Un regalo per il Natale: essere in tanti a dire NO a questo trattato.

di Paolo Bertagnolli 1620883_10202443572549530_1107928462_n

Renzi, accidenti a lui, vuole, fortissimamente vuole il Transatlantic Trade and Investment Partnership ( TTIP)Lo vuole anche se altri Paesi dell’UE, la Germania ad esempio, ha forti dubbi, ma lui, il Matteo del governo, non ha dubbi su questo trattato.
Vi voglio ricordare alcuni punti che con ” il bene del Paese” non hanno nulla da fare:
Se il TTIP entrasse in vigore, come voluto dalle multinazionali e da Associazioni private, i privati americani, appunto, potrebbero aprire un ospedale in Italia e questo ospedale entrerebbe in concorrenza con gli ospedali pubblici e l’operatore, proveniente dall’altra sponda dell’oceano, avrebbe la tassazione prevista per gli ospedali pubblici, così per le convenzioni ed esenzioni. Vi immaginate la nostra salute in mano a chi sarebbe? Potrebbero chiedere un arbitrato che decida che è concorrenza sleale il dare cure gratuite ai cittadini perché danneggerebbero gli interessi di investitori privati statunitensi!

Stesso discorso per l’erogazione di servizi idrici dove si aprirebbero definitivamente le porte agli investitori americani nonostante il referendum del 2011: gli investitori americani che vogliono la privatizzazione dell’acqua, potrebbero chiamare DAVANTI AD UN TRIBUNALE PRIVATO lo Stato italiano perché non difenderebbe i loro diritti a guadagnare sull’acqua!
Ritornando alla salute: se uno Stato volesse introdurre regolamentazioni o norme a tutela della salute che possano apparire restrittive rispetto agli interessi commerciali (= interessi economici) allora scattano sanzioni ed azioni legali con la funzione di precludere l’applicazione della norma.
Ricordiamoci che questi accordi avvengono ” a porte chiuse”nel segno della segretezza e dellatecnocrazia. Accadrebbe attraverso meccanismi di arbitrato internazionale che bypasserebbero completamente la giustizia ordinaria. PER LEGGE SI PRIVATIZZA LA LEGGE!
Il Governo italiano, guidato da Renzi, che lavora, secondo lui, per ” il bene del Paese”; nel semestre di presidenza dell’Unione Europea, sostiene a spada tratta la necessità di avere nell’accordo gli arbitrati sugli investimenti. L’arbitrato sarebbe composto da tre persone: una indicata dalla multinazionale, una dallo Stato chiamato in giudizio ed un terzo scelto da questi due, ma lo stesso terzo, potrebbe, in un altro caso, essere chiamato a difendere la multinazionale! Quale garanzia di giustizia ci sarebbe?
A tele proposito vorrei citare Luis Fernandès – Arbesto, di professione arbitrator internazionale: ” Quando mi sveglio la notte e penso all’arbitrato, non smetto mai di meravigliarmi come Stati sovrani si siano accordati ( e vogliano continuare a farlo – nota mia) per tali arbitrati sugli investimenti. Tre individui privati ricevono il potere di rivedere, senza alcuna restrizione o procedura d’appello, tutte le azioni del governo, tutte le decisioni delle corti e tutte le leggi e regolamenti emanati dal Parlamento”.
Si arriva a mettere l’interesse privato davanti a quello pubblico.

In campo agricolo, poi, rischiamo di perdere il nostro vantaggio competitivo, ma ancor prima il nostro tratto distintivo : la biodiversità, il rapporto culturale tra salute e cibo. Ad esempio, negli USA la sicurezza alimentare è garantita dal marchio della chimica ( es.: lavaggi delle carni di pollo con cloro per sterilizzarle) per noi la sicurezza alimentare parte dalle condizioni di salute dell’animale dalla sua nascita al suo allevamento si basa, cioè, sul benessere animale.

( cfr, Mosaico di Pace nr. 10 novembre 2014)

Ti potrebbe interessare anche...