Il fallimento di L&U ….

Liberi e Uguali si scioglie, ognuno va per la propria strada e con il disastroso risultato che si va ad incrementare la galassia dei vari partitini che dicono di essere di sx, mentre dimostrano di pensare solo a sè stessi e a mantenere il potere a tutti i costi.
E’ la cronaca di una morte annunciata, non poteva essere diversamente. Le esperienze passate uguali a questa sono finite nello stesso modo, e ,quindi, c’era poco da sperare.
Questa volta, però, gli artefici di questa sconfitta sono doppiamente colpevoli, perchè con questa ammucchiata hanno distrutto sul nascere il progetto del Brancaccio, che all’inizio aveva dato speranza a tanti di noi, orfani di un vero partito di sinistra. Sarebbe però ingeneroso dare la colpa di quest’ultimo fallimento solo alla nascita di L&U, perchè per arrivare a questo risultato hanno contribuito, in maniera determinante e devastante, i suoi stessi promotori. La voglia di protagonismo ha indotto ad accettare la candidatura proposta da L&U a Anna Falcone, che così facendo ha disvelato il suo obiettivo di affermazione personale, che nulla ha a che vedere con la costruzione di un vero partito di sx . Errori gravi di protagonismo vi sono stati anche da parte di Montanari, che è andato, addirittura, a trattare con i 5s un posto di Ministro. Una fine davvero ingloriosa, un fallimento pesante che ha prodotto sfiducia, disillusione, amarezza in quanti ci avevamo creduto e avevamo addiruttura prenotato il viaggio per Roma.
Queste considerazioni, insieme alla consapevolezza che a continuare così non si va da nessuna parte ci interrogano sulla necessità oramai impellente della fondazione di un partito di sinistra dal basso, lontano da tutti i vari leader, perchè , come dimostra la storia recente e passata, sperare di unire i vari partitini è utopia allo stato puro-
LA “Sinistra del XXI Secolo”, che abbiamo in mente , vuole essere, invece, un partito radicalmente nuovo sia nella forma che nella sostanza, con una visione chiara per il futuro.
Non è senza un travaglio intellettuale e interiore che abbiamo lanciato questa sfida io e Yvan Rettore pur sapendo delle enormi difficoltà nel doverlo costuire dal nulla. Utopia ? Sicuramente si, ma se davvero vogliamo bene al nostro Paese e vogliamo un vero partito di sinsistra non ci resta che lavorare per trasformare questa utopia in realtà. Possiamo farcela se saremo in tanti a scommetetreci e a lavorare rifuggendo da beceri e includenti personalismi, che non solo hanno distrutto il nostro Paese, e vanificano anche l’ impegno e la passione di tutti coloro che credono che sia ancora possibile scommetetre su un nuovo partito per dare una casa a chi si sente orfano della sinistra.
La storia insegna che volte anche i sogni possono diventare realtà.
Non smettere mai di sognare ci aiuta anche a non farci sopraffare dalle sconfitte e brutture di ogni giorno.

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