Von der Leyen la “presidentessa” che promuove politiche di guerra

Pezzo fondamentale del prof. Alessandro Orsini.
Il Fatto Quotidiano 13 Dicembre 2022.
È possibile affermare che Ursula von der Leyen sia politicamente fallita? L’osservazione distaccata dei fatti sorregge un’affermazione così impegnativa? Procediamo con ordine elencando le due funzioni fondamentali della presidente della Commissione europea. La prima è la difesa del territorio europeo, il che impone al presidente della Commissione di contrastare le politiche che minacciano lo scoppio delle guerre; la seconda è la protezione della vita degli europei. Le due funzioni sono intrecciate: se il territorio europeo è investito da una guerra, molti europei muoiono. Quando, nel 2021, l’Europa camminava sull’orlo del precipizio, Von der Leyen ha lavorato per rendere più severa la crisi con la Russia in vari modi. Ad esempio, non si è opposta alle tre esercitazioni militari della Nato in Ucraina: See Breeze (giugno 2021), Three Swords (luglio 2021) e Rapid Trident (settembre 2021). I vertici del blocco occidentale guidato da Biden chiarirono che quelle esercitazioni servivano a spaventare la Russia. Persino il Washington Post criticò quelle esercitazioni per gli esiti nefasti che lasciavano prefigurare. In questa sede, non vogliamo stabilire se la Nato abbia fatto bene o male a condurle. A noi interessa fornire la documentazione per dimostrare che Ursula von der Leyen ha lavorato per la crescita delle tensioni in Ucraina. Nel 2021 la situazione era infatti molto grave giacché Putin aveva già ammassato 100.000 soldati al confine ucraino. La corsa verso la tragedia era iniziata e Von der Leyen non l’ha rallentata. Per proteggerla dalle critiche, la stampa amica di Von der Leyen ha indotto molti italiani a credere che Putin abbia invaso l’Ucraina inaspettatamente, ma questo è falso. Il 2021 è stato un anno terribile per la crescita delle tensioni tra la Russia e la Nato. L’invasione russa è stata l’invasione più prevedibile del mondo. Di più: dopo lo scoppio della guerra, Von der Leyen ha continuato a operare contro gli interessi dell’Europa abbracciando i due “assoluti” della strategia di Biden: “Diplomazia zero; soltanto armi”. Tutto questo impone una domanda: “Perché Von der Leyen persevera in una strategia così nociva per gli europei con tanto di rischio di escalation nucleare sul loro territorio?”. Le ipotesi possono essere numerose. Una di quelle da sottoporre a indagine empirica è che la Casa Bianca abbia aumentato la sua capacità di influenzare la nomina del presidente della Commissione europea. È significativo che Von der Leyen, prima di ricoprire la carica più alta in Europa, sia stata ministro della Difesa tedesca. In un Paese come la Germania, in cui la presenza di basi americane è massiccia e pervasiva, il ministro della Difesa deve necessariamente essere gradito alla Casa Bianca e infeudato alla Nato. Von der Leyen è diventata presidente della Commissione europea nel 2019, quando il processo di assorbimento dell’Ucraina nella Nato – un assorbimento di fatto – subiva una forte accelerazione. Ecco tre domande da consegnare a una tesi di laurea. 1: “Quale capacità ha la Casa Bianca di influenzare la nomina dei commissari europei e il loro presidente?”. 2: “Come mai Von der Leyen ha abbracciato una strategia verso l’Ucraina così distruttiva per gli interessi europei e così vantaggiosa per gli interessi americani?”. 3: “Perché un ministro della Difesa, con rapporti profondissimi con la Nato, è diventata presidente della Commissione europea?”. Se l’Ue è stata assorbita dalla Nato, è urgente riflettere sul senso e il significato di questa organizzazione. Nata per garantire la pace in Europa, la Commissione europea ha una presidente che promuove politiche di Guerra.

Ti potrebbe interessare anche...