Attenti a questi due: la finta riduzione delle tasse e il tramonto della democrazia

dicembre 24
by Niente Di Personale – di Economicus
E’ molto amara, per il Sud del nostro Paese, la legge di stabilità approvata dal Parlamento. Di fatto, al di là di qualche iniziativa che si annuncia estemporanea in favore delle imprese che operano nel Meridione, il governo Renzi, il PD e i partiti che sostengono questo governo (compresa Forza Italia, se è vero che Berlusconi, sottobanco, probabilmente per tutelare le proprie aziende, sostiene Renzi) stanno abbandonando il Mezzogiorno. Il tutto in un clima di disinformazione e di campagne mediatiche che ricordano certe trovate populiste di Mussolini (come i 500 Euro per la ‘cultura’ regalati ai diciottenni nella speranza che votino centrosinistra: una vergogna!).

Un altro elemento portante di questa legge di stabilità è la paura di Bruxelles. Basti pensare ai 13 miliardi di Euro che verranno reperiti grazie a un aumento del deficit ‘concesso’ da un’Unione Europea dell’Euro sempre più fallimentare, ma adesso impaurita dal successo di Podemos in Spagna, dalla Finlandia che contesta la moneta unica, dal Portogallo che vuole lasciate l’area Euro, da una Francia dove i socialisti di Hollande e i moderati di Sarkozy debbono ormai votare insieme per fermare Marine Le Pen (un po’ quello che sta succedendo in Italia, dove Renzi e Berlusconi saranno costretti a correre insieme per fermare il Movimento 5 Stelle).

La ‘concessione’ dei massoni che controllano l’Europa dell’Euro interessa gli stessi massoni: senza questa ‘concessione’ l’IVA, in Italia, sarebbe aumentata spaventosamente (17 miliardi circa). Questo avrebbe provocato una caduta dei consumi. L’Europa della BCE e ‘predoni’ delle banche europee fallite e della finanza ladra, ovviamente, non sono preoccupati che gl’italiani consumino meno: sono preoccupati che gl’italiani, con un eventuale aumento dell’IVA, acquistino meno beni strumentali e beni di consumo da altri Paesi europei (Germania in testa).

Dunque, l’interesse dell’Europa dell’Euro di scongiurare un aumento dell’IVA in Italia non è a tutela degl’italiani, ma a salvaguardia di alcuni Paesi europei: e questo è l’unico passaggio keynesiano che si concedono i massoni della moneta unica europea.

L’Europa dell’Euro segna il passo. La Grecia è sempre sotto ricatto (ma è un Paese piccolo e si può ricattare). In Italia la povertà aumenta. E ci sono Tg – come il Tg2 – che continuano a fare bene l’informazione e le cose le dicono. Così Bruxelles è costretta a sbracarsi un po’, ma nemmeno tanto. Da qui i già citati 13 miliardi di Euro di deficit per l’Italia.

I professionisti del ‘lecchinaggio’ pro governativo si affannano a celebrare una grande manovra di rilancio dell’economia italiana. Ma la ripresa economica – che in Italia ancora non c’è – è tutta da verificare. Per 13 miliardi di Euro che arrivano a sostegno dei consumi, infatti, ci sono 5,5 miliardi di Euro di tagli. A cui si sommano altri circa 5 miliardi di nuove, improbabili entrate frutto di un’altrettanto improbabile crescita economica (+1,6% la previsione più che ottimistica). Se questa crescita non ci sarà, beh, ci sarà da ridere…

Altri 2 miliardi di Euro dovrebbero arrivare dal rientro dei capitali con la voluntary disclosure: altra trovata improbabile da governo Renzi. Gli unici soldi veri sono il miliardo di Euro che dovrebbe entrare dal prelievo sui giochi (alle fine nulla, se è vero che qualche anno fa ai gestori dei giochi sono stati regalati oltre 90 miliardi di Euro!) e i 600 milioni che entreranno dalla cancellazione delle Province.

Se non ci sarà la crescita economica e se dovesse fallire il voluntary disclosure, ci sarà già un ‘buco’ di 7 miliardi di Euro!

Il governo Renzi e il PD parlano trionfalmente di una riduzione delle tasse. Ma è una riduzione che non c’è. Proviamo a raccontare il perché siamo davanti a una presa in giro.

La tanto celebrata manovra sulla TASI è tutta da verificare. C’è l’abolizione della la tassa sulla prima casa. E dovrebbe sparire anche l’IMU sui terreni agricoli (che era stata voluta lo scorso anno dal governo Renzi) e l’IMU sui macchinari imbullonati. Crescerà, invece, l’IMU sulle seconde e sulle terze case. Queste misure, fa sapere il governo, dovrebbero costare circa 5 miliardi di Euro. Ma costeranno meno, perché, come già accennato, si penalizzano i proprietari di seconde e terze case. L’obiettivo del governo Renzi (e della Germania della Merkel che gli sta dietro) è quello di costringere molti proprietari italiani a vendere le abitazioni mentre il mercato immobiliare è in crisi.

