Perché rimanere appesi ad una parola e ad un’ideologia che non risponde più ai nuovi bisogni delle persone?

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La parola Compagno ha da sempre suscitato in me un sentimento forte per il significato che ha.
La parola Comunista anche e vi spiego perchè.
Sono cresciuta in una ambiente familiare dove la politica era pane quotidiano ed ho avuto anche la fortuna di conoscere negli anni della mia giovinezza Compagni Comunisti nel senso vero ed autentico della parola. Mio padre ed i miei zii prima di tutti gli altri, uno dei quali l’on. Schirò di Messina,che ha lasciato in me il ricordo di un esempio dell’essere compagno e comunista vero ed autentico. Lui veniva spesso ospite a casa nostra e di mio zio. Conservo intatto il ricordo di una grande persona e grande uomo politico, mai diventato ricco, anzi si è spogliato di tutto per aiutare chi spesso si rivolgeva a lui per chiedere aiuto.

Un giorno si è spogliato persino del suo mantello per darlo ad un poveraccio che stava crepando di freddo in mezzo alla strada.
Tutti si rivolgevano a lui perchè sapevano che li avrebbe sempre e comunque aiutati, spogliandosi persino delle sue cose. Quest’uomo quando non è riuscito più a dare più a nessuno quello che gli chiedevano ha deciso di lasciare la politica e di ritirarsi a vita privata.
Ve lo immaginate uno solo di questi fervidi comunisti di oggi che si toglie il cappotto per darlo ad un povero? Io no, non ne ho mai visto uno fare un gesto così.
Dirsi Comunisti non è solo una bella nostalgica parola, ma è soprattutto modus vivendi , è la capacità di “dividere il pane con i compagni”, mettersi a disposizione di chi non ce la fa, vuol dire essere onesti intellettualmente, vuol dire essere coerenti con quello che si dice e si fa, vuol dire rispettare la parola data, vuol dire rispettare i diritti degli altri, vuol dire rispettare le leggi e lo Stato, vuol dire non cercare di sopraffare i più deboli e molto altro ancora. Vuol dire soprattutto fare politica con spirito di servizio.
Ebbene io oggi in questi compagni che dicono di essere Comunisti e se ne vantano non ho riscontrato nemmeno una di queste caratteristiche, tranne in alcune pochissime e rare persone, e quindi quel chiamarsi comunisti anche senza esserlo mi sembra quantomeno un’ingenuità.
Sappiamo tutti che il comunismo reale è fallito, così come è fallito il capitalismo, quindi perché rimanere appesi ad una parola e ad un’ideologia che non risponde più ai nuovi bisogni delle persone?
Chi ha un minimo di lungimiranza, a mio parere, dovrebbe porsi il problema, interrogarsi ed impegnarsi per andare oltre, non solo per opporsi al pensiero unico dominante, ma anche per cercare dii dare una nuova speranza al Paese. Ci vuole davvero tanto a capirlo?.

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