Prendere atto che la maggioranza degli italiani non si riconoscono più in questi politici e partiti sarebbe opportuno e eticamente corretto

Nel Nel
I risultati elettorali nei vari comuni italiani non sono altro che il frutto di un sistema politico marcio, che, ahinoi, non vuole ancora capire di essere il problema e che non potrà mai essere la soluzione.
Non ho sentito nessuno dei vari politicanti dire di avere sbagliato tutto o ammettere che il problema sono loro, tutti i politici senza distinzione di colore, che tra l’altro sono così sbiaditi tanto da essere indistinguibli. Un popolo che diserta in massa le urne, non solo manda un segnale di grande disagio, ma denuncia con forza di non volere pià essere rappresentato da questi politici. Questa è la realtà: più del 50% degli elettori non si riconosce più in essi!
Prenderne atto e ritirarsi dalla vita politica sarebbe necessario, opportuno e anche eticamente corretto. Un popolo non lo si può massacrare e prendere in giro per sempre, non lo si può spogliare di tutti i diritti e avere la pretesa di dire che lo stanno facendo per il suo bene, perchè oggi quel bene non lo vede nessuno, se non quelli che vivono e si arricchiscono con la politica, che, ovviamente, li continuano a votare.
Credo, e sono fermamente convinta che oramai anche lo sbandierare di essere antimafiosi, mentre si continua nella realtà ad avallare fenomeni che conducono proprio a questi comportamenti non è più credibile. Siamo davvero stanchi di essere presi in giro e di essere trattati da cittadini scemi.
A Palermo ha vinto La Galla perchè fa parte di un sistema ben preciso, un sistema che è sempre esistito, nei luoghi dove si decide la mafia l’ha fatta sempre da padrone. Adesso ha mandato i suoi rappresentanti a viso aperto e quel che è gravissimo è che una buona parte dei cittadini li hanno votati: il 20% del 50% circa dei votanti. Eppure, con una percentuale così bassa di rappresentanza ci ritroviamo La Galla Sindaco di Palermo. Dobbiamo ringraziare chi a sx ha pensato bene di comminare una legge elettorale per fare eleggere un sindaco che non rappresenta nemmeno un quarto della città. Gli errori si pagano e si pagano di più perchè non ci sono più partiti veri di sx , capaci di rappresentare gli interessi del popolo. Bisognerebbe prendere atto di questo, assumersi le proprie responsabilità e lasciare libero il campo, cosa che, purtroppo, non farà nessuno.
Ci sarebbe molto da dire sulla legge elettorle, sul proliferare delle liste civetta, che da sole inquinano il voto, perchè pensate solo per cattuare voti, con candidati spuntati dal nulla. Credo che sarebbe il caso di cominciare a regolare queste cose, perchè è davvero avvilente vedere lenzuolate di candidati anonimi e, per la maggior parte, lontani dalla polica attiva e senza storia e candidati sindaci senza nessun carisma. Chi farà queste regole? Non certo gli attuali vincitori, figuriamoci, e forse neppure gli altri che non sono certo migliori.
Orlando lascia una città distrutta e la colpa non è solo sua, anche se è lui il maggiore artefice di questo sfascio. A tal proposito voglio concludere con le parole di Roberto Alajmo, scrittore e drammaturgo di grande sensibilità, che è stato anche direttore del Teatro Biondo, che dà il senso del decadimento , del riportare indietro ai tempi bui di Palermo : Orlando “Ha acceso la luce e l’ha spenta. Al buio eravamo e al buio siamo tornati. Anzi, peggio: ci tocca pure il rimpianto”.
Nella Toscano

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