Nel silenzio generale è invece saltato il provvedimento più atteso: il taglio dell’IRES dal 27,5 al 24,5%: tutto rinviato al 2017 (o alle Calende greche…).

Poi c’è la grande vergogna che nessuno racconta per quello che è: il canone Rai inserito nella bolletta della luce. In questo caso l’Unione Europea dell’Euro si presenta per quello che è: un’organizzazione ultraliberista che colpisce i bassi redditi. Vero che è il canone Rai passa da 113 a 100 Euro: ma è anche vero che in Italia non è stato mai pagato da tantissime famiglie.

Chi è che, oggi, non paga il canone Rai? C’è una bassa percentuale di gente che contesta, da sempre, questo canone. Ma la maggioranza degl’italiani che non lo pagano sono famiglie ormai alla povertà (in Italia i poveri ormai superano i 12 milioni). La manovra sul canone costringerà i poveri a pagare, pena il taglio dell’energia elettrica. Un’altra vergogna del governo Renzi e del PD!

E’ arrivata la proroga agli incentivi per chi assume. Nel 2015 – chissà perché questo particolare non lo dice nessuno – sono stati finanziati rubando al Sud 12 miliardi di Euro di fondi PAC. Per ottenere, alla fine, un aumento dell’occupazione quasi ininfluente, ma celebrato come un “grande successo”. Per il 2016, su questo fronte c’è un po’ di confusione.

Un ‘codicillo’ truffaldino inserito nella manovra prevede che le Regioni del Sud dovranno impegnare i fondi PAC 2016 entro il 31 Gennaio. Ovviamente sarà impossibile per le Regioni del Mezzogiorno impegnare giuridicamente queste somme entro Gennaio. E’ chiaro che governo Renzi e Parlamento, di comune accordo, vorrebbero mettere le mani su questi fondi PAC per toglierli al Sud. Ma in questa fase non l’hanno scritto esplicitamente per evitare ‘bordelli’. Non si capisce, insomma, se questi fondi PAC resteranno al Sud o, come avvenuto nel 2015, o verranno utilizzati per il sostegno alle imprese del Centro Nord Italia. Questo lo sapremo tra Febbaio e Marzo.

Intanto gli sgravi fiscali, rispetto al 2015, saranno meno generosi: dagli attuali 8 mila euro si scenderà a circa 3 mila euro. Per il Sud, invece – e questo è forse l’unica concessione al Mezzogiorno – la decontribuzione sarà del 100%.

Il limite dei contanti passa da mille e tremila Euro. Perché il governo ha fatto questo? Anche in questo caso, la verità viene raccontata a metà. Molte famiglie, tra ‘Bai In’ (i risparmiatori con depositi di oltre 100 mila Euro che verranno chiamati a risanare i ‘buchi’ delle banche) e paura di mantenere GLI INVESTIMENTI (molti italiani hanno cominciato a ritirare i soldi che hanno investito nei fondi comuni: mille e 400 miliardi di Euro che sono sotto il controllo delle banche). Insomma, molta gente tiene ormai i soldi in casa e il governo sta provando a convincerli a spenderli per far crescere i consumi.

Questo passaggio è molto grave e merita un ulteriore approfondimento. Ai massoni dell’Unione Europea l’idea che l’Italia abbia un debito pubblico di quasi 2 mila miliardi e 300 milioni di Euro (un debito pubblico calcolato con criteri truffaldini e mafiosi da chi oggi controlla l’Unione Europea: ma questo passa in ‘cavalleria’) e, contemporaneamente, le famiglie proprietarie di abitazioni con una contestuale gran massa di risparmi (basti pensare ai già citati mille e 400 miliardi di Euro di fondi comuni sottoscritti) non piace affatto: le famiglie italiane, per i massoni dell’Europa dell’Euro, devono pagare il debito pubblico e diventare più povere. Come?

Intanto iniziando a erodere il risparmio: a questo serve il passaggio del limite dei contanti da mille e tre mila Euro. E poi provando a toglierli le abitazioni di proprietà (a questo serve il già citato aumento dell’IMU sulle seconde e terza case). E, ancora, rubandogli i soldi che tengono in banca, facendo pagare ai cittadini il costo dei titoli ‘tossici’ che anche le banche italiane hanno acquistato tra il 2004 e il 2008 (che sono ancora in buona parte nella ‘pance’ delle banche italiane: a questo serve i già citato ‘Bail In’).

Per dirla in breve, con la ‘benedizione’ dell’Unione Europea dell’Euro, saranno i cittadini italiani a salvare le banche: i cittadini truffati dalle banche toscane sono solo l’inizio di una stagione di grandi raggiri.

Contrariamente a quanto annunciato da Renzi, nella manovra 2016 non è prevista la restituzione dei soldi ai risparmiatori truffati dalle banche. Il governo ha gettato un po’ di fumo negli occhi degl’italiani dicendo che saranno effettuati controlli sulle banche che hanno truffato i cittadini. Parliamo degli arbitrati, presentati dal governo Renzi come la risoluzione di tutti i mali. Grosso modo, si tratta di fesserie.

