Conte Pinocchio, Salvini e Di Maio il Gatto e la Volpe: tre nuovi murali di TvBoy compaiono nella notte a Roma

Corriere della Sera
roma / cronaca

street art
Nuova provocazione dell’artista siciliano, in pieno centro storico, ispirata al romanzo di Collodi. Ma ce n’è anche per la sindaca Raggi e il Papa
di Giuseppe Gaetano
Conte Pinocchio, Salvini e Di Maio il Gatto e la Volpe: tre nuovi murali di TvBoy compaiono nella notte a Roma

Tvboy colpisce ancora e, stavolta, si fa in tre: non uno, ma ben tre murali sono spuntati venerdì mattina nel centro storico di Roma. Il più scenico, in via della Torretta, ritrae Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini rispettivamente nei panni di Pinocchio, il Gatto e la Volpe: gli inconfondibili personaggi della favola di Carlo Collodi. Accanto all’opera l’artista ha affisso pure una targa, come un vero pezzo da museo, in cui spiega il significato del parallelismo: il disegno, che arriva dopo la «Guerra dei social» realizzata a novembre a Milano, è l’allegoria della “truffa” che avrebbe subito il premier ad opera dei due leader politici, convincendolo a guidare la maggioranza M5S/Lega nel Belpaese dei balocchi. E fa riferimento alle pesanti critiche ricevute dal presidente del Consiglio da parte del capogruppo dei liberaldemocratici europei, Guy Verhofstadt, che lo scorso 12 febbraio a Strasburgo lo definì un «burattino» nelle mani di Salvini e Di Maio. «Meglio il gatto» ribatte comunque scherzosamente Di Maio, riconoscendo: «È arte».

Virginia Raggi, la «censora»

Non la pensa così il solerte ufficio decoro urbano della capitale, che evidentemente giudica questa nuova e pacifica forma di comunicazione politica in contrasto con l’estrema pulizia che, è risaputo, regna nella città eterna. TvBoy, per chi ancora non lo conosce, è il soprannome del palermitano Salvatore Benintende, residente a Barcellona, che esattamente un anno fa realizzò il famosissimo bacio in bocca tra Salvini e Di Maio. Era un po’ che non si faceva vivo con i suoi blitz incappucciati e giovedì notte ha deciso di strafare, producendo non solo il murale collodiano ma altri due, impegnando così la mattinata degli imbianchini comunali. Il secondo dipinto, in via dei Pianellari, riguarda infatti proprio lo zelo sfoggiato dal Campidoglio nel cancellare i molti dipinti comparsi recentemente anche a firma di altri graffitari, come Sirante, e raffigura la sindaca Virginia Raggi nell’atto di rimuovere la scritta “L’arte è per sempre” (sebbene la responsabilità – come ci rivelò Maupal, altro giovane street artist censurato – pare ricada sulla Questura anziché sul Comune).

Il Papa anti-pedofilia

Il terzo murale – sempre in pieno centro, in vicolo degli Osti – dipinge Bergoglio, altro soggetto gettonatissimo dai painter insieme al leader leghista, mentre porta sulle spalle un bimbo che, con la bomboletta spray, scrive “Stop Abuse”: «Un augurio alla risoluzione di una questione delicata e dolorosa, come quella degli abusi sessuali sui minori da parte di uomini della Chiesa – spiega TvBoy sul proprio sito -, che per troppo tempo è stato un tabù e che Papa Francesco ha iniziato ad affrontare apertamente all’interno e all’esterno del Vaticano». Da anni, all’estero, le opere del «Banksy italiano» sono ospitate in mostre, gallerie (e muri) di molti paesi: dalla Spagna agli Usa, dalla Colombia alla Germania. Quanto dureranno qui da noi? Probabilmente, mentre scriviamo questo articolo, saranno già state tutte rimosse. «Ma non potranno impedirne la loro continua rigenerazione – disse TvBoy al Corriere l’anno scorso -, fra gli artisti si sta instaurando un dialogo d’intenti molto interessante: la street art apre un dialogo, crea un dibattito ed è la corrente artistica che ha più legami con il pubblico». Non basta certo un colpo di spugna a fermare il “contagio”.

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