essa.
Nel corso di questi ultimi anni c’è stata davvero una corsa alla sottrazione dei diritti che ancora resistevano e questo pone inevitabilmente pesanti interrogativi sulla tenuta della stessa democrazia e le libertà individuali nel nostro Paese e non solo.
E’ chiaro, infatti, che se in una democrazia non vengono rispettati i diritti dei cittadini, la democrazia non regge.
Cito Mattei:
“Il diritto non è il potere”
“Il diritto è cultura della
ragionevolezza, ius, etimologicamente legato all’idea del retto e del giusto. “
Nel corso della pandemia abbiamo potuto vedere, altresì, come buona parte del popolo si sia assogettato, senza la benchè minima parvenza di pensiero critico, al volere e alla narrativa governativa, convinto che i diritti, la
libertà e l’autoderminazione potessero essere sacrificati in virtù di una sicurezza sanitaria che solo la “scienza”, per molti divenuta una sorta di nuova religione, potesse proteggere e risolvere.
Ovviamente questo atteggiamento è stato in buona parte indotto dalla narrativa governativa unilaterale e martellante di tutti i mezzi di comunicazione di massa che non ha lasciato spazio nemmeno minimo a una riflessione pubblica sulle conseguenze di un tale atteggiamento, ma anche e soprattutto sul perché di ciò che si stava verificando, sulle ragioni profonde che hanno spinto governo e politici a portare avanti un disegno devastante
non solo sul piano della soppressione
dei diritti, ma anche sulla salute delle persone.
A leggere il libro di Mattei, che ripercorre in maniera dettagliata ed esaustiva, la storia di questo processo di trasformazione sociale avvenuto negli
ultimi tre decenni, si può meglio comprendere il perché ciò sia avvenuto e come si è arrivati a questo tragico epilogo e l’incidenza che questo ha avuto sulla vita di ognuno e sulla società in generale.
Appare chiaro come tutti i fatti e gli avvenimenti politici che si sono succeduti in questo arco di tempo hanno un filo conduttore comune, che è frutto di un disegno preciso per arrivare alla realizzazione di quel diabolico piano del governo mondiale gran reset, per la soppressione della libertà delle persone, del loro pensiero critico e della trasformazione della democrazia non più volta al benessere dei popoli liberi, ma del potere economico che sovrasta lo stato. Quindi non più stati sovrani, ma potere economico che condiziona gli stati, la politica, il governo e il parlamento, che si appropria dei beni comuni.
I cambiamenti che sono avvenuti dopo la caduta del muro di Berlino hanno cambiato il mondo ed è crollata, più di ogni altra struttura culturale, la contrapposizione tra pubblico e privato.
Cito il Prof. Ugo Mattei: “quando crolla un’ideologia garante di un equilibrio si scoprechia un vaso di Pandora e le conseguenze sono inevitabili. Nel caso che ci riguarda, sono state le massicce privatizzazioni sostenute dall’ideologia privatistica neoliberale, con il conseguente imporsi del potere privato beneficiario di trasferimenti massicci di capitale pubblico su ogni apparato dello stato.
Con l’avvento della globalizzazione le
basi del rapporto pubblico e privato sono state minate dall’emergere di un oligopolio delle compagnie private delle multinazionali, che in pochi anni, impadronendosi del complesso industriale e militare sono diventate talmente potenti da determinare la politica del diritto degli stati piuttosto che esserne governate.
Tutto ciò ha comportato che i diritti, di prima e seconda generazione si sono ritrovati dalla parte del potere forte, ossia i nuovi poteri privati, che li hanno largamente utilizzati per divenire sempre più forti e non controllabili da quegli apparati pubblici che avrebbero dovuto avere il potere di limitarli.”
Un esempio di questo prevalere di potentati economici ce lo dà la pfzer, che con un contratto europeo addirittura segretato ha imposto alla parte più debole della popolazione un suo vaccino, che tale non è visto che trattasi di cura genica, tra l’altro mai testato, che ha avuto conseguenze devastanti sulla salute di molti dei sierati.
Anche il potere pubblico draghista, come ogni vigliacco debole coi forti e forte con i deboli, ha vittimizzato milioni di piccoli cittadini calpestati nella dignità personale, ricattati e affamati tramite il lavoro, esclusi tramite segregazione e aparttheid.
Molto ci sarebbe da dire su questo e sul precedente governo guidato da Conte che con i suoi illegittimi DPCM, di cui
il Prof. Ugo Mattei riferisce nel libro e a cui rimando per approfondire meglio, ha aperto la strada a Draghi per continuare governare al di fuori delle regole costituzionali.
Credo sia opportuno soffermarsi soprattutto sulla violazione della costituzione e su come essa debba garantire il popolo per mantenerlo libero, sovrano e dignitoso nei confronti di istituzioni asservite, prive di ogni autonomia decisionale e di ogni decenza.
Cito ancorail prof Ugo Mattei:
Servirà costruire tali diritti come sufficientemente forti da essere capaci di limitare i nuovi padroni, quei poteri privati globali che fino ad oggi hanno sfruttato le libertà costituzionali piuttosto che esserne limitati.”
Oviamente sono d’accordo su questo, e sulla necessità che i diritti devono attrezzarsi per potere essere scudo d’acciao nei confronti del potere, quello vero privato e globale, che va considerato potere pubblico ( in virtù dell’impatto sociale diffuso delle sue scelte) al fine di imporgli la responsabilità e gli obblighi che ogni potere in una società democratica, o anche solo governata nell’ambito di un ordine giuridico, deve portare con sé
Non poteva mancare nel libro la disamina sui “governi tecnici”, con cui negli ultimi decenni abbiamo dovuto fare i conti e che come abbiamo avuto modo di vedere “condividono tratti evidenti con le dittature in quanto , come queste, non tollerano dissensi e procedono spediti senza chiedere il permesso a nessuno. L’esempio più devastante a mio parere è Draghi che in parlamento si è presentato solo per imporre la fiducia, perché il vero dante causa non per i tecnici chiamati a governare non è il popolo, ma il capitale. Non tollerano di conseguenza il dissenso individuale e nemmeno quello collettivo che si manifesta in qualsiasi proposta politica che sia contro.
Nell’Italia della seconda repubblica, il governo tecnico nasce all’insegna delle condizionalità, una delle principali componenti del progressivo degrado del diritto di essere contro nel nostro Paese.”
Tornando al tema dei diritti, è chiaro che non può esserci diritto di essere contro nella logica della condizionalità, proprio perché chi è sotto ricatto non ha scelta e quindi non può esercitare alcun diritto.
Voglio chiudere questa mia pressentazione con un altro dei temi caldi di cui si parla nel libro che riguardano appunto il ricorso alla sorveglianza, che da sola, se realizzata annullerebbe ogni diritto a essere contro.
In Cina è stato realizzato: hanno abolito la moneta contante a scopo della sorveglianza; hanno istituito la cittadinanza a punti; hanno perseguitato il dissenzo politico censurandone i mezzi di comunicazione e incarcerando i leader pericolosi per il sistema. Il timore è che questo potrà accadere anche da noi se si dovesse realizzare il sistema di sorveglianza digitale, per il cui il governo Draghi ha stanziato ben 15 miliardi per la sua realizzazione.
Questo timore è fondato? Cosa possiamo fare e soprattutto che mezzi abbiamo per impedirlo?
Nella Toscano
14.01.2023 Villa Di Bella – Viagrande (CT)

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