La verità che nessuno dice è che solo una parte dei cittadini truffati riavrà indietro i soldi. Forse appena il 10 per cento (forse addirittura meno) dei raggirati. Gli altri rimarranno gabbati e truffati. Molto dipenderà dalle reazioni dei cittadini truffati e dal mondo dell’informazione italiano: se i cittadini truffati rimarranno zitti, o se l’informazione nasconderà le loro proteste, i truffati rimarranno fregati. E questa è la speranza del governo Renzi e dell’Unione Europea di massoni.

E il futuro rapporto tra banche e italiani? Come abbiamo già accennato, il governo Renzi, su ordine dell’Unione Europea, si appresta a mettere in atto il già citato ‘Bail In’. Non subito, ovviamente. La vicenda della Banca Etruria e delle altre banche che hanno raggirato i risparmiatori, con molta probabilità, è stata una prova per vedere come avrebbero reagito gl’italiani.

La reazione rabbiosa c’è stata. E l’informazione italiana ha reagito bene, tutelando i cittadini truffati. Ma, come già ricordato, il governo Renzi e l’Unione Europea di massoni e ‘banditi’ ha parato il colpo: con la storia degli arbitrati ha bloccato la protesta. Chi scrive vive già da anni fuori dall’Italia. Il consiglio che mi sento di dare agl’italiani è quello di ritirare subito i soldi dalle banche, tenendo sul contro corrente solo il minimo indispensabile. Idem per i soldi che hanno investito nei fondi comuni.

Qualche ‘botta’ anche è arrivata anche per i futuri pensionati. Niente flessibilità in uscita. Chi oggi ha più di 63 anni potrà lavorare part time con una retribuzione quasi pari a quella ordinaria. Cresce la no tax area dei pensionati, che da 7.500/7.750 euro (a seconda dell’età) diventa per tutti di 8.142 euro (pari a quella dei dipendenti).

Che dire, infine, della manovra 2016? Quello che abbiamo detto: che la riduzione dette tasse, millantata da Renzi e dal Ministro dell’Economia, Padoan, non c’è. Qualche ‘sforbiciata’ c’è stata, tra TASI e IMU agricola. Ma nessuno parla degli spaventosi tagli alle Regioni e ai Comuni. Il risultato è che le Regioni taglieranno i servizi, mentre i Comuni aumenteranno tasse e imposte locali.

Di fatto, la manovra di Renzi e della sua maggioranza – sostenuta dall’Europa dell’Euro – non rilancerà l’economia. La sanità costerà di più ai cittadini, con circa 180 prestazioni diventate a pagamento.

Nel complesso, la sanità pubblica peggiorerà e aumenteranno gli affari di chi gestisce le assicurazioni sanitarie private.

Nel silenzio generale il governo Renzi e il PD stanno gettando le basi per finire di distruggere il sistema sanitario pubblico italiano creato dalla Prima Repubblica: un sistema che tutto il modo invidiava all’Italia.

Le Regioni si apprestano a diventare ingovernabili, per via dei tagli pesantissimi. Tra qualche mese, se non tra qualche settimana, i presidenti delle Regioni a guida PD – che già sono stati addottrinati da un governo Renzi che puzza sempre più di regime – proporranno la nascita di macro-Regioni. Si tratta del progetto di riduzione degli spazi democratici chiesto dall’Unione Europea dell’Euro già avviato con l’abolizione delle Province e proseguito con la sostanziale abolizione del Senato.

Ora tocca alle Regioni. Tra qualche tempo le ‘fanfare’ del renzismo cominceranno a magnificare la riduzione del numero delle Regioni… e la convenienza delle macro-Regioni…

La stessa sorte toccherà ai Comuni, oggetto di tagli pesantissimi. Tra qualche mese le solite ‘fanfare’ renziane inizieranno a ‘magnificare’ la riduzione del numero dei Comuni. L’obiettivo finale, l’abbiamo già detto, è una drastica riduzione degli spazi democratici: una sola Camera eletta in modo semi-democratico (a questo serve l’Italicum), tre o quattro macro-Regioni e riduzione drastica dei Comuni.

Con gli italiani che, da cittadini, si trasformeranno in ‘sudditi’ dell’Unione Europea Euro-massonica della banche e della finanza ladra.

Riusciranno i massoni di un’Unione Europea di ‘banditi’ nel loro disegno antidemocratico e criminale? Molto dipenderà da quello che succederà in Spagna, in Portogallo, in Finlandia, in Francia, in Grecia e negli altri Paesi, ‘prigionieri’ dell’Euro. Ripetiamo: la moneta unica europea è sempre più insostenibile. Ma i massoni del finto ‘europeismo’ sono sempre più fanaticamente determinati a tenerla in piedi. Se l’Euro fallirà, l’Italia potrebbe ritrovare le proprie radici democratiche della Costituzione del 1948. Ma bisognerà capire se ed eventualmente quando l’Euro collasserà.

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