Fuori i Tecnici dalla gestione della cosa Pubblica!

Il problema della classe dirigente credo sia il primo da affrontare seriamente. I fatti che stanno succedendo, o meglio che stanno venendo alla luce in questi giorni ce lo dimostrano in maniera lampante.
Penso, però, che la consapevolezza di questo grande problema non è percepita da moltissima opinione pubblica, soprattutto da quella parte che alle politiche ha votato in massa per la Lega e per il m5s.
Per capire quanto sia grande il problema, basti pensare alla consigliera comunale di Roma – che ha votato per intestare una strada a Almirante senza nemmeno sapere chi fosse – a Salvini che ancora dopo quindici giorni di governo non ha compreso quale sia il ruolo del Ministro degli Interni, o alla Raggi che non sa nemmeno cosa succede attorno a lei.
E’ passato il concetto che tutti possono candidarsi, tutti possono rivestire cariche Istituzionali, pur non avendo mai avuto nessuna esperienza lavorativa, nessun impegno politico, nessuna storia personale che possa giustificare uan discesa in campo per governare non solo l’Italia, ma anche i Comuni.
E’ pur vero che di Salvini si sapeva tutto e che solo chi ha voluto chiudere entrambi gli occhi lo ha votato con la speranza di poter risolvere problemi enormi, come quelli dell’immigrazione. Sono bastati 15 gg. e, non solo non c’è traccia di come risolvere veramente il problema, ma di contro si sta creando una situazione esplosiva che non si sa dove ci porterà. Intanto sono scomparsi dall’agenda politica i provvedimenti annunciati ,tipo la cancellazione della Fornero, che, forse, si ridurrà solo a un ritocco, i cui efeftti sono tutti da verificare, per non paralre della flat taxe ad oggi senza copertura, che vogliono aprovare solo per chi ha un reddito alto, a discapito delle classi medie e dei poveri, mentre i 5s si dibattono per trovare una soluzione al reddito di cittadinanza, che, senza copertura, sarà solo un pannicelo caldo per prendere in giro il prossimo.
La cosa più grave è, però, prendere atto che quest’ultimi non hanno il senso minimo di cos’è la politica e di come si amministra la cosa pubblica. Hanno dimostrato che non ne capiscono una beata mazza e pensano di superare le loro incapacità a gestire la cosa pubblica delegando tecnici di fiducia, imposti dall’alto, da chi non è stato mai eletto. Gli eletti non dovrebbero servire solo a occupare poltrone, devono essere loro a risolvere i problemi, a stabilire le politiche da portare avanti e non delegare tecnici, che, come vediamo sempre più spesso, sono pure senza scrupoli. e, questo è davvero gravissimo.
Così facendo si sono aperte le porte a affaristi di tutte le risme, com’è successo a Roma, che metteno a rischio non solo la tenuta democratica del Paese, ma consentono, soprattutto, il dilagare della corruzione, che, senza dubbio, è uno dei problemi più grossi che abbiamo davanti. E’ ora che la politica torni a essere al servizio dei cittadini e il compito di renderla tale spetta a chi viene eletto. Se non si è capaci, se non hanno le opportune conoscenze per comprendere e gestire la cosa pubblica si facciano da parte tutti e lascino che siano coloro i quali sono in grado di farlo a occuparsene. Non basta gridare onestà, onestà per risolvere il problema della corruzione e non basta nemmeno mettere a guidare il Paese e persino l’ultimo dei Comuni personaggi che nulla hanno a che fare con la politica, solo perchè si sono autoattribuiti la patente di onestà.
Sono sempre stata contraria ai tecncici chiamati in politica per risolvere problemi di cui la classe dirigente non sa e non vuole occuparsi. Credo che la cosa migliore da fare sia tornare indietro per costruire partiti veri capaci di formare una nuova classe dirigente, che si assuma tutte le responsabilità, tenendo fuori dalla politica e dalla gestione della cosa pubblica gli affaristi di tutte le risme.
Non sarà facile, lo so, ma che si abbia almeno il coraggio di tentare.

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