Gino Strada: “Calabria, sono disponibile ma chiedo garanzie. Decida il governo”

di Alessia Candito Repubblica 15.11.2020
Il fondatore di Emergency: “Mai ricevuta proposta formale”. E la presidente del Pd sui social: “Grande opportunità”
Da quasi una settimana di lui si parla come probabile responsabile dell’emergenza Covid in Calabria e l’ipotesi è stata anche confermata pubblicamente dal premier Conte e dal ministro Boccia. Ma, come anticipato da Repubblica, a Gino Strada nessuno ha ancora fatto una proposta concreta. A dirlo in modo chiaro è il fondatore di Emergency che con un lungo post su facebook chiarisce: “Ho sentito qualche commentatore dire che – dopo tanti giorni – dovrei ‘decidere se accettare o meno l’incarico’. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale”.
La sua – spiega- non vuole essere né una rivendicazione né una polemica. “Non ho nulla da recriminare nei confronti del governo che ha ovviamente facoltà di scegliere il candidato che ritiene più adatto a questo incarico” scrive. Ma Strada vuole mettere ordine, chiarire che i contatti ci sono stati, lui, da medico, la disponibilità l’ha data e adesso tocca all’esecutivo decidere cosa fare. “Una settimana fa – si legge nel post – ho ricevuto la richiesta da parte del Governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria in Calabria. Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento”. Ma l’intoppo, chiarisce subito il fondatore di Emergency, non è certo responsabilità sua.
L’idea di coinvolgerlo nella gestione dell’epidemia in Calabria è maturata nel mezzo di un pantano politico, con il governo messo spalle al muro dalla nomina del commissario Giuseppe Zuccatelli, jolly giocato per rimediare agli imbarazzi causati dal suo predecessore, il generale Saverio Cotticelli, ma divenuto in poche ore difficile da difendere alla luce di non troppo vecchie dichiarazioni sull’inutilità delle mascherine e complicato da sconfessare, pena la pubblica ammissione di passo falso.
Un ginepraio in cui Strada non vuole entrare, e per il quale – spiega – si rifiuta di fare da alibi buono per giustificare indecisioni altrui. “Non voglio però neanche alimentare l’equivoco di una mia indecisione – scrive nel suo post – da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro Paese, tutti debbano dare una mano e con questo spirito avevo messo a disposizione il lavoro mio e di Emergency che già opera da 15 anni in molte regioni italiane, Calabria inclusa”.
E l’idea, lo sa, lo ha visto e letto, in Calabria è piaciuta a molti. “Nel frastuono delle tante voci di questi giorni, ho avuto anche l’occasione di sentire la fiducia e la voglia di fare di tanti cittadini, calabresi e non, infermieri e medici e rappresentanti delle istituzioni, che ringrazio per il sostegno e per l’apprezzamento che hanno dimostrato per il lavoro mio e di Emergency”.

Un coro che si è allargato anche oltre la Calabria e oggi include anche la presidente del Pd, la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, che sull’arrivo di Strada in Calabria dice “La sua eventuale disponibilità sarebbe un’immensa opportunità. Qui non si tratta affatto di politica, ma di salute delle persone” per poi condannare duramente gli striscioni apparsi a Catanzaro contro l’arrivo del medico. A Catanzaro, Forza Nuova, nei giorni scorsi ha firmato un minaccioso pubblico monito all’indirizzo del fondatore di Emergency. “Gino cambia strada” si leggeva. Sul partito di Fiore è arrivata una pioggia di critiche e condanne e innumerevoli sono state le pubbliche attestazioni di stima arrivate anche da ambienti vicini al governo. “Difendere i diritti umani, agire affinché il diritto alla cura, come diritto umano fondamentale, sia davvero riconosciuto ad ogni individuo. Questo è Emergency e questo è Gino Strada. Il suo impegno in Italia e nel mondo, la sua professionalità sono sotto gli occhi di tutti. Striscioni e commenti che anche oggi lo scherniscono sono abominevoli”.

Ma nonostante il pubblico endorsement dell’ennesimo alto papavero del Pd, lo stallo prosegue e la telenovela continua. L’ultima puntata arriva dalle indiscrezioni filtrate dopo una videochiamata fra il viceministro pentastellato Sileri e alcuni parlamentari 5s, secondo cui il governo starebbe valutando l’ipotesi di dare un incarico a Narciso Mostarda, neuropsichiatra infantile e attuale direttore generale dell’Asl Roma 6, ma anche ex assessore Pd del Comune di Frosinone. Un’ipotesi che non piace per nulla a pezzi dei pentastellati, soprattutto quelli vicini a Nicola Morra, pronti – hanno fatto sapere – a far mancare i voti in aula al momento della conversione del Decreto Calabria bis sul supercommissariamento della sanità se la nomina di Strada si dovesse bloccare. E mentre in Calabria si moltiplicano manifestazioni, lettere aperte e pubblici appelli per chiedere l’arrivo del fondatore di Emergency, la sanità rimane senza guida. E per desaturare gli ospedali ormai al collasso è stato necessario chiedere l’invio di quattro ospedali da campo.

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