La rielezione di Matatrella e il vecchio mondo che non vuol morire e il nuovo che tarda a venire!

Siamo di fronte a un vecchio mondo che non vuole morire e un nuovo che tarda a venire e nel mezzo un Paese spogliato di tutto, persino e soprattutto dei suoi valori costituzionali, su cui fino a qualche tempo fa poteva ancora contare.
La rielezione di Mattarella è il consolidamento di quel vecchio mondo che non vuole morire i cui protagonisti sono ormai logori, incapaci di un pensiero, di uno qualsiasi che possa in qualche modo dargli una parvenza di dignità.
Una politica senza dignità, senza un progetto di Paese e di futuro porterà il Paese al disastro.
Il preludio di questo disastro ce l’ha offerto direttamente Mattarella dicendo si alle richiesta di ricandidarsi ai partiti, ma lasciando fuori i partiti stessi dalla trattativa ed anzi frapponendo Draghi tra lui e i parlamentari. Un ordine nuovo insomma, ancora prima che venga formalizzato il suo incarico.
Una cosa mai vista, gravissima, che è il preludio della emarginazione dei partiti quali interlocutori e pilastro della democrazia costituzionale.
Non so con quale animo o ignoranza questi parlamentari lo possano votare, ma di certo so che non è un buon inizio per un presidente rieletto, che sta forzando la costituzione e creando il secondo pericoloso precedente, visto che la nostra Costituzione rigida non prevede la rielezione per un secondo lungo settennato.
N.T.

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